Neve E Cenere | MARVEL โถ

By Nadja-Villain

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Astrid non รจ un'eroina e non si aspetta che il mondo la acclami. รˆ anarchica, polemica, insubordinata, curios... More

๐—œ๐—ก๐—ง๐—ฅ๐—ข๐——๐—จ๐—ญ๐—œ๐—ข๐—ก๐—˜
1 . Criminale
2 . La fine
3 . Buone maniere
4 . Andare avanti
5 . Reputazione
6 . Ostacoli mentali
7 . Vuoto
8 . Gioco di maschere
9 . Allucinazioni
10 . Minaccia latente
11 . Folgorazione
12 . Beviamoci su
13 . Un pugno di umiltร 
14 . La veritร  brucia
15 . Non disubbidirmi
16 . L'asso nella manica
17 . Casta Diva
18 . Mutaforma
19 . Ottimo lavoro, soldato
20 . Che cosa sei?
21 . Vecchi amici
22 . Una tuta su misura
23 . Mondi lontani
24 . Fiamma vivente
25 . Lavoro di squadra
26 . Concludi il compito
27 . Passaggio segreto
28 . Veleno
29 . Via di ritorno
30 . Boccata d'aria
31 . Esca
32 . Diversivo
33 . Attenzione alle paure
34 . Spietata coscienza
35 . Una squadra, una famiglia
36 . Di nuovo soli
37 . Solo un ripiego
38 . Proposta indecente
39 . Il peso delle parole
40 . Anime spoglie
41 . Rosso
42 . Irriducibile
43 . Vulnerabilitร 
44 . Punizione
46 . Parco giochi
47 . Sul filo del rasoio
48 . Resurrezione
49 . In trappola
50 . Tortura eterna
51 . Bianco
52 . Esperimento umano
53 . Fuoco e sangue
54 . Ordini dall'alto
55 . Tattiche di fuga
56 . Trovare la propria strada
57 . Fantasmi
58 . Rivelazione
59 . Ci siamo sfiorati
60 . Potere
61 . Lo ucciderai
62 . Insegnami
63 . Benzina
64 . Fino alla fine
65 . Formicolii
66 . Solo un'ossessione
67 . Ora o mai piรน
68 . Digli che aveva ragione
69 . Gravitร 
70 . Una nuova luce
๐—ฆ๐—˜๐—ค๐—จ๐—˜๐—Ÿ: ๐—ก๐—˜๐—•๐—•๐—œ๐—” ๐—˜ ๐—ง๐—˜๐—ก๐—˜๐—•๐—ฅ๐—˜

45 . Torto o ragione

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By Nadja-Villain

Astrid emise un urlo di spavento e saltò. Loki le girò attorno, studiandola con i suoi occhietti da serpente e le labbra sollevate in un sorriso come se gli eventi fossero perennemente dalla sua parte.

-Vedo che ti sei ripresa.

Astrid lo spinse lontano da lei.

-Che cosa vuoi ancora da me?!

-Oh... E sei furiosa! Hai rotto una sedia. Guarda che macello. Ti consiglio di spegnere il gas. Non vorrai far esplodere anche la casa del Capitano.

Astrid guardò il fornello, guardò Loki. Ne fu contrariata, ma constatò che avesse ragione. Chiuse la manopola e pulì il caffè che era scivolato ovunque.

-Ha altro di cui preoccuparsi. - mormorò raccogliendo il dispiacere di aver sprecato una tazza di caffé.

-E tu? Chi si occupa di te? Ti hanno abbandonata di nuovo.

Astrid deglutì. Aveva il cuore a mille. Lo sentiva battere così forte che le rimbombava anche nella testa. Non temeva più la presenza di Loki, ma le sue insinuazioni.

-Non ho bisogno di nessuno per ucciderti.

-Adoro il tuo rancore. Ti fa sembrare pericolosa.

Astrid sbatté la moca nel lavandino. La mano le fece male, ma provò come un piacere masochistico.

-È colpa tua!

-Il danno maggiore lo hai fatto tu, a quanto pare.

-Perchè non mi hai uccisa? Non posso vivere pensando di averlo... - ingoiò la parola, non poteva pensarci - Ti sei preso persino i miei poteri. A cosa ti servo cosi?! Ti stai divertendo?!

Astrid aveva la voce rotta dal pianto. Una lacrima le ferì il volto. Loki strizzò le sopracciglia. La fissò ancora un poco. Parve deluso o leggermente contrariato.

-Non sono stato io a privarti dei tuoi poteri.

-Ma piantala! Non vedevi l'ora di vedermi distrutta!

-Credimi. Se fosse stata opera mia sarei onorato di rivendicarla.

Il tempo sembrava essersi fermato in quella stanza. Astrid non capiva se Loki la stesse raggirando. Era molto bravo a mentire e non ci sarebbe cascata.

-Se non sei stato tu, allora chi?!

Le labbra del Dio degli Inganni si schiacciarono in un sogghigno. Eccolo lì, era tornato a giocare.

-Un'informazione così preziosa va meritata.

Astrid era stanca. Per un attimo pensò di stendersi sul divano ed ignorarlo finché Natasha e Steve nons sarebbero tornati a prenderla. Invece rimase immobile.

-Non avrai niente da me.

Loki alzò gli occhi al cielo, mostrò di nuovo una discrepanza emotiva con il suo solito fare paziente e calcolatore.

-Come sei noiosa. E stupida! Sei senza poteri a un passo dal tornare in cella e non cogli alcuna occasione per risolvere questa situazione al più presto!

-Io non gioco sporco.

-Tu non sai cosa vuol dire giocare sporco!

-Se non vuoi parlare, non mi importa. Lo scoprirò da sola!

-Confinata in queste quattro mura? Inizia pure a rovistare nella credenza. Magari troverai qualcosa di interessante nascosto tra le spezie. O magari sotto il tappeto, nel fondo di quel vaso!

Era dura ammetterlo, ma Loki aveva ragione. Se fosse rimasta là dentro non avrebbe scoperto un bel niente. Ma di uscire, non se ne parlava. Lo SHIELD l'avrebbe catturata di nuovo e questa volta non sarebbe stato clemente. Aveva bruciato la sua ultima possibilità. E poi lo aveva promesso al Capitano. Non poteva tradirlo in quel modo, non dopo quello che aveva fatto per lei. Avrebbe avuto la possibilità di lasciarla lì sul pavimento e chiamare Fury all'istante, ma non l'aveva fatto. Si era preso cura di lei e non poteva dimenticarlo.

-Sei ingenua... stai appendendo la tua vita ad un filo che non sai se resisterà e non sai di chi è la mano che lo tende dalla parte opposta. E questo lo rende ancora più fragile. Perciò mi chiedo, perchè perseveri?

Sembrava che le avesse letto nella mente. Oppure pensieri erano scorsi talmente intensi che non poté che coglierli uno per uno come margherite. Astrid non era una buona attrice.

-Io mi fido di loro.

-Dove ti hanno detto che sarebbero andati?

-Ad una riunione... - rispose Astrid non proprio convinta, mentre osservava il suo interlocutore aggirarsi attorno al televisore, come un primitivo catapultato suo malgrado nell'era moderna.

-Una riunione. Immagino che stiano parlando di te in questo momento. O se non altro, della tua misteriosa scomparsa. Come funziona questo arnese?

Loki bussò con le nocche sullo schermo della TV che barcollò un poco.

-Ti sembra il momento? Stavamo facendo un discorso serio.

-È curioso come gli umani possano starci davanti per ore. Si rimpinzano di cibo distesi per tutto il giorno, imbambolati come se fosse intrisa di chissà quale magia... Non mi stupisco che siano un'effimera popolazione di inetti.

Astrid fece un respiro profondo per non perdere le staffe. Una mano sulla fronte, cercava di non chiedersi il perché. Trovò il telecomando e glielo sventolò davanti.

-Devi premere questo tasto.

-Questo?

-No, non quello. Aspetta. Ecco.

-Ooh! È quindi questo il trucco.

Il volto di Loki si illuminò di soddisfazione e lei non riusciva a smettere di guardarlo turbata e confusa. Era questo il nemico che aveva temuto tutto il tempo? Un bambino curioso e distratto che voleva fare una pausa TV?

-Sei veramente incredibile.

-Ti ringrazio.

Loki le fece l'occhiolino, appoggiandosi con un gomito alla libreria di fianco.

-Oh, guarda! Non sono i tuoi amici?

Avanzò davanti alle immagini che proponeva il telegiornale. Alzò il volume sulla voce squillante della telecronista. Steve, Natasha, i gemelli, il Comandante Fury. C'era anche Coulson e una donna dai capelli rossi. Virginia Potts. Sì, era lei. Il suo nome risuonò dagli altoparlanti, dalla voce della donna al microfono. Erano sulla pista in cima alla Torre Avengers. Due elicotteri ad attendere il loro arrivo. Ma cosa ci facevano tutti lì? La giornalista rispose alla sua domanda.

-Parte degli Avengers sono stati riuniti qui, sul tetto della Torre. Li vediamo inquadrati dalla nostra telecamera in elicottero. Nessuno di loro ha voluto dare una dichiarazione sulla tragica vicenda accaduta questa mattina in Montréal dove, in un appartamento di periferia, sono stati rinvenuti dieci corpi, di cui nove agenti, durante un'intervento di salvataggio. La proprietaria dell'appartamento in questione, sembra sia la famigerata neo-Vendicatrice, Astrid Sullivan, la quale ha già dato dimostrazione delle sue abilità distruttive, in passato. Tuttavia non ci sono ancora prove concrete della sua colpevolezza. Tra le vittime il miliardario Tony Stark. Il corpo "ibernato", come informano alcune fonti non ancora accertate, è stato portato in elicottero presso un centro specializzato privato per un intervento.

-Che intervento? Tony è vivo?! - esclamò Astrid con voce strepitante. Si voltò verso il Dio trattenendo le lacrime.

-Una riunione, hai detto, eh? E così il tuo amico ti ha mentito.

Loki era tornato a fare Loki, con il suo tono da seminatore di discordia.

-Sono certa ci sia un motivo.

Un macigno le cadde addosso schiacciando ogni certezza. Non sapeva più cosa provare. Una parte di sé gli dava ragione. Non si capacitava del fatto che il Capitano le avesse potuto dire una bugia e lei non accorgersene. Avrebbero potuto trovare un'altra soluzione. Come potevano solo pensare che avesse fatto del male a Stark di sua volontà? Questo dubbio cominciò a corroderla da dentro.

-Non vorrai perderti il risveglio del tuo umano.

No, non poteva perderselo. E doveva averlo pensato di nuovo troppo forte o fu il suo silenzio a farglielo capire, perchè il capo di Loki si piegò da un lato, le sopracciglia fecero un piccolo scatto verso l'altro come per compatirla.

-Non saranno contenti di vedermi con te.

-Non ci vedrà nessuno. Ma se non sei convinta, puoi rimanere qui ad angosciati, mentre il senso di colpa e il dubbio ti divoreranno fino alla follia.

Astrid prese un respiro profondo e affrontò la sua contraddizione più grande. Le labbra diventarono due spaghi rosei stretti tra i denti. Chiuse gli occhi perchè in futuro potesse dimenticare più facilmente quel momento. Se ne sarebbe pentita, lo sapeva già. Si convinse che non fosse una sconfitta, ma una concessione.

Non fece storie quando il principe di Asgard le porse una mano in una maniera fastidiosamente beneducata e galante, in attesa, come in procinto di intraprendere un ballo assieme lei. Era un ottimo momento per tirargli un pugno, dritto sul regale naso, ma Astrid non poteva permettersi di perdere tale occasione. Dichiarò una tregua. Posò la sua mano sul palmo del Dio e il loro contatto scintillò curiosamente. Fece mezzo passo in avanti ritrovandosi esageratemente vicina agli indumenti che emanavano un odore di cuoio, di metallo e di incenso. Sentì stringere delicatamente la vita e il pavimento svanì.

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