Thirty-seventh

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27 agosto 2015

Non c'è un interruttore che ferma i pensieri che ti martellano la testa? Immagini di emozioni che ti hanno fatto sentire al massimo e immagini di delusioni che ti fanno sentire uno schifo.
Non c'è un tasto che ti faccia dimenticare tutto ciò che non vorresti ricordare? No, non esiste. Non esiste perché se dimentichi non puoi migliorare, rimani sempre allo stesso punto. Si dice "sbagliando si impara" proprio per questo motivo. Il promemoria dell'altro giorno si collega bene a questo. Ho sbagliato a fidarmi. O almeno potevo essere meno impulsivo ma se non provi non sai e se non prendi nessuna batosta come fai? Le devi prendere per forza alcune batoste. Grandi o piccole che siano ti fanno crescere. La prossima volta... Non ci sarà nessuna prossima volta perché io lo so. Ora so cosa accadrebbe e se non sono masochista dovrei proprio evitare ciò che mi farebbe stare male.
La sto prendendo con filosofia vedi. Ieri ero arrabbiato nero e oggi respiro più regolarmente.

All'improvviso Niall chiuse il diario. Lo posò sul letto e si alzò da esso per raggiungere la porta della camera, da cui aveva sentito provenire dei rumori.
«C'è qualcuno?»
«Sono io» Si sentì dire con un sospiro.
«Se è pronta la cena tra poco arrivo»
«Ti prego aprimi la porta, non ti vedo da due giorni»
«Sul telefono dovresti avere qualche mia foto, accontentati»
«Ti scongiuro Niall» La supplica era nel tono con cui Harry pronunciò la frase ma Niall non si fece abbindolare. Essere magnanimo significava solo venire deluso.
«Mi parli a cena ora lasciami stare».

Quando più tardi Niall scese in giardino, dove Clary e Diana avevano apparecchiato il tavolo in ferro, Harry dovette essere veloce nel bloccarlo.
«Niall dobbiamo parlare» Disse deciso.
«Prima mangiamo poi parliamo»
Negli occhi di Niall passarono il dispiacere, la rabbia e in quel momento l'indifferenza.
Niall si sedette e mangiò in silenzio la sua porzione di insalata e crocchette di pollo. Non fiatò nemmeno per farsi passare la bottiglia contenente acqua.
I quattro ragazzi intorno al tavolo sembrarono essere catapultati sulla cima di un monte ghiacciato. Anche i tentativi di Diana di avviare una conversazione fallirono miseramente, per tutta la durata della cena.
Alla fine dell'ultima Niall si alzò, ringraziò per il cibo e fece per dirigersi verso l'interno della casa.
Harry fu veloce, di nuovo.
«Niall ti ho detto che dobbiamo parlare»
Tra gli occhi chiari dei due sembrò tendersi dell'energia.
«Parla»
«Andiamo di sopra»
«Perché? Ti vergogni solo quando non devi baciare una delle due nostre migliori amiche?»
«Niall...»
«Ma Niall cosa? Di le cose come stanno. Sii maturo per una volta nella tua vita, cazzo!»
«Che succede?» Intervenirono le ragazze quasi all'unisono.
Dallo sguardo di Diana sembrava essere chiara la situazione.
«Succede che.. Fatevelo dire da Harry cosa succede, imparasse a tirare fuori un po' di palle.» Le parole gli morirono in gola e strinse le labbra per trattenersi da qualsiasi reazione.

«Così tu e Harry siete stati insieme» Disse Diana.
«Quanto ti sconvolge questa cosa?»
«Sconvolge... Non mi sconvolge.. Mi fa strano ma non mi sconvolge»
Niall aveva portato Diana sul tetto. Le tegole rosse su cui sedersi più comodamente le aveva segnate con la sua penna il giorno prima. Un posto tranquillo e all'aria aperta dove parlare.
Dopo che Harry ebbe raccontato alle ragazze l'ultimo sabato sera trascorso e dopo aver detto che per lui era stato solo un errore Niall scappò via, seguito da Diana che per consolarlo dovette salire sul tetto con lui.
«Perché?»
«E' strano pensarvi insieme ma non sconvolgente, non c'è niente di sconvolgente a vedere due ragazzi stare insieme» Niall abbassò lo sguardo e deglutì.
«Ho solo fatto l'errore di fidarmi ancora una volta di lui» Disse Niall quasi sussurando.
«Non mi sento in dovere di giudicarti, posso solo dirti che da questo, dopo esserti reso conto di aver fatto un errore, puoi solo trarne il vantaggio di imparare»
«Imparare a non fidarmi troppo facilmente... Ma lui è Harry! – Niall voltò di scatto la testa verso Diana con la voce tremante – È Harry!» Sussurrò infine.
«Proprio perché ti è successo con Harry è una gran cosa.. Una grande» Proseguì Diana.
«Batosta, una tranvata, ecco cos'è... Devo solo la forza e la pazienza di non pensarci, di far passare il tempo e dimenticare o almeno renderla una cosa innocua ai miei occhi» Deglutì, di nuovo.
«Esatto. È come portare la macchina»
«E questo ora che c'entra?» Niall la guardò perplesso.
«Niente» Diana alzò le spalle e Niall scoppiò a ridere.
«Ci sono riuscita anche questa volta a strapparti un sorriso»
«Come farei senza di te?»

~S
ciaooo come state? come va?
è un po' che non mi prendo uno spazio ma stavolta dovevo perché devo darvi una notizia... indovinate...
no Niall e Harry non avranno dei bambini ma questa storia sta finendo quindi mancano dei capitoli e poi ci sarà l'epilogo
mi prendo un po' di tempo per scriverlo per cui non abbandonate la storia anzi vi chiedo se commentaste in tanti così so cosa pensate della storia
detto questo vi benedico e andiamo in pace... no scherzo
detto questo vi ringrazio tantissimo per le letture che sono più di duemila e per i voti che sono più di duecento e per i pochi commenti ma che mi hanno dato soddisfazione e mi hanno sempre stimolato a continuare.
un'ultima cosa, dopo l'epilogo ci sarà uno spazio tutto mio in cui parlerò un po' a vanvera, se ci sarete anche lì vado da ognuno di voi a stringervi la mano e a ringraziarvi per aver speso il vostro tempo leggendo le mie parole.
ora vi saluto sul serio perché sono a mille parole e praticamente sto scrivendo più del capitolo... fermatemiiii

Epistulæ →narryWhere stories live. Discover now