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La sveglia suona ripetutamente e io, ancora mezza assonnata, mi sporgo verso il comodino prendendo la sveglia e scaraventandola sul pavimento freddo della mia umile stanza. Gemo infastidita e mi stropiccio gli occhi mentre mi metto seduta sul materasso e osservo il disordine che regna sovrano in camera: cesta di panni ancora piena e che spetta solo me di essere svuotata, libri sulla scrivania, e, uh, i pantaloncini che cercavo lo scorso mese, ecco dove erano finiti! Mentre penso a come siano potuti arrivare sotto alla scrivania mi alzo e mi dirigo in bagno. Mi sciacquo il viso, mi vesto velocemente e scendo di sotto.

"Alexandra, la colazione." Grugnisce Trevor dal divano in cui è disteso. Non rispondo, mi limito solo a fare rumore con padelle e utensili così da fargli notare che ho capito. In un quarto d'ora, ho preparato uova e caffè, un po' di pane tostato – le ultime cinque fette – e messo in un bicchiere di carta il mio, di caffè. "Il pranzo è nel microonde e per la cena vedi cosa riesci a trovare in frigo. Il pane è finito e la luce è da pagare entro oggi oppure sarà abbassata. Ci vediamo stasera." Parlo, afferrando il mio cappotto per poi chiudermi la porta di casa e affrettarmi verso la metro.

Londra è tanto affollata di prima mattina ed è per questo che avrei preferito abitare da qualsiasi altra parte, magari un paese in campagna, ma purtroppo mia mamma amava questa città e quando papà ce la portò, non poté fare a meno di mettere radici proprio vicino ad Hyde Park. Quando esco dalla metro, attraverso la strada e mi incammino il più in fretta possibile da Monet's (il mio amore per 13 reasons why). Non appena entro, timbro il cartellino e – dopo essermi legata il grembiule alla vita – prendo un sospiro e mi avvicino a quelli che ormai sono i miei due migliori amici. "Alla buon ora, Alexandrina." Mi saluta Kevin. "Buongiorno, bambola!" sorride Amber. "Buongiorno, miei dei." Li saluto. "Come mai stamattina così di fretta?" domanda la mora. "Ho dovuto preparare la colazione a Travor e in più ho perso la prima metro, così ho preso la B." Spiego. "Quel verme maledetto voleva persino essere servito?!" sbuffa indignato Kevin. "Lasciamo perdere, tra un paio di settimane sarà tutto finito." Sospiro. Ormai è da più di un anno che sto pianificando di andarmene da quella casa, dopo che mamma ci ha lasciati, Trevor è diventato insostenibile e ha cominciato a sfogarsi su di me. Così, dopo aver superato il limite, circa un anno fa, ho deciso di mettere dei soldi da parte e andarmene per sempre da lui, la mia camera e quella casa che, per quanto mia sin dai tempi in cui ero bambina, non mi appartiene più.

"Secondo cliente del giorno, tutto tuo." Dice Amber scomparendo oltre il bancone. Prendo un grande respiro e mi stampo uno dei tanti sorrisi finti che oggi – come sempre da ormai due anni – sarà costretta a mostrare ad ogni singolo cliente. 

Me: Eccovi il primo capitolo, fatemi sapere che ne pensate! Vi amo. X

Smash Into You || H. S. || A.U.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora