73. La Guerra: Duellanti.

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Il giorno seguente Liv si alzò di buon mattino, uscì dal suo letto scrollandosi Sirius di dosso, e fece colazione con Lily e Remus, come d'abitudine da un anno a quella parte.

Si Materializzò direttamente davanti la porta di casa di Aberforth, borsa in spalla, e bussò.

L'uomo le aprì poco dopo, e con un cenno del capo la invitò ad entrare.

"Hai mangiato qualcosa? Sto facendo pane e burro." la guardò, e Liv sorrise scuotendo la testa, in cerca di Ariana nel quadro.

"No, grazie, ho già fatto."

Aberforth la guardò dalla testa ai piedi.
"Sembra che non mangi da giorni, Liv."

La ragazza lo guardò di sfuggita. "Costituzione."

"Ciao, Ariana." sorrise alla ragazza nel quadro. "Albus mi aspetta, sai già cosa fare."

La fanciulla si infilò nel tunnel nero, e il varco si aprì sempre di più, fino a consentire a Liv di oltrepassarlo.

Lo attraversò di corsa, guardando di tanto in tanto l'orologio, e quando giunse alla fine, oltrepassò gli scalini con un salto.

Un tic attirò la sua attenzione. Alzò lo sguardo e Silente era lì a braccia conserte, appoggiato al tavolo con il suo orologio da taschino tra le mani.

Liv rise cercando di riprendere fiato. "Sono in orario?"

"Un esatto secondo di ritardo, Parker. Sei morta comunque." scherzò il professore.

"Cosa?! Sono stata trattenuta da suo fratello che mi offriva la colazione." Posò le mani sulle ginocchia.

"Beh allora infesta i suoi sogni e incolpalo ogni notte della tua morte." rispose lui tranquillamente, mentre riponeva l'orologio e al suo posto sfilava la bacchetta.

"Vogliamo iniziare o ci sono altri dettagli agghiaccianti?" le chiese, riordinando i manichini di metallo a schiera con un noncurante gesto della mano.

Liv si alzò le maniche della maglietta, iniziando strofinare i palmi tra loro. "Sono nata pronta."

"Peccato che sei deceduta almeno sette volte questa settimana."

Lei e Silente avevano sviluppato una certa confidenza nel tempo passato agli allenamenti, e lui amava prenderla in giro sui suoi ritardi alle lezioni.

"Mi rivolti contro quei pezzi di metallo e facciamola finita." l'energia si impossessò delle sue mani, e con uno scatto, le rotelle ai piedi dei manichini iniziarono a muoversi.

"Quali Mangiamorte stai affrontando, Olivia?" le chiese il professore, appoggiandosi alla parete al lato.

Liv li guardò e cercò di immaginare la situazione, mentre la sua energia ne colpiva uno in pieno petto, scaraventandolo contro il muro.

"Quello che ho appena ribaltato era Malfoy." Silente rise leggermente.

Aprì entrambe le braccia come ali, fendendo l'aria, tagliando uno dei manichini in due.

"Uh." commentò Silente. "Chi era il malcapitato?"

"Mulciber."

"Va bene, ora inizio ad annoiarmi... duello."

Liv alzò gli occhi di scatto, l'energia nelle sue mani si spense, e le dita andarono immediatamente sui fianchi in cerca della bacchetta infilata nella cintura.

"Adesso?! Non abbiamo mai provato!" riuscì ad afferrare la bacchetta in un movimento affrettato, e la impugnò con entrambe le mani.

"I Mangiamorte non vengo a provare i duelli prima di un attacco." Silente sfilò la sua bacchetta e gliela puntò contro.
"Ti conviene pensare velocemente ad un incantesimo da scagliare contro questo vecchio."

"Expulso!"
"Stupeficium!"

La luce uscì a fiotti dalle loro bacchette, rossa per quella di Liv, bianca per quella di Silente.

"Scarica elettrica, professore?" Liv sorrise, guardando le due correnti combattere.

"Vuoi per caso stendermi, Olivia?" rispose Silente, aumentando la potenza dell'energia.

La bacchetta della ragazza iniziò a vibrare, e a perdere potenza.
"Non crede di esagerare?"

"Lo credo. Lascia cadere la bacchetta. Usa la tua energia."

Liv lo guardò dritto negli occhi, e poi, li chiuse per un attimo, cercando di trovare l'onda della corrente.

Un brivido le percorse la spina dorsale quando la luce arrivò, e immediatamente, sentì la propria forza.

La bacchetta cadde, e al suo posto Liv tese i palmi verso Silente.

"Non è abbastanza. Devi vincere il duello, non resistere." la provocò, e Liv decise di accontentarlo.

La corrente aumentò fino a ridurre del tutto la luce dell'incantesimo di Silente, e una volta disarmato, Liv mollò la presa.

Il professore si sbilanciò e cadde a terra, la ragazza si precipitò immediatamente ad aiutarlo.

"Professore sta-?!"

"Stupeficium!" In un attimo Liv si ritrovò a terra contro la parete opposta, e quando alzò lo sguardo Silente era ad alcuni metri da lei, in piedi con la bacchetta in mano.

L'uomo si avvicinò e la aiutò ad alzarsi, sorridendo soddisfatto.

"Lezione di duello numero uno:..." disse, togliendole un po' di polvere sul braccio. "... finché l'avversario si muove, non abbassare mai la guardia."

*********

Mezz'ora dopo, uscirono insieme dal tunnel, ed entrarono ai Tre Manici di Scopa per una Burrobirra.

"Perché lei e Moody avete deciso di mandarmi in missione?"

Silente la guardò, e annuì in modo ovvio. "Penso che sia arrivato il momento, semplicemente. È da un anno che ti preparo a questo."

"Quindi smetterò di allenarmi con lei?"

"Non immediatamente. Abbiamo appena iniziato a duellare, ti lascerò andare a poco a poco, ma sarebbe meglio che iniziassi da subito a fare sul serio."

Liv annuì di rimando. "Perciò... lei pensa che ho la possibilità di...?"

"Vincere?" scosse la testa, pensieroso.
"È troppo presto per parlare della fine di questa guerra. Gli Auror e l'Ordine conoscono ancora troppi pochi dettagli del nemico, oltre al fatto che Voldemort ha in mente di creare il suo impero personale di maghi purosangue, ed è disposto a tutto per ottenerlo."
"Perciò non posso ancora risponderti, Olivia."

Liv bevve l'ultimo sorso della sua Burrobirra, meditando sulle parole del professore.

"Beh, professore, lasci che le dica io una cosa: non lascerò per nessun motivo al mondo che Voldemort - qualunque siano le sue intenzioni - mi porti via le persone che amo."

*********

Marlene arrivò come previsto alle sette a casa dei Black-Potter, mentre i quattro ragazzi erano riuniti nella cucina.

"Ciao a tutti." la ragazza entrò sorridendo, e gli amici la accolsero ricambiando.

"Sapete qualcosa di Fabian e Gideon?" chiese la bionda, e Lily le indicò Sirius, che proprio in quel momento era al telefono con loro.

Sirius ripose la cornetta al suo posto, e guardò l'orologio.

"Ci stanno aspettando alla Testa di Porco. Ci divideremo soltanto una volta arrivati lì." afferrarono le loro bacchette e si presero tutti per mano.

Liv cercò di immaginare la porta di casa di Aberforth, e quando l'immagine arrivò vivida nella sua mente, si lasciò semplicemente trasportare dalla sua magia.

Quando arrivarono, il Sole stava già calando.

R U mine? || sirius black Where stories live. Discover now