REBECCA
Entro nel bagno del ristorante e poso le mani sul bordo del lavandino guardandomi allo specchio.
Jacopo ha messo incinta quella ragazza? Ed è scappato il giorno prima che lei partisse?
Mi metto una mano sulla pancia. E se avesse fatto così anche con me?
Scaccio questi pensieri e mi sciacquo la faccia.
Mi asciugo con dei fazzoletti di carta ed esco dal bagno. Vedo Jacopo seduto al tavolo che si sta torturando le mani.
Faccio un respiro profondo e mi siedo davanti a lui.
«Posso spie...», inizia a dire, ma lo interrompo.
«No, non ora. Dopo mi spiegherai tutto con calma», dico accennando un sorriso falso.
Carolina, Carola o come si chiama, si avvicina al nostro tavolo con due piatti in mano. Sapere che questa ragazza è andata a letto con Jacopo mi provoca un bruciore alla bocca dello stomaco. La gelosia è una brutta bestia.
«Ecco la carbonara». Mi mette il piatto davanti e poi sorride a Jacopo. Se gli sorride o lo guarda ancora una volta, giuro che le sbatto la testa sul bancone del bar.
Calmati, Rebecca.
«E la cotoletta alla milanese con le patatine». Sorride di nuovo.
«Come facevi a sapere che la cotoletta era per lui?», chiedo.
«Semplice. È il suo piatto preferito». Mi guarda male, poi si gira verso Jacopo e sorride prima di andarsene.
Che rabbia!
Se sa anche qual è il suo piatto preferito, vuol dire che sono stati insieme per parecchio tempo.
Giro la forchetta nella pasta, ma non mangio nulla. All'improvviso mi è passata la fame.
«Stai bene?», mi domanda Jacopo preoccupato.
«Anche a distanza di chilometri incontriamo ragazze con cui sei stato a letto», dico con tono deciso, facendo cadere la forchetta nel piatto.
«Non sapevo che Caterina lavorasse qui», si giustifica passandosi una mano nei capelli.
Sto zitta e continuo a fissare il mio piatto.
Alzo lo sguardo e noto che Caterina sta venendo verso di noi senza la divisa da cameriera.
«Jacopo, questo è il mio numero. Mi ha fatto piacere rivederti». Si abbassa facendo vedere la sua scollatura e lascia un biglietto sul tavolo.
Ma non ha visto che è impegnato con me?!
«Basta, questo è troppo! Posso tollerare i tuoi sorrisi e la tua storiella, ma questo no!», sbraito alzandomi. Poi prendo il biglietto e lo strappo.
Mi avvio verso l'uscita, ma Jacopo mi ferma.
«Lasciami!», esclamo inacidita, finché lui molla la presa.
Corro verso il parcheggio e mi siedo sul marciapiede. Dalla tasca prendo il pacchetto di sigarette, ne sfilo una, la metto tra le labbra e la accendo.
La nicotina mi entra subito in circolo e riesce a calmarmi. Sto andando a fuoco dalla rabbia, me lo sento.
Se non ci fossero state tutte quelle persone, probabilmente avrei tirato uno schiaffo a Caterina.
«Arrabbiata?». Una voce sconosciuta mi riporta con i piedi per terra.
«Ci mancava solo il ragazzo sconosciuto che interviene in mio aiuto», sbuffo; poi aspiro una boccata di fumo.
«In realtà sono venuto a chiederti una sigaretta, ma evidentemente non puoi dare confidenza agli sconosciuti», dice acido.
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Compagni di Stanza
ChickLitIL LIBRO È PRESENTE ANCHE IN FORMATO CARTACEO, ACQUISTABILE IN TUTTE LE LIBRERIE MONDADORI E NEGLI STORE ONLINE. - Quando la giovane Rebecca, appena maggiorenne, decide di abbandonare il suo paese per trasferirsi in un appartamento a Torino, vuole s...