La guida turistica

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Newt, Tina, Jacob e Queenie si scambiarono occhiate preoccupate: sapevano tutti chi era la misteriosa ragazza con la macchina fotografica che era stata rapita: Amélie era tra le grinfie di Grindelwald.
-Niente panico!- disse Newt, appoggiando una mano sulla spalla dell'amico.
-La troveremo.- confermò Tina, la voce ferma e decisa -ragioniamo: dove potrebbero averla portata?-
-Da Grindelwald- rispose Queenie -che è a Parigi-
-E perché avrebbero dovuto? Lei cosa c'entra con i piani di Grindelwald?- chiese Jacob
-Noi.- rispose Tina -scommetto che avevano intenzione di interrogarla su di noi. Tutti conoscono Sebastian qui e si sarebbero accorti subito della sua assenza, quindi non potevano prendere lui... Amélie, invece... geniale. Diciamo che non abbiamo a che fare proprio con degli idioti...-
-Quindi siamo al punto di partenza- fece notare Newt -potrebbero interrogarla ovunque, quindi per quanto ne sappiamo potrebbe benissimo essere qui da qualche parte...-
Tina si rivolse a Sebastian: -hai notato qualcosa di strano in lei? Ha detto qualcosa che...-
-Ora che ci penso- rispose -era piuttosto silenziosa, e usciva spesso senza dire dove andava...-
-Probabilmente questa cosa va avanti da più di quanto immaginiamo.- dedusse Queenie
-Allora la cercheremo nei dintorni. Se non dovessimo trovarla, allora sapremo che molto probabilmente è stata portata a Parigi.- stabilì Tina, e furono tutti d'accordo, ma Sebastian sembrava ancora preoccupato:
-l'ho cercata ovunque- disse -in ogni angolo...-
-Sebastian, caro, io sono una Legilimens- gli ricordò Queenie -penso di avere qualche possibilità.-
Stava per scendere la notte, e Diagon Alley iniziava a svuotarsi. Non sarebbe stato saggio uscire a quell'ora, così Tina propose di iniziare a cercare possibili indizi nella stanza in cui dormiva Amélie. Sembrava proprio nel suo elemento, alle prese con le più complicate indagini; analizzava le informazioni e i dati con l'accuratezza di un investigatore privato, come se nella sua vita non avesse fatto altro. Sebastian accompagnò i quattro davanti alla porta che conduceva alla stanza di Amélie, e la aprì con una copia delle chiavi. Tina entrò per prima, e chiese agli altri di non toccare niente. La stanza era perfettamente in ordine, il letto rifatto e i vestiti accuratamente riposti in valigia: evidentemente Amélie sapeva già cosa sarebbe accaduto, forse stava per andarsene. Tina iniziò ad osservare attentamente ogni angolo, cercando ogni possibile indizio. Aprì ogni cassetto, guardò nell'armadio, sotto il letto... e proprio lì, sotto il materasso, Amélie aveva nascosto una guida turistica di Londra. Perché nascondere una guida turistica? Lei non era stupida, di certo c'era qualcosa lì. Tina prese il libro e iniziò a sfogliarlo: era pieno di immagini dei luoghi da visitare a Londra, ed era scritto completamente in francese, ma, sotto lo sguardo stupito di tutti, Queenie riuscì a tradurre buona parte delle frasi.
-Quando hai imparato il francese?- le chiese Tina incredula
-Andiamo Teen, il francese è la lingua della moda! Se vuoi stare al passo con le tendenze non puoi non averne nemmeno una base! E poi è una lingua così elegante...- fu la risposta che ricevette.
Queenie, aiutata da Newt che conosceva bene la città, impiegò circa un'ora a tradurre le prime pagine del libro, ma sembrava una semplicissima guida, sembrava non nascondere alcun inidizio. Sembrava, appunto, perché a pagina 12 c'era un'enorme cartina della città che si estendeva per le tre pagine successive. Lì, con un inchiostro nero che si notava appena, era indicato un punto all'angolo tra Baker Street e Crawford Street. Dunque è lì che sarebbero andati il giorno dopo.

Era il quarto giorno della settimana. A breve sarebbero partiti per Parigi, ma prima avevano una povera turista capitata lì per caso da salvare. Newt propose di arrivare al punto indicato con la metro, ma Queenie e Tina risposero all'unisono che era fuori discussione, e avevano i loro buoni motivi. Alla fine convennero che il modo migliore era materializzarsi direttamente lì. Newt non andava spesso in quella zona, ma cercò di tenere a mente un tratto all'inizio di Baker Street che aveva meglio presente,  e fu lì che condusse Tina, Queenie e Jacob. Si ritrovarono immediatamente nella grigia stradina, e la percorsero tutta senza dire una parola, finché non arrivarono al punto in cui si intersecava con Crawford Street. Sembrava non esserci niente, lì. Vagarono per un po' nelle vicinanze, ma non notarono niente di insolito. A un certo punto Newt inciampò su un sasso, che spostandosi produsse un rumore più forte del normale. Alle sue spalle si era aperta un'enorme buca. Chiamò gli altri. Ce l'avevano fatta. Amélie doveva essere lì.
Appoggiata alle pareti del fosso c'era una piccola scaletta di corda che sembrava tutto tranne che sicura.
-Dobbiamo scendere... lì dentro?-Queenie era bianca come un lenzuolo, era evidentemente terrorizzata. Jacob la tranquillizzò: -non preoccuparti- le disse -andrà tutto bene, te lo prometto.- lei si fece coraggio e avanzò verso il precipizio. Guardò giù, e fu costretta a chiudere gli occhi.
-Voglio scendere per prima.- annunciò -prima che possa cambiare idea- sospirò e si calò di sotto. Si sforzò di non guardare in basso, dove il buio faceva sembrare quella voragine senza fondo, ma fu comunque costretta a fermarsi un paio di volte per riprendere coraggio. Quando il suo piede toccò terra accese la bacchetta e chiamò gli altri, che la raggiunsero. Tina scese dopo Queenie, e quando arrivò diede una pacca confortante alla spalla della sorella.
-Stai bene?- le chiese. Lei annuì. Appena furono tutti con i piedi a terra, la scaletta si ritirò e l'apertura sopra di loro si richiuse. Queenie dovette coprirsi la bocca con le mani per non urlare. Camminarono lungo uno stretto tunnel sotterraneo che sembrava non avere fine, le punte di tutte le bacchette illuminate. All'improvviso il tunnel si spalancò, e i quattro si trovarono in una specie di stanza scavata nelle profondità della terra. Lì, imbavagliata e legata ad una sedia, c'era Amélie, che vedendoli spalancò gli occhi e scosse freneticamente il capo, come ad avvertirli di qualcosa. Queenie corse verso la ragazza, e mentre la slegava sentirono una voce alle loro spalle:
-Bene, bene, bene! Guarda un po' chi abbiamo qui... vi stavo aspettando...

Ce n'è solo uno come te (completa)Where stories live. Discover now