La proposta

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-Porpentina Esther Goldstein...- Gormlaith si avvicinò a Tina, finché a separare i loro volti non ci fu che qualche centimetro. Giovane ex Auror...- alzò la voce gradualmente, in un crescendo atto a sottolineare quelle due lettere che per tanto tempo avevano perseguitato Tina: "ex"...
-Sono di nuovo nella squadra investigativa.- affermò Tina, senza indietreggiare di un millimetro.
-Certo, certo. Ma mi permetto di correggerti: eri di nuovo nella squadra investigativa- a Tina parve che il mondo  le fosse crollato addosso all'improvviso: era stata cacciata di nuovo? Possibile?
-Come fai ad esserne così sicura?-  chiese, cercando di apparire più sicura di quanto si sentiva in realtà
-Ho i miei informatori. So sul tuo conto molto più di quanto tu possa immaginare...- Per quanto Tina sapesse che la strega mentiva, Gormlaith sapeva suonare molto convincende, scegliendo i termini e i toni più adatti e soppesando le pause con la maestria di un oratore, e per di più il MACUSA aveva un bel po' di ragioni per toglierle ancora il posto. La sicurezza di Tina vacillò.
-Stai mentendo.- disse, scuotendo la testa, ma non dovette suonare troppo convincente
-come fai ad esserne così sicura?- Gormalith scoprì i denti in un ghigno crudele. Tina trovò il coraggio di non abbassare lo sguardo
-Supponiamo che sia così- disse, nascosta dietro una maschera di indifferenza mentre in realtà il suo cuore era a pezzi -tu cosa potresti farci?- il suo tono divenne acido, quasi canzonatorio.
-Tutto.- rispose semplicemente
-e cosa vorresti in cambio?- amava tanto il suo lavoro che per un attimo l'idea di accettare il patto non le parve troppo assurda.
-Solo un piccolo aiuto per Grindelwald.- pronunciò quel nome con una disinvoltura che colpì Tina: di solito i seguaci con cui aveva avuto a che fare provavano un certo timore quando pronunciavano il suo nome, e tutti quelli che aveva interrogato al MACUSA preferivano chiamarlo "Signore". Capì che lei era diversa dagli altri. -Niente di esagerato- continuò -ha solo un piccolo... lavoretto per voi. Non vi costerà niente.-
Tina si sforzò di non abbassare il capo. Si mosse il labbro mentre rifletteva. Cosa sarebbe mai potuto essere? La proposta la tentava più di quanto osasse ammettere a sé stessa. Eppure, trovò la forza di rifiutare.
-No.- disse, una nota di aggressività nella voce -Scordatelo.-
-Ah, ma non ti ho detto la parte più importante!- tu poteesti prendere il posto di qual era il suo nome... ah, certo! Abernathy!- quello per Tina fu un duro colpo: non aveva mai dimenticato come Abernathy aveva praticamente costretto la Picquery a farle tenere l'Admonitor anche dopo aver riottenuto il posto, e per di più occupava una posizione di rilievo al MACUSA... si immaginò seduta nel suo ufficio, e ammise che quell'immagine le piaceva proprio.
-Tina, no!- la voce di Newt la portò alla realtà. Con un incantesimo Gormlaith lo mise a tacere, ma ormai Tina si era resa conto di quello che stava per fare, e se ne vergognò. Si sentiva disgustata da sé stessa.
-Ci hanno già provato, e non ha funzionato. Tu non sei stata altrettanto fortunata.- disse, e le sferrò un pugno. Lei cadde a terra e Queenie si affrettò ad immobilizzarla con un incantesimo. Jacob aiutò Amélie a rialzarsi, poi tutti si presero per mano e si smaterializzarono.

Si materializzarono davanti all'entrata del Paiolo Magico.
Queenie abbracciò forte Tina: pensava che non avrebbe potuto farlo mai più, e il fatto che stessero tutti bene la riempiva di gioia, per questo sorrideva, nonostante tutto. -Buon compleanno, Teen-
-Oh, là là! È il tuo compleanno? Auguri!- si intromise la turista. La mente di Tina fu invasa da una valanga di domande, e notandolo Queenie presentò la ragazza a Tina: -lei è Amélie- disse -ci ha aiutato a trovarvi-
-Io sono Tina. Grazie, non so dove saremmo senza di te.- disse, rivolgendosi alla turista -Sei stata molto coraggiosa. Stai bene?-
-Pas problème- rispose -non fa più tanto male, e poi Quinnì e Jecób sono stati così gentili con me...-
-No, Tina.- Queenie rispose automaticamente ai pensieri di Tina -non dobbiamo obliviarla, è una Magonò.-
-Sei una Legilimens, vero? Mia madre anche era...- la voce di Amélie tremò un poco, ma subito si riprese. Evidentemente preferiva cambiare argomento. Guardò incuriosita il ragazzo taciturno
-Lui invece è Newt- Queenie terminò le presentazioni indicando Newt, che sorrise timidamente, un po' imbarazzato.
-Come Newt Scamonder? L'autore di les animaux fantastiques?-
-Sono proprio io- disse Newt, arrossendo un po'
-Adoro il tuo libro...- disse la ragazza con aria sognante.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Queenie prese a battere le mani emozionata: -forza, venite dentro!- disse, spingendo tutti oltre la porta, dentro il locale. Proprio quando Tina stava per mettere il piede all'interno Queenie la fermò, dicendole di chiudere gli occhi. -E non sbirciare!- aggiunse. Tina obbedì, opponendo meno resistenza di quanto Queenie si sarebbe aspettata.
Così, Queenie accompagnò la sorella maggiore dentro, cercando di immaginare la sua reazione.
Tina sentì l'aria farsi immediatamente profumata. Quando riaprì gli occhi quello stesso Paiolo Magico che aveva visto qualche giorno prima era completamente trasfigurato: perfettamente pulito e completamente decorato da festoni e ghirlande, sembrava appartenere ad un altro pianeta. Ovunque c'erano fiori di qualunque tipo, Tina non ne aveva mai visti tanti. Delle candele erano state appese magicamente e fluttuavano nell'aria, illuminando l'ambiente. Su un enorme striscione era scritto "Buon compleanno Tina".
Tina non era troppo in vena di festeggiamenti, a dir la verità, ma il fatto che Queenie e Jacob (e anche Newt c'entrava qualcosa, ne era sicura) avessero fatto tutto quello solo per lei la faceva sentire speciale. Allo stesso tempo, però, sapeva di non meritare niente di ciò che vedeva, e questo la faceva stare ancora peggio. Si sforzò di sorridere per esprimere la sua gratitudine, ma Queenie capì che qualcosa non andava, e sapeva perfettamente cosa.
-Tina! Ma guardati, sei così pallida... hai un bisogno disperato di un po' di trucco. Scusateci, torniamo subito. Devo dare una sistemata alla festeggiata!- così dicendo Queenie trascinò Tina su per le scale, in stanza.
-Sapevo che non ti saresti lasciata convincere, Teen!- esclamò Queenie, con un sorriso dolce e rassicurante sul volto -sei una ragazza molto forte.-
Tina stava per piangere, e Queenie poteva sentire tutto il suo dolore -Tu non capisci. Stavo per consegnarvi tutti a Grindelwald! Sono un'egoista, e anche un'ingrata: tu e Jacob siete stati tanto carini a preparare tutto questo, e io... io...-
-No, Tina. Non lo sei, fidati di me. Non pensarci nemmeno per un secondo, d'accordo?- Queenie aveva tirato di nuovo fuori quell'aria da bambina cresciuta troppo in fretta, dotata di una saggezza inadeguata alla sua età, che nel suo corpo stava stretta. Si sedette accanto a Tina sul letto, stringendole la mano. -Ormai hai 26 anni, dovresti rendertene conto: quella donna ha cercato di ingannarti, ha giocato con le tue emozioni, non eri in te. Chiunque avrebbe ceduto alla tentazione, ma tu... tu sei riuscita a pensare con la tua testa e alla fine hai fatto la scelta giusta.-
Tina sollevò il capo con gli occhi lucidi -perché non sei arrabbiata con me?-
Queenie scosse il capo -Tina, tu ci hai salvati. Perché, in nome di Deliverance Dane, dovrei essere arrabbiata con te? Adesso non voglio più sentire ragioni: asciugati quelle lacrime, datti una sistemata e andiamo a festeggiare!-
-Grazie Queenie.- Tina riuscì a rivolgerle un sorriso sincero -sei la sorella migliore che potessi desiderare, se non esistessi dovrebbero inventarti!- si abbracciarono forte, e Tina si sentì molto meglio. Queenie le sistemò i capelli e le fece indossare lo stesso vestito della cena con Newt, ma le permise di indossare delle scarpe più comode, stavolta. Un po' di trucco e Tina fu pronta.
-Andiamo. Una grande festa aspetta solo te, e non sono ammesse musone!- Tina sorrise, e scese le scale insieme a Queenie.

Mi sono appena resa conto che dal titolo potrebbe sembrare un altro tipo di "proposta"... mi dispiace se ve l'aspettavate, ma non sono ancora pronti.

Ce n'è solo uno come te (completa)Where stories live. Discover now