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Sono le undici e un quarto di mattina quando chiudo lo sportello dell'auto di Harry pronta per partire. "Devi proprio essere disperato per portarmi con te." Dico una volta inseriti nel traffico. "E passare tre ore in tua compagnia? Può dirlo forte." Sbuffa. Che antipatico. In mattinata avevamo giù discusso sulle cose da portare, non ritenendo – secondo lui – necessario portare garze e disinfettante perché: "Alex, tutte queste cazzate le hanno anche a Stafford!" io però me ne ero sbattuta e avevo riempito lo zaino di garze, cerotti che di certo non gli sarebbero piaciuti e due bottiglie di disinfettante. Me ne infischio del fatto che è un pugile professionista, è un essere umano e ha bisogno di queste cose. E poi che c'era di male nel portarseli in borsa? Meglio prevenire che curare all'ultimo minuto e rischiare di trovare farmacie chiuse. Adesso, appena entrati in autostrada posso benissimo riposarmi e ascoltare un po' di musica. Metto le cuffie alle orecchie e dopo aver lanciato un'occhiata ad Harry concentrato a guidare, premo play e mi abbandono sul sedile del passeggero.

 Metto le cuffie alle orecchie e dopo aver lanciato un'occhiata ad Harry concentrato a guidare, premo play e mi abbandono sul sedile del passeggero

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Circa un'oretta dopo la mano di Harry mi scuote il braccio richiamando la mia attenzione. "Dimmi." Gracchio con voce assonnata. "Siamo fermi ad una stazione di servizio. Devi andare in bagno?" "Eh, no, tranquillo. Vai pure tu." Sbadiglio sgranchendomi le braccia e le gambe.

Scorro per le home di Instagram notando alcuni post divertenti, poi decido di postare una foto anche io così da far rodere un po' Amber e Kevin.

Nella descrizione scrivo semplicemente: 'Road to Stafford' con l'aggiunta dell'emoji della macchina e quella carina del piccolo leoncino che io adoro e metto ovunque

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Nella descrizione scrivo semplicemente: 'Road to Stafford' con l'aggiunta dell'emoji della macchina e quella carina del piccolo leoncino che io adoro e metto ovunque.

Quando Harry torna io sono finalmente sveglia del tutto e pronta a perdermi nel paesaggio che scorre fuori dal finestrino. La sua mano si posa tranquillamente sulle mia gamba avvolta dal tessuto dei jeans neri, a quel contatto così ravvicinato e sorprendente da parte sua, mi rilasso ancora di più serena di vedere qualche piccolo ma grande miglioramento da parte sua. Strofina il pollice un paio di volte sul tessuto dei jeans e sorrido lievemente abbassando lo sguardo proprio su quel punto. Mi azzardo ad avvicinare e ancora una volta rimango sorpresa quando poggia il dorso della mano aspettando che ci poggia sopra la mia. Quando lo faccio, le sue dita si incastrano alle mie dolcemente e non posso far altro che sentire il mio cuore perdere un battito perché questo è un altro segno del mio amore per lui e per il suo interesse nei miei confronti. Magari tutto questo... io sarà troppo per lui, così tanto da non riuscire ad andare oltre, ma non mi importa al momento. Non sono pronta ad affrontare una verità cruda e amara proprio ora che mostra affetto nei miei confronti. Proprio ora che sta iniziando ad aprirsi con me, a scherzare con le sue risposte botta e risposta. Non posso sbattergli in faccia il fatto che forse, se non parla con me, non riuscirà mai ad andare avanti davvero. "A che pensi?" domanda accennando ad uno sguardo nella mia direzione. "Ai combattimenti." Mento. "Mmh, cosa di preciso?" lui crede che io non abbia notato i suoi tentativi di fare conversazione, ma si sbaglia e io apprezzo davvero che ci stia provando. "Sono semplicemente preoccupata per te." "Non devi." "So benissimo che sei capace di batterli, vincere e tutto, ma... ogni volta sei pieno di lividi e graffi e ho persino paura di sfiorarti perché posso farti male." Sospiro, abbassando lo sguardo. "Fanno parte del lavoro che faccio, lo sai." "Sì, lo so." Con ciò, la nostra conversazione si era chiusa, ma la sua mano non si era mossa dalla mia. 

Smash Into You || H. S. || A.U.Where stories live. Discover now