Ritorno al presente

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Lacrime di felicità bagnarono i loro occhi stanchi. Erano distrutti, ma vivi: ce l'avevano fatta, il barattolo con l'insetto intrappolato era tra le mani di Newt, e la paura delle ultime ore sembrava solo un terribile incubo, ormai lontano. La gioia era incontenibile, tanto che Tina presto iniziò a saltellare allegramente.
Non ricordavano nemmeno di averci pensato, semplicemente un attimo dopo si erano ritrovati abbracciati, uniti da quella forte emozione, la felicità di chi ha rischiato la vita ma ne è uscito vincitore. Ridevano come bambini, allegri e spensierati.
-Sei stata fantastica!- disse Newt a Tina, allontanandosi un poco da lei. Allungò una mano e le scostò teneramente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non sapeva esattamente cosa stava facendo, né perché, sentiva solo il desiderio e quasi il bisogno di farlo. Tina arrossì leggermente, e istintivamente si portò una mano al punto dove Newt l'aveva sfiorata. A quel punto nessuno dei due sapeva come continuare, così rimasero a guardarsi le scarpe con timidi sorrisi che ancora illuminavano i loro volti. Tina si schiarì la voce, che altrimenti sarebbe risultata roca e spezzata dall'emozione.
-Dovremmo... fare una cosa, prima di tornare dagli altri.- disse, tirando fuori la Giratempo. Newt capì al volo cosa voleva dire, ma non era certo di essere completamente d'accordo con lei
-Tina, sei sicura?- chiese
-Sicurissima. Ci causerebbe solo problemi, ti ricordo che siamo quasi morti a causa sua.- Sì, Tina aveva ragione: la Giratempo andava distrutta. Una scelta piuttosto coraggiosa, considerando il prezzo che avevano dovuto pagare per ottenerla, ma innegabilmente saggia, e molto probabilmente quella giusta.
-D'accordo, facciamolo.- disse Newt. Tina appoggiò la Giratempo ai suoi piedi, e fece tre passi indietro. Puntò la bacchetta:
-Diffindo!- nemmeno un graffio.
-Incendio!- provò Newt. Le fiamme si spensero immediatamente. A turno provarono gli incantesimi più svariati, di ogni classe e grado, verbali e non, ma riuscirono appena a scalfire la Giratempo.
-È normale?- chiese di Newt
-Penso di no- rispose Tina -potrebbe essere protetta da qualche incantesimo...- ipotizzò, lanciando un altro incantesimo che provocò una piccola esplosione. Anche quel tentativo andò a vuoto, così decisero di lasciar perdere. Newt recuperò il congegno e lo osservò attentamente: era ammaccato in più punti, ma niente di irrimediabile. Come aveva fatto a resistere così? Convennero che, se anche non fossero riusciti a sbarazzarsene, non se ne sarebbero più serviti. L'unica cosa che potevano fare a quel punto era tornare al Paiolo Magico  e riposare: la stanchezza, infatti, stava iniziando ad incombere, e avevano assolutamente bisogno di riposare per la partenza del giorno dopo. Trattenendo gli sbadigli, entrarono nel locale.

Erano passati ormai parecchi minuti da quando Newt e Tina avevano varcato la porta del locale, e non erano ancora tornati. Queenie iniziava a preoccuparsi: e se non fossero riusciti a tornare in tempo? E se fossero rimasti intrappolati nel passato? E se... nemmeno il tempo di finire di formulare il pensiero, che il cigolio della vecchia porta di legno annunciò l'arrivo di qualcuno. Queenie si tranquillizzò immediatamente vedendo Newt entrare, e Tina subito dietro di lui. Erano messi piuttosto male: i vestiti erano sporchi, i capelli di Tina erano diventati una matassa aggrovigliata a causa del vento, mentre quelli di Newt sembravano aver acquistato vita propria, perché non c'erano due ciocche orientate nello stesso verso.
-Buon Lewis, ma avete catturato un Billywig o combattuto una Guerra Magica?- Queenie si alzò e agitò la bacchetta nel tentativo di dar loro un aspetto più presentabile, poi gettò le braccia al collo della sorella, felice di rivederla.
-Come mai ci avete messo tanto?-
-Come avete fatto a metterci così poco?- chiesero Queenie e Jacob nello stesso momento, sovrapponendo le voci.
-Suppongo che voi due abbiate un bel po' di cose da raccontare...- disse Sebastian, porgendo loro due tazze di té. Dalle loro espressioni si intuiva che ne avevano proprio bisogno.
-Già. E alla svelta, sto cercando di non leggervi la mente ma non ce la faccio più a trattenermi! Dunque... scommetto che vi siete divertiti... voi due... da soli...- disse Queenie in tono malizioso
-Non come credi tu, malpensante!- si affrettò a puntualizzare Tina, sorseggiando il té per nascondere il rossore che colorava le sue guance, e Newt fece lo stesso. Comunque, se il loro obiettivo era nascondere l'imbarazzo, allora non avrebbero potuto fare di peggio. Lo avevano reso tanto evidente che anche un Troll l'avrebbe notato senza il minimo problema. Gli altri quattro non riuscirono a soffocare una risata.
-Non siate timidi, a noi potete dirlo!- li tranquillizzò Jacob -Può capitare che tra...-
-Non è successo niente tra noi due, d'accordo?- dichiarò Newt, sempre più rosso in volto
-Niente.- confermò Tina -chiarito questo punto, possiamo andare avanti. Cosa volete sapere?-
-Tutto, ovviamente!- li incalzò Queenie.
-Be'... diciamo che se siamo qui sani e salvi e la missione è andata a buon fine lo dobbiamo solo a Tina. È stata fantastica, non ho mai visto una strega abile come lei...- affermò Newt
-Non è affatto vero.- lo contraddisse Tina -Newt è stato molto più bravo di quanto dice, si è dimostrato anche più capace di me. È solo troppo modesto per ammetterlo!-
-Oh, Quinnì ha proprio ragione! Siete così carini...- disse Amélie con voce sognante.
-Ti prego, non iniziare anche tu!- risposero Newt e Tina all'unisono, mentre Queenie ridacchiava sommessamente.
-Va bene, va bene. Adesso lasciamoli parlare!- propose Sebastian, e tutti tacquero. Newt e Tina iniziarono il resoconto delle ultime ore (quelle vissute per la seconda volta, intendo). Gli amici pendevano letteralmente dalle loro labbra, e a ragione! Quando arrivarono a raccontare quello che era successo sul grattacielo, iniziarono a scegliere con cautela i termini che utilizzavano e a selezionare con cura quanto dire, perché sarebbe stato semplice pensare male. Soprattutto Queenie li preoccupava. E infatti, puntualissimo, il suo commento arrivò:
-Però un bacetto piccolo piccolo qui ci stava tutto!-
-QUEENIE!- la rimproverarono tutti gli altri, e lei tacque.
Una volta terminato il racconto, le bocche di tutti erano spalancate: mai avrebbero pensato di udire una storia tanto straordinaria. Newt e Tina apparivano loro quasi come degli eroi, adesso.
-Dopo tutto quello che avete passato meritate un buon riposo! Scusateci se vi abbiamo trattenuti...- disse Queenie
-Penso che dovremmo andare tutti a dormire...- aggiunse Jacob. Furono tutti d'accordo, così si augurarono buonanotte a vicenda e ognuno si diresse verso la propria sistemazione.

Ce n'è solo uno come te (completa)Where stories live. Discover now