63. La Guerra: Maggioranza.

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Salutarono il signore e la signora Potter dopo aver ricevuto le solite raccomandazioni che facevano loro da anni e andarono dritti nel capanno delle scope.

Il rombo della moto di Sirius spezzò il silenzio come un tuono, e il ragazzo sorrise soddisfatto.

Tolse il cavalletto e salì a cavalcioni sulla sella, invitando Liv a sedersi dietro di lui, mentre James prendeva la sua Tornado Sette.

Percorsero tutto il vialetto e incontrarono Peter alla fine della strada, provvisto anche lui della sua scopa.

Lily salì dietro la scopa di James, e attorcigliò immediatamente le braccia intorno il suo busto.

"Ricordati che non stiamo giocando a Quidditch, James." disse, con tono severo.

James rise e si voltò per accarezzare il viso di Lily, lasciandole un dolce bacio sulle labbra.

"Sei bella anche quando ti comporti come mia madre." sussurrò, e Lily alzò gli occhi al cielo, ma a Liv non mancò di vedere che stava sorridendo.

Remus salì di seguito dietro Peter, e Sirius fece rombare la sua moto.

"Reggiti forte." disse a Liv, prima di accelerare un po', lasciandosi James e Peter - che intanto si stavano alzando in volo - alle spalle.

"...ok, ora..." Liv sentì un piccolo clic scattare, e dopo che la moto ebbe fatto un piccolo balzo, la terra scomparve da sotto le ruote.

"È una motocicletta volante??" chiese Liv, strabiliata, tenendosi stretta al ragazzo.

Sirius rise per la gioia, e accelerò un po'.

Poco dopo anche gli altri quattro affiorarono dall'ombra della notte, e li affiancarono.

Volare nei cieli di Londra non fu solo divertente, ma anche estremamente emozionante.

Con il vento e il nulla più assurdo che rimbombava nelle orecchie, Liv riusciva a percepire chiaramente soltanto il corpo di Sirius: il torace che si alzava e si abbassava ad ogni respiro, il petto caldo per la gioia, il dolce profumo dei suoi capelli, che di tanto in tanto le solleticavano il viso.

Lasciarono la moto e le scope in un vicoletto dimenticato dal mondo e appellarono un incantesimo di invisibilità, così che chiunque si fosse imbattuto in quella stradina, non avrebbe visto nient'altro che un vecchio muro.

Lily e Remus scelsero accuratamente un posto carino per passare la serata, ma poiché, nonostante un po' di sangue Babbano scorresse nelle loro vene, non riuscirono a trovare granché, si accontentarono di un piccolo locale affacciato su London Eye.

Quando entrarono, la musica inondò le orecchie di Liv, e il cuore prese a rimbombarle nel petto.

James e Sirius, - che erano quelli più predisposti al chiasso dl gruppo - sorrisero raggianti guardandosi intorno: in ogni angolo di quel posto c'era gente che beveva, ballava, e parlava con un tono di voce talmente alto da spaccare i timpani.

A completare l'atmosfera caotica, c'erano le luci colorate che illuminavano quel poco che bastava per vedere la sala altrimenti sprovvista di luci bianche.

"Per fortuna che stavamo cercando un posto tranquillo." rise Liv in direzione di Remus e Lily.

Si affacciarono al bancone dove il barista dai capelli rossi fuoco chiese loro cosa prendessero da bere, e Remus e Lily, non particolarmente esperti in alcolici, ordinarono sei bicchierini di vodka liscia.

Sirius mandò giù tutto in un sorso, e rimase perplesso, assaporando lo strano gusto di quella bevanda Babbana.

"è completamente diverso da tutto l'alcol che io abbai mai bevuto." confidò a James, che bevve a sua volta il suo bicchiere.

"Hai ragione, amico!"

"Emh, un altro bicchiere di questa roba, gentiluomo!" disse al barista, che con un occhiata perplessa versò un po' del liquido nel bicchiere di James.

Dopo aver mischiato almeno quattro tipi di bevande diverse, Sirius e James - già mezzi sbronzi - trascinarono le loro ragazze sulla pista da ballo.

Remus e Peter invece, dopo averli guardati per un po' ondeggiare tra la folla, chiesero ad un paio di ragazze bionde di ballare, e si tuffarono al seguito.

Verso le due del mattino, - o almeno questa era l'ora che Liv credette di ricordare, il giorno seguente - uscirono dal locale, e camminarono a piedi fino ad affacciarsi sul ponte più vicino.

Sirius poggiò il mento sulle braccia conserte, mentre fissava il panorama. "Ehi, ragazzi."

I Malandrini e Lily si voltarono verso di lui, e dopo qualche secondo di silenzio Sirius continuò a parlare.

"Vi ricordate il luogo dove siamo andati in campeggio l'estate scorsa?"

"Il lago vicino al Parker Manor?" suggerì Lily.

"Esatto. Beh, che ne direste di passare in visita?" sorrise, girando la testa verso i suoi amici.

Ora che Liv ci pensava, non credeva che quella di Sirius fosse una cattiva idea.

"è tardissimo, però. I Potter ci uccideranno..." ricordò Remus, ma Sirius incrociò le braccia al petto.

"Moony. Non ti stai affatto comportando da vero malandrino!" bacchettò, e James ritrovò improvvisamente tutto il divertimento che provavano quando erano ragazzini, ad Hogwarts.

"Padfoot ha ragione, Moony. Cosa ne pensano il signor Wormtail e la signora Snowy?"

"Mhhh." Liv assunse il tono di chi ha una certa importanza nella società.

"La signora Snowy appoggia la proposta del signor Padfoot, e afferma inoltre che il signor Moony dovrebbe essere punito per aver parlato come un'adulto responsabile davanti ai Malandrini." affermò, e i ragazzi - compreso Remus - scoppiarono in una piccola risata.

"Molto bene, signor Wormtail?" chiese poi James.

"Concordo." farfugliò Peter.

"Fantastico. Quindi, secondo i miei calcoli.." Sirius finse di contare con le dita. "...la maggioranza per ora decide per infrangere le regole. Signora Prongs, lei che mi dice?" disse poi, rivolgedosi a Lily.

La rossa rise, ma Liv quasi voleva piangere. Erano passati dal chiamarla semplicemente 'Evans', negli anni in cui Lily per James era ancora un sogno lontano, a 'Signora Prongs', ora che i due stavano insieme da quasi un'anno ormai.

A proposito, quando era successo? Il tempo era passato così in fretta.

"Dunque..." Lily si passò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Nonostante io non sia molto incline ad infrangere le regole, mi dispiace Rem, ma mi vedo costretta a confermare la maggioranza."

Sirius e James saltarono dalla gioia e si abbracciarono come due idioti, e poi, tutti e sei insieme, proseguirono a raggiungere il vicoletto in cui la moto e le scope erano state rese invisibili.

R U mine? || sirius black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora