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La settimana è ricominciata e la monotonia con essa. Ogni giorno la solita routine e se prima c'era Harry a portare un po' di brio nella mia vita, adesso l'unica cosa a farlo sono le pause pranzo o le email che ci informano quando Monet's rimane chiuso. "Paul, Paul!" urla Tami attirando l'attenzione di tutti noi e quella di alcuni clienti. "Tami, che succede?" domanda allarmato. "Si è rotta di nuovo la tubatura del bagno." Spiega la ragazza. "E adesso c'è acqua dappertutto." "Okay, okay. Ragazzi – sospira stanco – fate uscire i clienti e scusatevi, poi tornare pure a casa. Ci penso io qui. Quell'imbranato mi sentirà stavolta, non l'ho pagato per niente!" borbotta nervoso avviandosi verso il bagno. Così, giovedì pomeriggio, mi ritrovo libera e senza una meta precisa. Osservo per un po' il London Eye e tutta la gente che passeggia al di sotto di esso, poi sospiro e mi dirigo verso la macchina. Sto esattamente per accendere il quadro quando il mio cellulare squilla. Aggrotto le sopracciglia quando noto un numero a me sconosciuto chiamare, ma decido comunque di rispondere. "Pronto?!" esclama allarmata una voce a me familiare. "Pronto?" chiedo stranita. "Alexandra, sono Lisa, la mamma di Harry!" parla dall'altro lato del telefono, mi sembra preoccupata. "Oh, ehi, Lisa. Tutto okay?" chiedo più attentamente. "Si tratta di Harry. Sta avendo un attacco di panico e- e io non.. non so come calmarlo e lui sembra peggiorare e io-" "Okay, okay, calma. Harry sta avendo un attacco di panico?" cerco di capire. "Sì! Non sapevo chi altro chiamare se non te." Esclama frenetica, poi attacca. Lancio il cellulare sul sedile del passeggero e mi affretto a mettere in moto.

Ci metto poco ad arrivare a casa sua, per fortuna ero nei paraggi. Scendo dalla macchina e mi affretto a superare l'entrata, una volta arrivata al suo piano busso ripetutamente alla porta di casa Styles. "Alex?" chiede Lisa preoccupata. "Sono io, Lisa." Confermo. Appena la porta di casa si apre, mi fiondo subito vicino al divano dove un Harry stravolto, pallido e sudato mi si presenta davanti. Prendo un grande sospiro e mi siedo alle sue spalle, proprio come la prima volta gli faccio appoggiare la testa sul mio petto e poi stringo la sua mano sinistra. "Avanti, respira con me. Piano." Dico, spostando alcune ciocche disordinate dalla sua fronte. "Respira. Uno, due..." istruisco. "Come è successo?" chiedo rivolgendomi a Lisa. "Stavamo discutendo e ad un certo punto ha iniziato a respirare male così l'ho fatto subito sedere sul divano." Spiega, una mano sul petto e l'altra stretta attorno ad un fazzoletto. Il respiro di Harry sembra iniziare a regolarizzarsi, fin quando non lo sento addormentarsi del tutto. Cautamente mi sposto dal divano e ritorno in piedi, poi faccio il giro e mi appoggio al bancone. "Perché?" singhiozza la donna. "Perché è dovuto capitare a lui?" Non ho mai visto Lisa così sconvolta e distrutta. "Prima di lasciarci, Harry mi ha detto una cosa..." parlo avvicinandomi a lei. "Io ho perso mia madre tanti anni fa e in quel momento stavo davvero male, Harry mi ha aiutata e subito prima di avere il primo attacco di panico in mia presenza mi ha detto che suo padre si è... ecco, tolto la vita." Continuo cauta. "Harry ti ha detto questo?" tira su col naso la donna. "Solo questo, poi è stato male e la mattina dopo beh, ci siamo lasciati. Io, l'ho lasciato..." preciso. "Non mi ha voluto dire il perché e io non sono una mamma impicciona, ma-" "Gli ho detto ancora una volta di amarlo e lui mi ha chiesto di non dirgli più quelle parole. Mi dispiace, Lisa, ma non sono forte abbastanza per entrambi. Ho un bisogno immenso di Harry, lo amo davvero tanto, ma non sa bene come muoversi e cosa vuole di preciso e io su questo non posso aiutarlo." Deglutisco, abbassando lo sguardo. "Il mio Harry." Piange, portandosi una mano sulla fronte. "Rimani con lui, per favore e fammi sapere come sta." Dico, recuperando la mia borsa. "Non è colpa sua se è così riluttante con le persone o non riesce ad aprirsi. Suo padre ha avuto davvero un ruolo fin troppo grande e importante nella sua vita e questo lo ha portato ad essere adesso l'Harry che conosci tu." Mi spiega. "Non credere che non lo sappia, l'ho già capito da un po', ma aspetto che sia lui a parlarmi, a fidarsi davvero di me, a capire una volta per tutte che io non me ne vado e non lo lascio solo." "Sei perfetta per lui." dice Lisa guardandomi, gli occhi completamente rossi. "Adesso è meglio che vada. Vienimi a trovare qualche volta, sto a Mepham Street." Dico per poi attirarla in un abbraccio. "Lo farò e spero di vederti al più presto possibile in altre circostanze." Sorride lievemente. Ricambio il gesto ed esco fuori, poi ritorno in macchina dove rimango per circa dieci minuti buoni in completo silenzio. 

Smash Into You || H. S. || A.U.Kde žijí příběhy. Začni objevovat