22.

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La prima cosa che noto quando apro gli occhi è il dolore lancinante che mi trapassa il cervello, poi sono le lenzuola chiare che avvolgono il mio corpo e in fine una maglia che di certo non è la mia. La porta della stanza si apre e la figura di Harry fa capolino. "Sei sveglia." Dice avvicinandosi. "Che ore sono?" chiedo. "Le tre del mattino." Risponde sedendosi sul materasso morbido. "E tu che ci fai sveglio a quest'ora?" "Controllavo che non fossi morta." Oh. Il suo commento mi lascia un po' perplessa. "Ti ricordi qualcosa di qualche ora fa?" chiede guardandomi intensamente. "Io..." e serve solo la sua domanda a farmi ricordare tutto. Erano circa le nove e mezza e avevo appena finito di cenare. Appena uscita dal locale mi ero come sentita osservata, ma pensavo che fosse tutta una mia fissazione... ero quasi arrivata alla palestra quando Trevor mi ha colpita alle spalle. Poi ricordo tutto vagamente, ricordo di aver pensato che non ce l'avrei fatta a superare la notte e poi ricordo il volto di una ragazza venire sostituito da quello di Harry. "Ti ha trovata una ragazza, avevi tutto il viso ricoperto di sangue e per un attimo ho pensato che fossi morta, poi però mi hai risposto." Spiega lui. So che non è il momento giusto, ma perché mi parla così? Perché è sempre così freddo con me? "Vorrei che mi lasciassi sola." Parlo e mi stupisco del mio tono così distaccato nei suoi confronti. "E io vorrei che mi dicessi che ci facevi svenuta sull'asfalto in quelle condizioni." Ribatte lui nervoso. "Non ne voglio parlare." "Sei stata aggredita." Mi ricorda. "Succede." Rispondo fredda. "Succede? Potevi morire, Alex." Dice sempre più nervoso. "Beh, sono viva come vedi." Rispondo ironica. "E questo è un bene o un male?" mi guarda arrabbiato. Rimango spiazzata dalla sua domanda e abbasso lo sguardo. "Chi ti ha ridotto in questo stato?" chiede poi, ma ancora una volta non ottiene risposta. "Alex, parla o chiamo Oliver e mi farò raccontare tutto." Scatto in allerta e scuoto il capo. "Non posso." Deglutisco. "Puoi invece." Sospiro stremata e mi distendo sul letto guardando il soffitto. "Mia madre è morta quando avevo quindici anni e io sono rimasta con il suo compagno.." inizio. "Un pomeriggio ero appena tornata a casa, mi avevano accompagnato i genitori di Amber e beh, quella sera fu la prima volta che Trevor alzò le mani su di me. Fu la prima delle innumerevoli volte durante questi quattro anni." Deglutisco, continuando a guardare il soffitto. "Il ventiquattro novembre 2013 la mia vita è cambiata completamente. Avevo sedici anni e tutta la voglia di vivere di questo mondo nonostante non avessi più mia madre accanto. Una sera ero in camera mia e Trevor era appena tornato a casa ubriaco. Pensavo che le avrei prese di nuovo e mi preparai mentalmente solo che quando entrò in camera mia quella sera era diverso. Piangeva." Pian piano piccole lacrime si fanno strada lungo il mio volto. "Mi spinse giù sul letto e... accadde, mi violentò. Ero ancora vergine... mi aspettavo la mia prima volta in modo differente, con il mio ragazzo magari e in circostanze diverse, invece no. Dopo quella volta non accadde più, ma non smise di picchiarmi." Singhiozzo, rivolgendo poi, per la prima volta, lo sguardo verso Harry. "Quando sono piombata nell'ufficio di Oliver quel giorno era perché quattro giorni prima Trevor mi aveva trovata e lo aveva rifatto. E ti giuro che non avevo mai desiderato così tanto di morire come in quel momento. Avrei fatto di tutto pur di levarmi di mezzo, di non sopportare più il suo fiato sul collo e le sue sporche mani su di me." Ormai sono finite persino le lacrime. Il volto di Harry è inespressivo mentre mi guarda. "Stasera mi ha seguita, era in metro con me e mi ha picchiata perché me ne sono andata e lui è rimasto al verde." Tiro su col naso. Harry si alza e fa il giro del letto per poi sedersi accanto a me. Non dice niente, apre soltanto le braccia in attesa che io mi rannicchi tra di esse, ed è proprio quello che faccio. Piango le ennesime lacrime mentre la mia testa è poggiata sulla sua spalla e la sua mano mi accarezza i capelli. Piango per la prima volta davanti a qualcuno che non sia Amber o Kevin. Piango, ma non mi sento giudicata. Adesso spero solo che non mi lasci andare perché sono stanca di sentirmi sola.


Smash Into You || H. S. || A.U.Where stories live. Discover now