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Ritornare a lavoro dopo tre giorni di pacchia, non è il massimo sapendo pure che ho il ciclo. Kevin e Amber saltano dal loro posto quando mi vedono varcare la soglia del locale e non perdono tempo ad assaltarmi tra baci e abbracci che io ricambio amorevolmente. "Non hai idea di cosa Paul ci abbia detto!" trilla Amber euforica. "Che cosa?" li guardo. "Domani ci trasferiamo ufficialmente al nuovo locale!" esclama la mora. "Non ci credo!" porto una mano alla bocca sconvolta e entusiasta allo stesso tempo. "Stavo pensando ad una cosa super fighissima." Ci interrompe Kevin. "Ovvero?" lo guardo in attesa. "Potremmo aiutarti a cercare un altro posto in cui stare, così da stare tutti relativamente vicini! Un posto più grande! "Kevin, ho pagato nove mesi di affitto e ci sto da soli quattro." "E allora? Gli lasci l'affitto del quinto e ti fai rimborsare gli ultimi quattro, infondo sono solo mille sterline." "Il fatto che io paghi duecentocinquanta sterline ed è poco, non significa che posso approfittare della loro generosità, Kevin." "Li avevi avvertiti che sarebbe stato provvisorio." Dice Amber. "Sì, ma non pensavo per così poco tempo!" sbuffo. "Beh, può chiamarli Amber e spacciarsi per te così non ti senti in colpa." dice Kevin. "Sei il peggiore. Sei proprio spietato." Borbotto. "Grazie, amore. Amber, eccoti il telefono. Veloce e concisa, dobbiamo metterci a lavoro e trovare un bell'appartamentino per Mrs. Styles." Parla Kevin gesticolando. "Piantala." Alzo gli occhi al cielo allontanandomi da lui.

Il pomeriggio Kevin è intento a parlottare con Amber escludendomi completamente, questo mi infastidice e non poco. "Se volete torno a Shafford almeno non vi sto fra i piedi." Dico non appena Kevin smette di parlare. "Ragazzi, sbrigatevi ad impacchettare quelle cose o non finiremo mai." Sospira stanco Paul. "Ci penso io, Paul. Va pure." Sorrido nella sua direzione ignorando i miei migliori amici. "Grazie mille. Mancano solo gli ultimi tre scatoloni da caricare e poi potete andare." Dice l'uomo. "Non andare a casa dopo." Dice Amber. "Oh, adesso vengo inclusa." "Piantala idiota e fa come ti dico. Seguici con l'auto." Sospiro non rispondendo e continuo con il mio lavoro.

Per le sei e mezza sono in auto, dietro Kevin e Amber che, dopo aver girato per venti minuti tra le strade di Londra, si ferma proprio in Mepham Street. Che diamine ci facciamo qui? Scendo dall'auto e mi avvicino ai due che continuano a parlottare tranquilli. "Sono tutta orecchi." Sbuffo. "Dunque, questo palazzo qui di fronte è la tua nuova casa." Sorride Kevin. "Certo, e io sono mora." Li guardo scettica. "Se non ci credi, entriamo pure e vediamo, no?" ride Amber. Non commento, mi limito solo a seguirli dentro, fino all'ascensore. Quando Amber tira fuori una chiave dalla tasca, trattengo il fiato, poi apre la porta dell'appartamento e io sento di stare per svenire. "C-che cosa?" "Conosciamo i tuoi gusti, essendo simili ai nostri e quindi abbiamo pensato a qualcosa di medio, che possa ospitare più di tre persone e dove tu ti possa muovere con più libertà." Parla Kevin indicando lo spazio attorno a se. "La casa ha una bella cucina, una camera da letto più una più piccola per gli ospiti, un bagno più grande, un piccolo soggiorno dove puoi rilassarti o fare quello che ti pare e poi cosa, un semplice balconcino e una cabina armadio delle stesse dimensioni del monolocale, forse un po' più grande. Allora, che ne pensi?" domanda Amber fissandomi curiosa. "Come avete... insomma, quando-? Non ci credo." Scuoto la testa scioccata. "Sei stata via quattro giorni, abbiamo avuto tutto il tempo." Risponde Kevin. "Ma- tutta la storia del monolocale e del cercare casa..." "Erano tutte cazzate e questo pomeriggio siamo stati distaccati perché stavamo definendo delle cose con il proprietario." Dice Amber. "Okay, dovete seriamente finirla di comprarmi auto, di affittarmi case perché devo essere responsabile e in più mi sento fin troppo in colpa." ammetto. "Perché ti senti in colpa?" chiedono entrambi. "State scherzando? Mi avete comprato una macchina e adesso mi portate a casa... io non ho parole e giuro che se avessi la possibilità vi ripagherei di tutto quanto." "Siamo come fratelli, Alex e non ci importa di cercarti casa se questo contribuisce ad averti più vicina a noi e a renderti più felice." Sospira Kevin abbracciandomi. "Fate così tanto per me." La mia voce si spezza e so che da un momento all'altro inizierò a piangere. "Ah ah, niente lacrime! Forza, ti faccio vedere meglio la casa, hai visto solo l'ingresso." Esclama Amber, trascinandomi lungo l'ingresso. Alla mia destra c'è la cucina, medie dimensioni. Il nero e il bianco sono i colori dominanti e questo mi piace da matti, vanno d'accordo con il pavimento grigio e i muri bianchi. "Guarda, hai un vero forno!" esclama Amber felice. Rido, osservando poi il bellissimo tavolo in marmo bianco posto di fronte alla cucina e attorniato da quattro semplici sedie. "Beh, è molto grande." Dico. "Per i tuoi standard, sì." Risponde Kevin. "Da questo lato entri nel soggiorno, le stanze sono collegate, ma quello lo vediamo dopo." Dice Amber mentre io annuisco. Uscendo dalla cucina, alla sinistra c'è la camera degli ospiti e al suo fianco il bagno che, lasciatemelo dire, è proprio strepitoso. Entrando, vi è il water, di fronte ad esso un bellissimo mobile in legno e sopra ad esso due grandi specchi. "Oh mio Dio, c'è il lavabo doppio!" esclamo euforica. "Diciamo che per quello abbiamo dovuto faticare parecchio, ma alla fine il proprietario ha ceduto." Scherza Amber. È sensazionale! Osservo la doccia, rivestita da una lastra di vetro e un semplice poggia mani all'interno e quasi non urlo sul serio. "Oddio, oddio!" dico euforica. "Avanti, avrai il tempo di contemplare tutto più tardi. Adesso ti faccio vedere la camera da letto e tutto il resto.

Passiamo le seguenti due ore ad esplorare l'appartamento e programmare le cose da fare per le prossime ventiquattro ore, essendoci un trasloco da fare e un locale da organizzare. "Paul ci ha dato carta bianca. Essendo noi cinque gli impiegati originali di Monet's possiamo dare il nostro tocco." spiega Kevin felice. "Credo sia fatta l'ora di andare. Ci vediamo domani mattina di fronte al nuovo locale." Sorrido loro per poi prendere posto in macchina e salutarli. Osservo il cellulare, notando un messaggio non letto, così mi affretto ad aprirlo e vedere che si tratta di Harry.

Da Harry: Il cibo d'asporto cinese è davvero troppo. Vuoi favorire?

Il messaggio è di pochi minuti fa per fortuna, così mi affretto a replicare.

A Harry: Sto arrivando. X

Non ho il tempo di verificare la risposta, perché mi sono già inoltrata nel traffico londinese.


Smash Into You || H. S. || A.U.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora