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pov's Jessica
«la chiamo come cazzo mi pare» Lucas guarda Cristian con uno sguardo infuriato. Si mette male. Ora che ci penso, perché Cristian deve decidere sempre tutto? Perché deve decidere dove io devo andare e con chi? Come le persone mi devono chiamare? Per non dimenticare che le uniche parole che mi rivolge sono solo insulti, tranne quelle dell'altro giorno... no, mi ha chiamato bambina senza genitori, mi ha sempre trattato di merda, mentre Lucas è sempre stato gentile, e poi già avevo in programma di dargli una seconda possibilità.

«Cristian, per una volta, fatti i cazzi tuoi! Le persone mi chiamano come vogliono loro, no come dici tu! Andiamo, Lucas» prendo Lucas per mano e ci dirigiamo verso la sua moto. Non guardo l'espressione di Cristian, ma ho vista quella di Lucas ed era vittorioso. Salgo sulla moto e partiamo. Alyssa è in moto con Thomas, mentre Cristian da solo. Mi maledico di non essermi portata una felpa, si muore di freddo. Dopo circa 10 minuti, senza aver scambiato parola con Lucas, sento già della musica, e infatti, dopo pochi secondi, appare una confraternita. Scendo in moto con l'aiuto di Lucas, ed entriamo tutti insieme. Appena entro la puzza di alcol mi invade le narici, e la musica altissima rischia di rompermi i timpani. Lucas mi prende per mano e mi porta al bancone, dove un ragazzo sulla ventina ci offre da bere.
Bevo un bicchiere di whisky, poi due, poi tre, e poi... beh non mi ricordo. Forse altri 5? Sinceramente ma chi se ne frega! Inizio a cercare Aly perché ho tanta voglia di ballare. Uh eccola!

«dai vieni!» la tiro per il polso e la porto in pista. Come due scatenati iniziamo a ballare. Il whisky che mi circola in corpo mi da tantissima energia, oltre al coraggio. Dopo varie canzoni, mi fanno male i piedi e vado a sedermi, mentre Aly continua a ballare. Seduta, mi volto alla ricerca di qualcuno che conosco, e non trovo nessuno. Decido di uscire fuori, con la puzza di whisky e la musica alta credo di svenire. Mi faccio largo tra la folla, e una volta uscita, mi sento già meglio. Resto li almeno per un po', a guardare il buio, ancora ubriaca. Fa un freddo cane, ma almeno si sta meglio a differenza di li dentro. Finché, improvvisamente, qualcuno mi poggia una felpa sulle spalle. Per un'istante, ho pensato che fosse Cristian, ma poi incontro gli occhi Lucas. Si siede vicino a me, senza parlare. Lucas mi piace, è simpatico, carino e mi tratta bene, ma non riesco a non dimenticare le mani di Cristian sulle mie guance, oppure i suoi meravigliosi occhi. Potrei rimanere per ore a guardare i suoi bellissimi occhi. Pagherei per sentire di nuovo quelle parole, ma tanto stiamo parlando di Cristian, il ragazzo stronzo.

«tutto bene?» mi chiede Lucas dopo minuti senza parlare. Annuisco, anche se dubito che mi abbia visto con questo buio.

«senti, Jess... Jessica» si corregge «tu mi piaci, e vorrei provarci con te..» mi guarda negli occhi e accenna un sorriso. Ma perché Cristian non può essere come lui? Ma perché continuo a mettere a confronto Cristian e Lucas? D'altronde, Cristian è anche il mio "fratellastro", quindi basta pensarlo! Anche se è maledettamente difficile, ma devo farlo.

«anche io vorrei provarci» accenno anch'io un sorriso. Vorrei provarci con Lucas, davvero. Di certo non lo uso per dimenticare quelle parole di Cristian... o forse si?
Basta pensarlo cazzo! Prendo Lucas per il colletto e lo bacio. Un semplice bacio, niente di che. Non sento le farfalle nello stomaco, niente di niente. Lucas si stacca violentemente. Apro gli occhi per chiedergli il perché, ma trovo Cristian sopra di lui, mentre gli tira un pugno.
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fine 14 capitolo.

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