65. La Guerra: Sirius, Sirius.

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Restarono seduti all'aperto giusto il tempo di finire le loro sigarette, poi, Liv fu la prima ad alzarsi.

"Forse è meglio che vada a controllare la bomba ad orologeria... sapete, per assicurarmi che non esploda."

James rise leggermente, rendendosi conto di quanto quella descrizione del suo migliore amico fosse accurata, e annuì.

Quando entrò all'interno, Sirius era raggomitolato dentro una coperta, e sdraiato su un fianco a terra, lontano dai sacchi a pelo degli altri.

Si voltò leggermente dall'altra parte, e quando i loro occhi si incontrarono, Sirius si voltò verso di lei.

Liv decise di non dire niente subito, ma di andarci piano, come era giusto fare quando si trattava di Sirius Black.

"Dov'è la tua maglietta?" gli chiese, mentre si toglieva i tacchi e li accantonava in un angolo.

Lui fece segno con la testa verso il divano, dove la maglietta che prima indossava era stata lasciata con noncuranza.

Liv la afferrò, poi si avvicinò al ragazzo, e si inginocchiò accanto a lui.

"Puoi abbassare la cerniera per me?" disse, e dal piccolo sussulto che scosse leggermente il ragazzo Liv riuscì a capire di aver mandato il colpo a segno.

Si spostò i capelli davanti e abbassò lo sguardo sul pavimento mentre dietro la sua schiena, sentì le dita di Sirius entrare a contatto con la sua pelle.

Abbassò la cerniera e fece scorrere un dito lungo tutta la spina dorsale, provocandole un piccolo brivido.

Liv girò la testa di lato e lo guardò negli occhi, poi sorrise.

"Grazie." sussurrò, ma quando si portò le mani dietro la schiena per aprire il reggiseno, Sirius le spostò sostituendole con le sue.

"Faccio io." disse, abbassando lentamente il tono della voce.

Si avvicinò, e quando il gancio scattò, Sirius le abbasso le spalline, e, delicatamente, sostituì le coppe del reggiseno alle sue mani.

Liv rise leggermente, al caldo contatto con il ragazzo, e portò una mano nei suoi capelli, lasciandosi baciare sul collo.

Sirius le baciò poi la spalla e si allontanò di poco, permettendole di infilarsi la maglia.

"Vieni." Si sdraiò e la invitò a mettersi accanto a lui, accogliendola tra le sue braccia quando Liv si insinuò sotto le coperte e si strinse a lui.

Restarono a guardarsi in silenzio per alcuni minuti, durante i quali le dita di Sirius si spostavano dal viso ai capelli della ragazza; mentre le mani di Liv erano fisse sul suo petto.

Liv chiuse gli occhi, strofinò il naso contro la pelle nuda del ragazzo e lo sentì ridere, a bassa voce.

La risata, quando amava la sua risata.

"Ehi." bisbigliò, e Sirius abbassò il capo.
"Perché devi fare sempre il lunatico?" disse, cercando di alleggerire il rimprovero con una carezza sul viso del ragazzo.

Lui guardò altrove. "Non stavo facendo il lunatico." bisbigliò di rimando.
"Solo... tutti i nostri piani..." spiegò, e a Liv suonò come un bambino imbronciato.

"Credo che Lily ci sia rimasta male." aggiunse Liv, e Sirius sembrò pentirsi immediatamente di aver fatto ogni cosa.

"Non intendevo ferirla." rispose lui.

"Lo so." Liv si avvicinò un po' e unì le sue labbra a quelle del ragazzo, che immediatamente fece scivolare la mano intorno ai suoi fianchi.

"Però non voglio che vadano via." sussurrò poi lui, strofinando il naso con quello di Liv.

R U mine? || sirius black Where stories live. Discover now