37 - parte due.

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37 – parte due.

Non mi faccio problemi a disfarmi dei miei vestiti di fronte a lui, conosce già il mio corpo e io l'ho accettato, quindi sono tranquilla. Quando entro nel box doccia sono nervosa; nervosa perché ho ormai capito che, anche se pur pian piano, Harry si è insinuato nel mio cuore e non vuole più andarsene. Sono nervosa perché lui c'è per me e non se ne rende nemmeno conto. Ha fatto molto più di chiunque altra persona io conosca e odio il fatto di non potergli dire come mi sento a riguardo. Odio persino il suo modo di fare, perché è come se di me non gli importasse niente, come se volesse solo venire a letto con me e forse è così. Forse per lui non conto chissà quanto, sono solo una ragazza che gli va dietro e lui ne approfitta per andarci a letto. Mi dispiace non riuscire a superare il suo muro, mi dispiace non essere abbastanza per qualcuno per l'ennesima volta nella mia vita. Forse dovrei smettere di frequentare la palestra, andare ai suoi incontri e soprattutto, parlargli. Forse sarebbe meglio per me allontanarmi e basta. La porta del bagno viene aperta e poi richiusa, lo stesso procedimento si ripete con l'anta della doccia. Non mi stupisco quando Harry si posiziona dietro di me, non poteva che essere lui vista la sua unica presenza in casa oltre alla mia. "Che ci fai qui?" chiedo. "Una doccia." Risponde. "Ci entriamo a malapena." Sospiro. Ed è vero, il box riesce a malapena a contenerci entrambi, non è molto spazioso, ma del resto non c'è da meravigliarsi, il bagno è piccolo in se, così come il resto del monolocale. "Stringiamo." Ribatte attaccandosi a me. Sono costretta a regolare la temperatura dell'acqua in quanto adesso è troppo calda e, essendo in due, l'aria inizia a farsi pesante. Prendo lo shampoo e inizio ad insaponarmi i capelli, lasciando ad Harry lo spazio sotto al soffione. L'acqua scorre su tutto il suo corpo, percorre ogni centimetro e io non posso fare a meno di guardarlo, venerarlo, perché... come potrei allontanarmi da una persona del genere? È fin troppo bello, perfetto nelle sue mille imperfezioni. Mi rende tutto così maledettamente difficile. Porto le mani ai lati della sua testa e lui mi guarda. "Devo sciacquarmi le mani." Deglutisco continuando a guardarlo. Il mio respiro si è fatto più pesante e la mia voglia di averlo sempre più grande. "Cosa vuoi?" chiede fissandomi intensamente. Oh mio Dio, potrei ucciderlo in questo momento. "Te." Respiro sul suo petto, essendomi avvicinata forse fin troppo. "Sono qui." Bisbiglia a pochi centimetri dalle mie labbra. Non perdo tempo a incollare le mie labbra alle sue in un bacio che di casto non ha proprio nulla, poi porto le sue mani sotto al mio fondo schiena ed esercito una piccola pressione così da fargli capire che vorrei essere presa in braccio.

 Non perdo tempo a incollare le mie labbra alle sue in un bacio che di casto non ha proprio nulla, poi porto le sue mani sotto al mio fondo schiena ed esercito una piccola pressione così da fargli capire che vorrei essere presa in braccio

