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pov's Jessica
L'ho perdonato. Non riesco a dire di no a quei occhi. Mi posa un bacio a stampo sulle labbra e si stende affianco a me cingendomi in vita. Parliamo del più e del meno. Mi racconta della sua infanzia, che i suoi genitori non erano molto presenti, con lui c'era di più la babysitter che loro. Il suo primo bacio l'ha dato a 8 anni, con una certa Cassy; la sua prima rissa l'h fatta a 14 anni, con un certo Trevor. Sostiene che Trevor non lo lasciava in pace, e quindi è scoppiata una rissa.

«davvero piangevi l'altro giorno?» mi volto per guardarlo. Questa domanda mi tormenta. Voglio sapere di più.

«si» afferma.

«perché?» sono inopportuna a chiederglielo, sicuro me ne avrebbe parlato visto che si sta confidando, ma sono troppo curiosa.

«vuoi saperlo?» si volta verso di me. Nei suoi occhi passa una scintilla di preoccupazione. Ora sono curiosa più che mai. Annuisco.. sono davvero sicura di volerlo sapere?

«Prima, quando ero più piccolo, circa 12 anni, avevo una sorella gemella. Eravamo inseparabili, dove c'era lei c'ero io. All'epoca non ero stronzo così, anzi, ero molto felice, lei mi rendeva felice. Un giorno, al ritorno dalla scuola, lei volle prendere una scorciatoia per ritornare a casa, ma io non andai con lei, perché non volevo perdermi. Quindi lei andò da sola. Ritornai a casa, ma lei non venne.. passarono ore, ma non arrivò.. Avvisai i miei genitori, e loro chiamarono la polizia. Trovarono il suo c-corpo..» inizia a piangere e balbettare.. Sospira per calmarsi. «non potevo crederci quando mi dissero la notizia... se fossi andata con lei, forse ora sarebbe ancora qui... mi manca, mi manca ogni giorno di più... fissavo per ore la porta, sperando che Carol entrasse e urlerebbe che era solo uno scherzo.. più passavano gli anni, e più diventavo stronzo.. Non volevo avere cose serie, non volevo affezionarmi.. poi ho scoperto che i miei genitori hanno voluto adottare una ragazza. Ero così arrabbiato con loro, volevano solo sostituirla! Non li ho parlati per quasi un anno, a quelli stronzi! Poi ti ho vista, e ho perso letteralmente la testa. Non volevo una sorella, e nemmeno una ragazza, poi ti ho incontrato.. Cercavo di non affezionarmi, ma è stato più forte di me. Più passavo i giorni e più ti volevo..  forse era questo che voleva, Carol, voleva che io andassi avanti.. Non pensavo di trovare una persona o altre stronzate, poi ho incrociato i tuoi occhi, e per la prima volta mi sono reso conto che poteva esserci speranza per me, di ritornare il ragazzo felice di prima, solo grazie a te» mi sorride con tutte le lacrime che gli cadono sul viso. Lui mi posa una mano sulla guancia e mi asciuga una lacrima.. cazzo sto piangendo. Istintivamente, lo stringo in un abbraccio. Sono così felice che si sia confidato, ora penso di capirlo un po' meglio.. Siamo così simili, infondo.. ha passato l'inferno, come l'ho passato io.. Lo stringo forte a me, come se ad un tratto potesse sparire.. Mi accarezza i capelli, e mi appoggio sul suo petto e lui mi cinge in vita.

«ci sarò io con te, d'ora in poi, te lo prometto» gli porgo un bacio sulla fronte e lui mi sorride. Non so se potrei mai mantenere la promessa, ma mi sembrava la cosa più giusta da dire in quel momento. D'altronde, da quanto lo conosco? Certo, dopo essersi confidato, sembra di conoscerlo, ma in realtà non è così. Ci sarò davvero per lui? E lui ci sarà per me? Solo il tempo può dirlo.
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Fine capitolo 28.

Un amore impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora