La scopa perfetta

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Uscirono dalla banca con una borsa piena di falci, come li aveva chiamati Newt e qualche galeone. Newt li guidò verso un negozietto affollato. Alcuni ragazzi ne ammiravano la vetrina. Elogivano le qualità di alcune scope da corsa, e Newt notò che anche Tina le guardava con un certo interesse.
-Non ci si può smaterializzare nei confini di Hogwarts, e in qualche modo dovremo pur arrivarci...- spiegò Newt
-Ma quelle scope... volano?- chiese Jacob, che ormai non si stupiva più di niente. Se Babbo Natale fosse arrivato proprio in quel momento, in piena estate, volando sulla sua slitta, l'avrebbe presa come la cosa più normale del mondo.
Entrarono, e iniziarono ad analizzare diverse scope, cercando di capire quale facesse al caso loro.
-Iniziamo a fare il punto della situazione.- propose Jacob.
-Dunque, io non sono capace di guidare una scopa.- intervenne Queenie.
-Io sì- risposero Tina e Newt insieme
-Dove hai imparato?- chiese Newt, sorpreso
-Ero nella squadra di Quidditch di Tuono Alato, ad Ilvermorny!- rispose Tina. Ne andava piuttosto fiera, a giudicare dal tono con cui ne parlava.
-Anch'io giocavo per Tassorosso, ad Hogwarts!- entrambi rimasero esterrefatti, nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di venire a sapere che l'altro giocava a Quidditch, ma allo stesso tempo erano davvero eccitati: avevano una passione in comune!
-Qual era il tuo ruolo?- chiese Tina
-Cacciatore- rispose Newt
-Io Cercatore!-
-Dunque è deciso: prenderemo due scope e saranno Newt e Tina a guidare.- ricapitolò Queenie. Furono tutti d'accordo.
Ora dovevano solo scegliere la scopa. Ne considerarono alcune, ma alla fine Newt e Tina, che erano di gran lunga i più esperti, optarono per una Oakshaft 79.
-Non è la scopa migliore per giocare a Quidditch- spiegò Newt -ma è progettata per le grandi distanze, quindi è proprio quello di cui abbiamo bisogno.-
-E non è nemmeno troppo cara, quindi possiamo permettercene due!- aggiunse Tina.
Presero due Oakshaft 79 e le pagarono 15 galeoni l'una.
Uscirono soddisfatti, ma Queenie si fermò quando notò che Jacob stava iniziando a sudare più del normale.
-Ehi, stai bene caro?- chiese
Lui tentò di rispondere, ma gli venne fuori solo un colpo di tosse.
-Deve riposare.- disse Queenie, guardando Newt
-Il Paiolo Magico ha delle stanze...- rispose lui.
Trascinarono Jacob lungo Diagon Alley finché non raggiunsero il piccolo pub. Lì Sebastian era chino a lucidare alcuni bicchieri, e raddrizzò la schiena quando li vide entrare
-Cosa posso fare per le mie celebrità?- chiese con gentilezza, poi notò Jacob e non ci fu bisogno di dire altro. -Camera numero 7- disse, porgendo delle chiavi a Newt. Lui fece per prendere i soldi, ma Sebastian non accettò nemmeno uno zellino. Newt lo ringraziò, poi aiutò le ragazze a portare Jacob su per le scale fino alla stanza indicata.
Quando furono dentro, Queenie stese Jacob sul letto e gli ordinò di dormire. Lui cadde immediatamente in un sonno profondo, come sotto l'effetto di una pozione soporifera.
Intanto gli altri iniziarono a discutere sul da farsi.
-Dovremmo rimandare ancora la partenza?- chiese Tina
-Ragazze, c'è una cosa che non vi ho detto. In realtà non l'avevo considerato affatto, ma adesso che ci penso...- chinò il capo e tirò un profondo respiro -I Babbani non possono vedere Hogwarts.-
Il silenzio scese nella stanza, denso e pesante. Fu Queenie a romperlo:
-Io resto qui con lui.- disse -Non lo lascio da solo, e poi sarei molto più utile qui: potrei leggere la mente di qualche mago e raccogliere informazioni su Grindelwald.-
Nessuno dei tre avrebbe voluto che il gruppo si dividesse, ma capirono che era necessario, perciò si rassegnarono.
-Non possiamo partire adesso.- osservò Newt -prestò sará buio, rischieremmo di scontrarci con qualcosa e allora ci metteremmo ancora più tempo.-
Tina fu d'accordo, così decisero di partire il mattino seguente. Terminarono quella specie di riunione, e Queenie prese Newt in disparte.
-Invitala a cena.- disse, senza troppi giri di parole
-Cosa?- fece lui, incredulo, sperando di aver sentito male.
-Ho detto invitala-a-cena!- ripetè lei, scandendo bene le parole.
-Non credo sia una buona...-
-NEWTON ARTEMIS FIDO SCAMANDER, ADESSO TU VAI DA TINA E LA INVITI A CENA!-
-Ehm...- Newt fece per parlare, ma Queenie gli rivolse uno sguardo che non ammetteva repliche. Lui si girò: Tina era affacciata alla finestra e guardava il tramonto. Newt guardò un'ultima volta Queenie, poi si avvicinò lentamente a Tina. Lei lo sentì arrivare, e il suo volto si illuminò. Secondo quanto riportato Queenie in seguito, il nostro Magizoologo non smetteva di pensare a quanto la ragazza fosse carina. Non trovò il coraggio di parlare, semplicemente iniziò ad ammirare il panorama con lei, senza far motto. Il cielo si era tinto di graziose tonalità di rosa, giallo e arancione, mentre il sole, più rosso che mai, spariva dietro al grosso edificio della Gringott.
-Non è bellissimo?- Tina si girò verso di lui
-Newt annuì, abbassando lo sguardo. Cercò più volte di aprire la bocca per parlare, ma si accorse di avere la gola innaturalmente secca. Come avrebbe dovuto chiederlo? E se non avesse accettato? Si accorse che aveva iniziato a fissare Tina mentre cercava il coraggio di dirlo. E fu proprio in lei che lo trovò. Buffo, no? Lei gli ispirava tanta timidezza, ma allo stesso tempo gli dava il coraggio di superarla.
-Tina...- iniziò -vuònireaccenacommé?- disse, tutto d'un fiato, guardandosi le scarpe. Lei, chissà come, colse il senso di quella frase e sorrise intenerita, arrossendo impercettibilmente.
-Mi piacerebbe- Newt alzò lo sguardo, e non riuscì a trattenere un sorriso -Moltissimo!- aggiunse lei.

Non so come, ma ce l'ho fatta! È notte fonda perché sono stata tutto il giorno con un'amica (e lo sono tutt'ora, ma adesso dorme) e non ho potuto scrivere prima. Perdonatemi, dunque, eventuali errori. Detto questo... Buonanotte! 💙

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora