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ma chi si crede si essere? La giornata andava così bene, poi è arrivato lui. Perché si comporta così? Alla fine non gli ho fatto niente, e penso anche di non meritarmelo. Dopo 5 minuti a trovare delle ragioni di quello atteggiamento che ha avuto Cristian nei miei confronti, decido di entrare nella mia nuova camera ancora confusa. I miei occhi si illuminano alla vista di quella meravigliosa camera. Le pareti sono di blu notte, con delle stelle sul soffitto. C'è un letto matrimoniale grandissimo, un armadio altrettanto grande, due comodino ai lati del letto, una scrivania davvero lunga ed una sedia. Il letto è pieno di vestiti stupendi, sulla scrivania ci sono alcuni libri e... non ci credo! Un telefono nuovo! Un iPhone 7! Wow! Scendo giù le scale per andare a ringraziare Melissa e Robert, dove loro mi rispondono che era un piacere. Dopodiché risalgo in camera e mi provo i vestiti.
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Sono le 20 quando sento il mio stomaco brontolare. Sento bussare e rispondo con un "avanti".

«Jessica, la cena è pronta» mi avvisa Melissa.

Scendo giù le scale e, purtroppo, mi siedo vicino a Cristian, il quale non mi rivolge nemmeno uno sguardo. Gusto la cena buonissima e aiuto Melissa a sparecchiare la tavola.

«Tesoro, domani io e Robert andremo a lavorare, rimarrai qui con Cristian, ti cucinerà lui. Lunedì comincerai la scuola, per te va bene?» Annuisco e dopo aver sparecchiato la tavola salgo le scale e mi precipito sul mio nuovo letto comodo.
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Mi sveglio con una porta che sbatte. Guardo l'ora: le 10. Ieri devo essermi addormentata senza volerlo. Mi stropiccio gli occhi e mi alzo da quel comodo letto. Vado nel mio bagno in camera (si, ho anche un bagno in camera, ancora non ci credo), e mi faccio una coda di cavallo. Scendo la scale dell'enorme villa e vado in cucina, dove trovo Cristian in pigiama mentre cucina del bacon e dei pancake.

«ciao» borbotta senza girarsi.

Ricambio il "ciao" e mi siedo in tavola.

«I miei genitori sono andati a lavorare» dice in un tono freddo è distaccato. «tra poco esco, e visto che i miei genitori non vogliono che io ti lasci da sola, devi venire con me» afferma porgendo dei pancake sul tavolo.

«okay» mormoro addentando un pancake. Durante la colazione nessuno dei due parla. Sparecchio e salgo in camera per prepararmi. Saremo solo noi due o ci sarà qualcun'altro? I suoi amici saranno scorbutici come lui?
Con tantissimi pensieri in testa, cerco di vestirmi bene per dare un'ottima impressione, ma la cosa non mi complica visto che i vestiti comprati da Melissa e Robert sono davvero bellissimi. Scelgo di mettermi un pantaloncino a vita alta, con una maglietta corta che non lascia pancia da fuori (visto che fuori faceva abbastanza caldo anche se era inizio settembre), e le vans come scarpe. Prendo i trucchi comprati dai miei nuovi genitori, e vado in bagno a truccarmi. Una cosa che ho imparato all'orfanotrofio è stato mettermi la eye-liner, quindi traccio una linea che mi viene bene al primo tentativo, metto un po' di fard per dare un colore alle mie guance e sono pronta. Prendo il mio nuovo telefono, ed scendo giù le scale. Cristian mi squadra, e senza dire niente si avvia fuori. Lo seguo e chiudo la porta, speriamo che andrà bene.
Iniziamo a camminare senza dire niente, il che mi rende molto a disagio. Però posso godermi il paesaggio attorno, ho sempre amato Portland, anche se non l'avevo mai visitata.
Dopo circa 10 minuti senza dire una parola, Cristian si dirige verso un parco dove ci sono alcune persone, confermandomi che non ci saremo solo noi. Il gruppo è formato da due ragazzi che più o meno avranno l'età di Cristian, poi una ragazza che mi accenna un sorriso.

«Hey Smith!» un ragazzo con gli occhi marroni e capelli castani da un bugno sulla spalla di Cristian, che quest'ultimo lo ricambio con un sorriso. Mentre l'altro ragazzo dagli occhi azzurri e capelli biondi si limita a salutarlo col capo. Mentre la ragazza, con occhi azzurri e capelli biondi mi sorride.

«lei è la tua nuova sorella?» chiede uno dei due ragazzi, squadrandomi.

«non è mia sorella!» ribatte a denti stretti, fulminandolo con lo sguardo.

«calma, fratello! Com'è che ti chiami, bellissima?» chiede di nuovo lo stesso ragazzo.

«Jessica, piacere» rispondo sorridendo.

«Io sono Lucas, lui è Thomas mentre lei è mia sorella Alyssa» dice il ragazzo dagli occhi verdi. Beh vedono somiglianza tra lui e la ragazza.

«beh, è un piacere conoscere questa meraviglia» dice l'altro ragazzo.

Non mi sono mai definita una "bella ragazza", l'unica cosa che mi piace sono i miei occhi azzurri, e le mie labbra carnose, del resto non una semplice ragazza, e come ha detto in precedenza Cristian, sono molto piatta.

«piantatela, voi due» risponde Cristian a posto mio.

«allora che si fa?» chiede Alyssa, sbuffando, forse per la noia, infondo mi sto annoiando anche io.

«andiamo a casa mia. Non c'è nessuno. Potremo giocare alla Play» propone Thomas.

Cristian e Lucas gli rispondono con un "si" e ci avviamo a casa di Thomas. Lungo il tragitto mi incammino vicino ad Alyssa, la quale già mi sta molto simpatica. Ho scoperto che starò in classe con lei (il che è un gran sollievo), e che abbiamo tantissime cose in comune.
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Un amore impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora