Diagon Alley

536 42 11
                                    

Ragazzi, ho una brutta notizia: ci proverò, ma non so se riuscirò a pubblicare il capitolo di domani. Vi prego, non uccidetemi... comunque vi lascio al capitolo, spero che basti a farmi perdonare!
Era ormai pomeriggio inoltrato quando Newt, Tina, Queenie e Jacob riemersero dalla metropolitana.  Davanti a loro si estendeva una piazza con al centro un parchetto decorato da statue: Leicester Square. Da lì arrivare a Charing Cross Road fu semplice, non impiegarono più di un paio di minuti. Lì, tra una grossa libreria e un negozio di dischi c'era un piccolo pub malandato, a cui nessuno sembrava far caso. Su un'insegna era dipinto, appena leggibile, il nome del pub: "il Paiolo Magico". Jacob era l'unico tra loro che sembrava non vederlo affatto.
-Dobbiamo entrare in quel pub- spiegò Newt -qui i maghi vivono in comunità appartate, e quello è l'ingresso per una delle zone magiche più famose di Londra.-
-Ma come facciamo? Lui nemmeno lo vede!- Tina indicò Jacob, che si incupì, quasi si sentisse in colpa. Queenie gli poggiò la mano sulla spalla: -va tutto bene, caro- lo rassicurò.
-i Babbani possono entrare a Diagon Alley. Ma non so bene come...- disse Newt, cecando di pensare a una soluzione
-Jacob, puoi descriverci cosa vedi con precisione?- chiese Tina
-Dunque, c'è una vetrina piena di libri e poi un'altra vetrina dove sono esposti dei dischi...-
-Vedi niente tra le due vetrine?- insistette Newt speranzoso
-No, solo un muro di mattoni.-
-Stai scherzando, Teen? - Queenie spalancò gli occhi quando lesse i pensieri della sorella
-potrebbe funzionare...- si giustificò lei, poi spiegò anche agli altri quello che aveva in mente: -Jacob, cerca di stare dietro di noi mentre entriamo. Il fatto che non lo vedi non vuol dire che tu non possa usarlo...-
-Assolutamente no!- si oppose Queenie -e se non funzionasse? Andrebbe a sbattere contro il muro, e...-
-Queenie...- la fermò Jacob -voglio farlo. Voglio provarci.-
-È troppo pericoloso...- Queenie scosse la testa -cosa farei se dovesse succederti qualcosa?-
-Tranquilla, Queenie. I genitori dei Nati Babbani riescono ad entrare, non vedo perché Jacob non dovrebbe.- la tranquillizzò Newt
Queenie finì per accettare, sebbene a malincuore. Prese la mano di Jacob e si diressero verso il Paiolo Magico. Newt bussò e aprì la pesante porta. Jacob vide una parte del muro farsi -possibile?- più sottile, quasi evanescente. Newt e Tina entrarono senza problemi, poi Queenie strinse la mano di Jacob più forte e anche loro entrarono. Jacob si sarebbe aspettato di sbattere dolorosamente contro il muro, invece ci fu come un brusco cambio di scenario: il momento prima era a Londra e ora in un locale. Era fatta. Non sapeva come, ma era fatta.
Attraversarono il locale sotto gli sguardi di tutti, poi qualcuno riconobbe Newt, e a quel punto fu il caos più totale: tutti iniziarono a fare a gara per conoscere l'autore di Animali Fantastici e dove trovarli, e chi aveva la sua copia a portata di mano la allungava perché Newt la firmasse. Dopo una mezz'ora abbondante finalmente lo lasciarono respirare. Un ragazzo si avvicinò a Newt per ultimo, salutandolo amichevolmente, e Newt ricambiò il saluto, sorpreso di vederlo.
-Sebastian! cosa ci fai qui?- gli chiese
-Sono il proprietario del pub, adesso!- rispose l'altro tutto fiero
-Per la barba di Merlino, congratulazioni!- disse Newt, stringendogli la mano. Poi si rivolse a Tina, Queenie e Jacob:
-Ragazzi, questo è Sebastian, era un mio... amico a scuola- pronunciò la parola "amico" con non troppa convinzione, come se non fosse sicuro di quale parola usare. Secondo quanto riuscì a cogliere Queenie dai loro pensieri erano nella stessa classe, ma non si erano mai parlati troppo.
-Sebastian, ti presento Jacob Kowalski, Queenie Goldstein e Tina Goldstein.-
A sentire il nome di Tina tutti si fecero attenti.
-E così, sei tu la famosa Tina Goldstein, la misteriosa ragazza a cui il signor Scamander ha dedicato il suo libro...- disse una donna -tutti parlano di te, tutti tutti! Rita Skeeter ha anche scritto un articolo su di te!-
-Oh no...- si lasciò sfuggire Newt. Se Rita Skeeter scriveva un articolo, non c'era mai niente di buono da aspettarsi.
La donna mostrò a Tina un ritaglio della Gazzetta del Profeta, e lei a vederlo quasi svenne: TINA GOLDSTEIN: L'AMORE È NELL'ARIA? -L'autore di Animali Fantastici e dove trovarli ci nasconde qualcosa?
Tina e Newt arrossirono, e non ebbero il coraggio di alzare lo sguardo, né di continuare a leggere. Rimasero a fissare il titolo, poi salutarono tutti e, dicendo che andavano terribilmente di fretta, se la svignarono. Tina agguantò il braccio di Queenie, Newt quello di Jacob e uscirono di corsa.
Si ritrovarono in un piccolo cortile circondato da un muro. Newt tirò fuori la bacchetta e colpì il muro tre volte. Il mattone che aveva colpito vibrò, e sul muro comparve un'apertura che si allargava a vista d'occhio, fino a mostrare un grande viale affollato: Diagon Alley.
I tre americani, Jacob in particolare, si guardarono intorno a bocca aperta: c'erano una marea di negozi dalle enormi vetrine, bar e ristoranti.
-Benvenuti a Diagon Alley!- annunciò Newt
-Buon Lewis!- esclamarono Tina e Queenie all'unisono, mentre Jacob era troppo stupito per parlare.
Camminarono per il viale guardandosi intorno, finché non giunsero a un enorme edificio bianco. Salirono i gradini e si trovarono davanti a una porta d'argento con su scritto:
Entra, straniero, ma ti ricordo
cosa aspetta a chi è ingordo.
Chi prende senza meritare
molto cara la dovrà pagare.
Quindi se cerchi nei sotterranei qui da noi
tesori che non furono mai tuoi,
sta' attento, ladro, sei avvisato:
ben altro che un tesoro ti è riservato.
-Questa è la Gringott, la banca magica inglese.- spiegò Newt -È uno dei posti più sicuri al mondo, nessuno ha mai provato a rubare qualcosa qui.-
-Tieni dentro il tuo Snaso, allora.- disse Tina.
Entrarono e attraversarono l'enorme salone dal pavimento di marmo lucido e illuminato da lampadari di cristallo. C'era un'enorme quantità di porte, e alcuni Goblin pesavano delle monete o scrivevano su grossi libri.
In fondo alla sala, dietro un grande bancone, c'era un Goblin dall'aria scorbutica.
-Camera blindata 457, per favore- gli disse Newt, mostrandogli una chiave, lui chiamò un altro Goblin dal nome impronunciabile, senza alcuna vocale, tanto che risultò come un grottesco suono gutturale. Il Goblin dal nome impronunciabile, senza dire una parola, fece loro strada in uno stretto passaggio di pietra illuminato da torce. Li fece salire su un carrello.
-Sarà un viaggio movimentato.- li avvertì Newt, e un attimo dopo partirono a tutta velocità svoltando ora a destra, poi a sinistra. Queenie e Jacob urlarono, ma Tina sembrava divertirsi, infatti quando scesero chiese tutta entusiasta quando lo avrebbero rifatto. Il Goblin infilò la chiave nella serratura e la fece scattare. Dentro c'era qualche moneta, non troppe ma a vederle non si sarebbero nemmeno dette poche. Newt spiegò in breve come funzionava la valuta magica inglese, raccogliendo qualche moneta, poi salirono ancora a bordo del carrello e tornarono nel salone di marmo.

Ce n'è solo uno come te (completa)Where stories live. Discover now