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Le mie gambe lasciando il piatto doccia e si legano alla sua vita, mentre lui si sposta in avanti fino a fare aderire perfettamente la mia schiena al muro. Le sue labbra si muovono esperte su tutto il mio collo fin quando non si ferma a mordere su un punto ben preciso – esattamente sotto alla mascella sinistra – e levigarlo bene così da non farmi male. La mia mano stringe la sua spalla e questo lo fa avvicinare di più. Sento la sua intimità premere sul mio addome e questo mi porta a gemere insoddisfatta. "Dovrei ringraziarti più spesso di prendere quella dannata pillola." Mormora sulla mia pelle quando, senza nessun avvertimento, spinge il suo membro verso la mia entrata, penetrandomi in un solo colpo. "Oddio." Sibilo estasiata dalla frizione che l'acqua crea tra i nostri corpi. "Muoviti." Istruisce serio guardandomi. A fatica, muovo piano i miei fianchi incontrando i suoi e gemo in approvazione. Il respiro accelerato di Harry si scontra con la mia spalla mentre posiziona meglio le mani sulle mie natiche stringendole per poi iniziare a spingere più velocemente. Alzo il mento verso l'alto, poggiando la testa sulle mattonelle alle mie spalle e respiro pesantemente in cerca d'aria mentre gemiti vergognosi lasciano le mie labbra e un lieve calore inizia a farsi sentire sul basso ventre. La mia mano scivola fino al mio nodo di nervi che prendo a massaggiare in veloci circoli e in men che non si dica il calore lieve di poco fa si espande ovunque facendomi rilasciare un gemito più acuto degli altri. I movimenti di Harry si fanno anche loro più scoordinati fin quando un movimento dei miei fianchi non lo aiuta a venire completamente. Respiriamo entrambi uno sulla pelle dell'altro mentre lentamente esce fuori da me e mi aiuta a rimettere i piedi per terra. Le mie gambe sono davvero molli, quindi mi poggio completamente sul corpo di Harry e stringo le mie braccia attorno ai suoi fianchi. "Ce la fai?" chiede, vedendomi in difficoltà. "C'è solo troppo caldo." Rispondo. "Usciamo di qui o rischi di svenire." Dice per poi chiudere il getto d'acqua e aprire l'anta della doccia. Lo seguo all'esterno e mi affretto ad avvolgermi l'asciugamano bianco sul corpo. "Quello è di Kevin, lo lascia qui quando dorme da me, gli viene grande quindi dovrebbe starti bene." Dico indicandogli un accappatoio blu accanto ad un altro rosa. "Quello rosa?" chiede stranito. "Quello è di Amber." Sbuffo una risata spintonandolo lievemente sulla spalla. "Avevo dei dubbi." Si difende nascondendo un ghigno. Apro la porta e finalmente torno a respirare. Il mio cellulare torna a squillare e mi accorgo che si tratta di una video chiamata su facetime di Amber. Sospiro per poi accettarla e in un attimo la sua faccia fa capolino sullo schermo. "Neo ventunenneeeee!" urla sorridente. "Guarda che il mio compleanno è domani." Borbotto osservando l'ora sullo schermo. "Appunto! Che stai facendo?" "Appena uscita dalla doccia. Tu?" Le dico, spostando il cellulare per inquadrare l'accappatoio e poi riportarlo sulla mia faccia. Lancio uno sguardo verso il bagno e noto Harry intento a pettinarsi i capelli mentre si osserva allo specchio. "Julie se n'è appena andata e ho pensato di romperti le palle. Piuttosto, hai avvisato Mr. Vaniglia?" ammicca la mia amica. "Amber!" la riprendo non azzardandomi a girare verso il bagno. "Che c'è? – sbuffa – allora, lo hai avvisato?" "Sì, però ti prego piantala di chiamarlo così, è inquietante." La guardo supplichevole. "Ho letto sul The Sun che è uno di quelli col cazz-" "Amber, oh mio Dio, sta zitta!!" urlo coprendomi la faccia con una mano. La risata di Harry mi arriva dritta alle orecchie e beh, non solo alle mie. "Brutta stronza schifosa!" urla la mia migliore amica attraverso il telefono. "Tu, traditrice maledetta! Io parlo del suo cazzo e lui è lui che ascolta tutto! Fantastico! Non mi sono mai sentita più stupida di così." Sbotta facendomi emettere un verso di lamento. "Io ho provato ad avvertirti e dirti di smetterla, ma tu continuavi..." borbotto. "Per quanto il The Sun sia una fonte poco attendibile, penso che la tua amica possa confermare quello che hai letto." Parla Harry facendomi sgranare occhi e aprire la bocca contemporaneamente. "Oh mio Dio!" urla Amber fra le risate. "Non ci credo, non ci credo!" continua a ridere. Osservo Harry prendere posto accanto al me sul letto e guardarmi divertito mentre io lo osservo sempre più scioccata. "Sarà meglio che vada a cambiarmi, buonanotte Amber." La trucido con lo sguardo. "Ehi, non scopate sul letto, vi prego. Io ci dormo lì. Buonanotte, bellezze!" urla la mia amica per poi chiudere la chiamata senza lasciarmi il tempo di ribattere. "Simpatica." Commenta Harry. "Stronzo." Lo guardo male per poi salire a cavalcioni sulla sua vita. "Sei un perfetto stronzo!" ripeto per la seconda volta facendolo ridere. 

Me: Amatemi pure adesso. Quattro aggiornamenti in un solo giorno... X Che ne pensate?! 

Smash Into You || H. S. || A.U.Onde as histórias ganham vida. Descobre agora