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«perché cazzo minacci i miei amici di prenderli a botte solo perché mi offrono un passaggio?» urlo una volta saliti in macchina.
All'inizio volevo farmela a piedi, ma poi ho pensato che non sapevo la strada ed era buio.

«non sono i tuoi amici» risponde in tono calmo.

«ah non sono i miei amici? beh invece lo sono! Prima mi tratti male, pensando a cosa ho fatto per meritarmi le parole che escono da quella tua cazzo di bocca! Poi prendi a pugni quel ragazzo! Sai all'inizio ho pensato "forse mi ha picchiato perché quel ragazzo mi ha toccato il culo", invece da quanto ho capito prendi a botte il primo che passa!» ho urlato così tanto che ho l'affanno. Non mi sono mai arrabbiata così tanto in vita mia. All'orfanotrofio c'erano persone antipatiche, ma mai nessuno mi ha trattato così.

«si, hai ragione. Non ho pensato nemmeno per un secondo di picchiare quello stronzo solo perché ti ha dato una pacca sul culo. Perché ti tratto male? Beh dammi una ragione per trattarti bene. Per me non sei nessuno, sei solo un cane randagio che i miei genitori, senza il mio consenso, hanno accolto in casa. Sei solo una bambina senza i genitori. Fidati, c'è la metterò tutta per rimandarti in quello cazzo dì orfanotrofio, è quello il posto che ti meriti»

Le mie lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance. Come può averlo detto? Come può una persona essere così crudele? Mai nessuno mi ha trattato così.

«Frena! Frena cazzo!» urlo per far fermare la macchina. Non voglio passare neanche un secondo in macchina con quel ragazzo.

Frena la macchina ed io scendo. Lui si avvia, ovviamente, mentre io inizio a piangere. Nessuno mi ha mai definito un "cane randagio"...  mi risuonano in testa le sue parole: "sei solo una bambina viziata senza genitori", nessuno mi ha mai mancato di rispetto come fa lui. Ma ora, ora non mi farò più trattare male da quello. Ho versato troppe lacrime per quella persona, che non merita nemmeno una mia lacrima. Non mi sono accorta che sono arrivata a casa. Mi asciugo le lacrime, ed entro dentro.

«ciao cara, hai fatto shopping?» mi chiede indicando le mie borse in mano.

«si, Melissa. È stato un bel giorno» sfodero il mio sorriso più falso.

Non mi va di fare la spia su quello che ha detto Cristian, non cado così in basso, anche se lui al posto mio molto probabilmente l'avrebbe fatto.
Salgo in camera e poso i miei nuovi vestiti. Guardo l'ora e sono le 20, wow, già le 20? Preparo i vestiti per il giorno dopo, vado a struccarmi e scendo giù le scale.

«giusto in tempo cara, è pronto» mi sorride Robert.

Io ancora mi chiedo Cristian da chi ha preso. Queste persone sono così gentili, non come lui.
Cristian ovviamente si siede accanto a me, ma io faccio finta che non esista. Sparecchio la tavola e salgo sopra senza dire niente. Mi stendo sul letto, ed inizio a dormire.
****
La sveglia mi risuona tra le orecchie. Mi preparo e scendo giù le scale. Faccio colazione, dicendo a Melissa e Robert un "buongiorno" ed inizio a magiare.

«Melissa, Robert, oggi mi viene a prendere una mia amica per portarmi a scuola» annuncio.

Vedo con la cosa dell'occhio che Cristian mi guarda attentamente. Beh pensava davvero che dopo quelle parole sarei entrata di nuovo in quella macchina? Menomale che ho un'amica fantastica, che dopo avergli raccontato tutto, si è offerta di darmi un passaggio.

«va bene, cara. Siamo felici che tu ti sia fatta nuovi amici» mi sorridono ed io ricambio il sorriso.

Sparecchio e torno in camera, aspettando l'arrivo di Aly.

«tu non vai a scuola con nessuno. Vieni con me» spalanca la porta Cristian. Che faccia tosta.

«non credo proprio. Non decidi tu cosa posso fare e cosa non posso fare» mi alzo dal letto, prendo lo zaino e il telefono, dove c'è un messaggio di Aly:
Scendi! Siamo qui!
Scendo le scale, senza sentire cosa dice Cristian, ed esco da quella casa. Salgo in macchina e saluto i miei nuovi amici, Lucas, Thomas e Aly. Esatto, i miei nuovi amici, non quelli di Cristian.
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Fine 6 capitolo.

Un amore impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora