82. La Guerra: Segreti effimeri.

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Liv si stiracchiò nel suo letto, coprendosi con il lenzuolo fino alle spalle.

Appoggiò il viso suo dorso della sua mano, che a sua volta era poggiata sul cuscino.

Sirius era accanto a lei, con un braccio piegato dietro la testa, e l'altro steso in fuori, mentre le sue dita tenevano una sigaretta quasi del tutto consumata.

La ragazza si rilassò, finalmente, e il suo sguardo si perse sulle linee aggraziate che tracciavano il corpo di Sirius.

Allungò un dito sulla linea che definiva il petto, Sirius abbassò la testa verso di lei lentamente, e le sue labbra si stirarono in un sorriso.

Liv fece scorrere le sue dita lungo l'addome, e si fermò sulla linea a v che delimitava la fine del bacino. Il lieve respiro di Sirius ebbe un piccolo sussulto.

Liv alzò lo sguardo verso di lui, e poi, svogliata, si arrampicò sul suo corpo e si sporse in avanti per afferrare la sigaretta, che intanto continuava a consumarsi.

Fece l'ultimo tiro e poi la spense nel posacenere sul comodino.

Si leccò le labbra. "Ancora chiodi di garofano?"

Sirius annuì, baciandola lentamente.
"Mi piace il sapore." le parlò talmente vicino che le loro labbra continuarono a sfiorarsi.

Liv rabbrividì leggermente, e si strinse nelle spalle.

"Hai freddo?" le chiese, accarezzandole i fianchi nudi.

"Un po'." ammise lei, infilando le braccia intorno al busto di Sirius per farsi abbracciare.

"Prendi la mia maglietta, dovrebbe essere sul letto da qualche parte." disse, rovistando tra le lenzuola.

Arrotolò il tessuto e poi gliela infilò dalla testa.
"Che strana situazione, è la prima volta che mi capita di metterti i vestiti." scherzò.

"Sì..." Liv si sdraiò su di lui. "Però sei piuttosto esperto nel toglierli."

Sirius le avvolse le spalle con entrambe le braccia, ridendo.

La fece sdraiare e si girò su un fianco, infilandosi sotto il lenzuolo.

Le sollevò la maglietta e le baciò la pancia, entrambi i lati del bacino, poi uscì dal lenzuolo e le baciò il mento, il collo, le labbra.

"Dovremmo alzarci. Non possiamo stare qui tutto il giorno." si lamentò Liv, mentre Sirius le accarezzava la curva dei fianchi, le cosce, e le sue mani vagavano ovunque sul suo corpo.

"Va bene." Sirius si alzò con uno sforzo immane, mentre Liv cercava un paio di pantaloni da mettersi addosso.

Attraversarono la stanza raccogliendo vestiti da terra, compreso il bellissimo abito verde che Liv aveva indossato la sera prima.

"Non metterti mai più quel vestito." le disse il ragazzo, ammucchiando i pantaloni e la camicia dello smocking in un mucchio da buttare nella cesta dei panni sporchi.

"Ci avrò messo dieci minuti a togliertelo."

Liv rise leggermente, aprendo la porta della camera e scendendo al piano di sotto.

**********

|| Giovedì 14 novembre 1979 ||

Liv attraversò di corsa - come di consueto - il tunnel buio di casa Silente e quando uscì nella Stanza delle Necessità non c'era traccia del professore.

Sul tavolo al lato della grande sala però, un libro spesso e dall'aspetto particolarmente antico era stato lasciato aperto.

R U mine? || sirius black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora