12. Hogwarts: Fragilità

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Facendo attenzione a dove metteva i piedi, per evitare di pestare assi di legno scricchiolanti, Liv si avvicinò alla porta, e poggiò un'orecchio su di essa, ascoltando.

Qualcuno era appena passato davanti alla porta, strascicando leggermente i piedi, e ora - da quanto Liv potesse sentire - scendeva la scala a chiocciola.

Aspettò in ascolto fin quando i passi si allontanarono, e poi girò la maniglia lentamente.

Scese in punta di piedi le scale, accorgendosi di avere addosso solo dei calzini neri, rigirati su se stessi due volte perché troppo lunghi e la corta vestaglia rossa che le aveva prestato Lily - "ma che diamine, ci devi fare serata o ci devi dormire con questa?!"
"Sono le tue curve che l'hanno accorciata Liv" le aveva risposto ghignante. -

Finiti i gradini si sporse per vedere chi avesse sceso le scale prima di lei, e scorse una folta chioma nera - che conosceva fin troppo bene -.

Era seduto a terra con una lettera in mano, la schiena appoggiata ad una poltrona.

"Sirius?" Sussurrò.

Vide il ragazzo sussultare, passarsi la manica della felpa sul viso e poi girarsi a guardarla.

Il suo volto era illuminato solo dalla luce prodotta dal fuoco nel camino, ma Liv poté vedere la sua espressione sorpresa quando lui la vide.

Liv cercò abbassare per quel che era possibile la vestaglia, e incrociò le braccia sul petto.

Sirius lo notò e distolse lo sguardo da lei.

Si schiarì la gola.

"Ho sentito i tuoi passi, mi hai spaventata all'inizio." Disse avvicinandosi per sedere accanto a lui.

Le fece spazio a terra, mantenendo lo sguardo rivolto verso il pavimento.

Liv si sedette schiacciando la vestaglia a terra, con le mani sempre aggrovigliate sul petto.

Sirius la guardò poi negli occhi e lei fece lo stesso.

Aveva gli occhi arrossati e una ciglia caduta giaceva sul suo viso scolpito.

Liv si morse un labbro, poi gli tolse delicatamente la ciglia dal viso.
Lui la lasciò semplicemente fare, senza dire niente.

"Hai pianto Sirius?" Inclinò la testa da un lato, continuando a parlare a voce bassissima, per evitare che altri si unissero alla 'riunione'.

Il ragazzo strinse le labbra.

Poi, raccolse la lettera stropicciata che prima stringeva tra le mani, e gliela porse.

Al Signor Sirius O. Black | 21-10-1975

Tua madre ha trovato delle riviste babbane e degli stendardi di Grifondoro in camera tua oggi.
Da quanto questa schifezza si trova in casa nostra?
Ha bruciato tutto nel camino, per tua informazione.
Scrivo per avvertirti, che quest'anno non sei atteso né per il tuo compleanno né per il Natale né sper nessuna altra festività.
Resta ad Hogwarts, vai a fare visita ai mezzosangue, o ai traditori del nostro sangue, a noi non importa più di niente.
Ti sarà permesso tornare solo alla fine dell'anno.

Orion Black.

Al diavolo la vestaglia.

Al diavolo tutto. È lui.

Sciolse le mani e le portò intorno al suo collo, abbracciandolo più stretto che potesse.

R U mine? || sirius black Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin