45. Hogwarts: Qualunque cosa

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Dopo mesi di assenza, Albus Silente fece ritorno nel suo Castello.

Sarebbe stato il momento perfetto per organizzare un incontro con il preside e parlare della famosa idea, ma ciò avrebbe significato riunire tutti i Malandrini, e Liv doveva mantenere la sua promessa.

Evitare l'esistenza di Sirius Black.

Sirius non provò ad avvicinarsi, forse per la vergogna, forse per il senso di colpa, ma non lo fece in ogni caso.

James invece, che avrebbe preso una Maledizione Mortale in pieno petto per il suo migliore amico, metteva sempre una buona parola in presenza di Liv, e quando erano soli, continuava a ripeterle di quanto Sirius stesse male per lei.

Liv cercò di mostrare a tutti che non le importava un'accidente di quanto Sirius soffrisse, ma in realtà, quando era sola, nel suo letto a baldacchino vuoto per metà, piangeva  per le parole che il ragazzo che amava tanto le aveva rivolto, e gli altri lo sapevano.

Perché era vero, nonostante l'avesse ferita lei continuava a voler sfondare la porta del dannato dormitorio maschile, infilarsi nel letto di Sirius e farsi stringere nelle sue braccia.

Ma no, era troppo orgogliosa per questo, troppo orgogliosa per farlo.

|| Giovedì 15 novembre 1977 ||

Durante la cena, quella sera, un gufo robusto si posò davanti al piatto di Liv, e i Malandrini e Lily alzarono lo sguardo curiosi.

"Credo sia la risposta alla lettera che ho scritto a mio fratello." Disse velocemente mentre toglieva la lettera dal nastro che la legava al gufo.

"Quella che ho inviato... il mese scorso."

Spiegò la lettera, ma rimase delusa nel riconoscere l'elegante scrittura di sua zia, e non quella svelta e disordinata di suo fratello.

Quando lesse la lettera però, la delusione non era niente, in confronto al dolore che le inondò il petto, come un pugnale.

Signorina Olivia Parker,
Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Cara Liv,

Non saprei cosa dirti.
Sono tornata a Londra, ma sono sola.
Il mondo magico è in guerra, niente da discutere su questo, e i maghi devono fare qualcosa per impedirla.
È così, che io e tuo fratello abbiamo iniziato a metterci in gioco per la salvaguardia della popolazione magica, e ci siamo uniti al gruppo degli Auror, che si occupano della protezione di tutti.
Ci sono stati degli attacchi, come avrai letto sui giornali, e delle persone sono morte.
L'ultimo attacco, con la Luna piena, è stato quello fatale.
Dei Mangiamorte hanno attaccato un gruppo di Auror e dei Lupi Mannari erano con loro, lo scontro è stato devastante.
Tuo fratello, Luke, era con loro, e il cielo ha voluto che trovasse la morte quella notte.
È stato morso, Liv.
Gli Auror sopravvissuti lo hanno trasportato immediatamente al San Mungo ma non c'è stato niente da fare.
La tua professoressa capocasa si è offerta di parlartene ma ho preferito scriverti io.
Se l'invito è ancora valido sarei lieta di raggiungerti a Natale.

Con amore,

Elizabeth Parker.

Le mani di Liv tremarono, James le strinse nelle sue, e la guardò.

"Che è successo??"

"Mio fratello."

Eccole di nuovo, le fottute lacrime.

"Un Lupo Mannaro l'ha sbranato a morte la scorsa Luna piena."
"E io ero qui. A scorrazzare nei prati sotto lo stesso cielo, mentre magari lui era a terra, con gli occhi fissi sulla Luna, ad esalare il suo ultimo respiro." La sua voce tremava, le lacrime scendevano lungo il viso.

R U mine? || sirius black Where stories live. Discover now