19. Hogwarts: La donna dietro il Molliccio

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I ragazzi non menzionarono mai più l'accaduto, neanche con il passare del tempo.

Peter era corso da Remus, e gli aveva raccontato tutto. Così erano subito scesi in cerca dei loro amici.

Il dolore passò, ma la ferita non si richiuse mai del tutto.

Intanto, i mesi passavano e i G.U.F.O erano ormai alle porte.

*********

|| Lunedì 16 giugno 1976 ||

"Cazzo James sta' attento quando ti parlo!" Liv prese a sventolare la mano davanti alla faccia del suo migliore amico, sperando di catturare la sua attenzione.

"Non riesco a concentrarmi!"

"L'ho notato." 

I ragazzi erano riuniti in torno al tavolo della Sala Comune, a ripassare per l'esame del giorno dopo.

"Mi sono rotto." Sirius lasciò cadere il libro sul tavolo e allungò le gambe su di esso.

"Non prendetevela con noi se poi venite bocciati." Disse Remus con calma mentre voltava una pagina del suo libro.

"No infatti non m'importa." Il moro si alzò infastidito e si diresse verso il buco del ritratto.

"Vado a farmi un giro. Prongs?"

Liv lanciò uno sguardo fulminante a James, che declinò immediatamente l'offerta.

"Bene."

Liv si alzò per raggiungerlo, ma Remus la bloccò.

"È esattamente quello che vuole Liv... sta facendo la reginetta del dramma."

La ragazza si sedette di nuovo e aprì il libro.

"Allora James... come si prepara un distillato di morte vivente?"

"Hai notato anche tu quanto è bella la Evans oggi?"

"JAMES!"

********

Decisero tutti di saltare la cena, avrebbero solamente perso tempo prezioso per ripassare.

Sirius non si fece vedere.

Verso le dieci e mezzo, gli occhi cominciavano ad appesantirsi, dopo ore ed ore di studio, e i Malandrini decisero che era arrivato il momento di andare a letto.

Si diedero la buonanotte e salirono nei propri dormitori.

Liv entrò nel suo letto e chiuse le tende, ma non riuscì a chiudere occhio.

Aspettava di sentire i passi strascicati di Sirius percorrere il corridoio per andare a dormire ma le ore passarono, e nessuno percorse il corridoio.

Decise di alzarsi e andare a cercarlo.

Guardò l'orologio: 00.30

Si infilò le pantofole e uscì silenziosamente dal dormitorio.

Scese le scale, e poi, eccolo lì.

R U mine? || sirius black Where stories live. Discover now