28. Hogwarts: Confidenze

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"Sai, ho dimenticato di dirti una cosa l'altro giorno." Liv sussurrò al ragazzo che la teneva tra le braccia, ancora sdraiati sotto il piumone.

Il sole era sorto nel dormitorio maschile e gli altri Malandrini erano nel mondo dei sogni.

"Cosa?"

"Ti ricordi l'amortentia?"
"Oltre alla vaniglia e al tabacco... ho sentito qualcos'altro dentro la pozione."
"Ma non potevo dirlo perché avrebbe reso tutto troppo ovvio."

"E cioè?" Liv sorrise.

"Puzza di cane bagnato." Sghignazzò.

Sirius alzò gli occhi al cielo.

"Ha. Ha. Ha."

Poi la sua espressione si fece più seria, e accarezzò la guancia della ragazza, osservando ogni piccolo centimetro del suo viso.

Prese un respiro profondo, si morse il labbro.

"Ti amo." Sussurrò.

Liv si immobilizzò, si prese del tempo per elaborare le parole di Sirius e poi lo guardò dritto negli occhi.

"Anch'io ti amo." Sentì gli occhi inumidirsi leggermente.
Nessuno l'aveva mai fatta sentire così bene come lui faceva.

Lui continuava a guardarla, in silenzio.

"Ti amo Sirius." Ripeté.

*********

"Buongiorno ragazzi."  La voce calma e pacata di Albus Silente echeggiò per la Sala Grande.

Era mattina presto, e l'intera Hogwarts faceva colazione assonnata.

"Quest'anno, in occasione del Natale, abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso." Il preside richiamò immediatamente l'attenzione di tutti.

"Insieme al corpo docenti, abbiamo pensato di organizzare quest'anno un Ballo d'Inverno, a cui possono partecipare tutti gli studenti dal quinto al settimo anno." La Sala Grande fu inondata di mormorii eccitati da parte degli studenti.

"Se avete intenzione di restare a Hogwarts, pertanto, avvertite i vostri capo casa entro stasera. La mattina del ventisei dicembre tornerete a casa."
"Buona giornata."

I Malandrini si guardarono.

"Che ne dite di rendere questo Ballo d'Inverno memorabile?" James guardò gli altri in modo complice.

"Mando subito una lettera a mio fratello." Liv annuì.

"Per me va bene." Risposero Remus e Peter

"Lily?"

La rossa annuì.

"Io non ho neanche bisogno di chiedere." Rise sarcastico Sirius, ricevendo dagli amici sguardi dispiaciuti.

"Non ha importanza ragazzi, davvero." Continuò prendendo la mano di Liv, che la strinse in cambio.

Finirono la loro colazione e poi si diressero verso le aule di lezione.

*********

Un paio di giorni più tardi, mentre si trovavano nella Sala Comune di Grifondoro, Mary entrò dal buco del ritratto di gran carriera, e con un grosso sorriso soddisfatto sul volto.

R U mine? || sirius black Donde viven las historias. Descúbrelo ahora