Thirteenth

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Dopo aver passato una notte insonne Niall si addormentò sul divano che già era mattino.
Diana, verso le dieci lo raggiunse quasi correndo in salotto, per svegliarlo.
Cominciò a scuotergli una spalla.
«Mmh, altri cinque minuti mamma!» Mugolò Niall.
«Ma che mamma! Horan svegliati!!» Con la sua solita tranquillità Niall aprì gli occhi accorgendosi finalmente di Diana.
«Che?»
«Dai alzati che devo dirti una cosa!!» Disse continuando a strattonarlo.
«Lasciami il braccio prima di staccarmelo!» Il biondo si tirò su ma non fece in tempo ad alzarsi per conto suo che già era fuori casa, sulla veranda.
«Ehi ma sono in mutande!!»
«Sei bello lo stesso, dai andiamo» Tagliò corto la ragazza trascinando Niall sulla spiaggia dove già alcuni bagnanti erano arrivati a godersi la giornata serena e il sole caldo d'estate.

S'incamminarono percorrendo da subito il bagnasciuga.
«Ho ancora sonno, non so quanto riesco a seguirti, ne sei consapevole?» Disse Niall.
«Se vuoi ti butto in acqua e poi parliamo»
«No no sto sveglissimo, lo giuro!» Ridacchiò per pochi secondi prima di tornare serio e attento. «Dimmi».
«Dobbiamo parlare assolutamente di noi»
«C'è un "noi"?» Niall fu sorpreso.
«Si ma non un noi qualunque e lo sai benissimo.»
«Credo di saperlo, si»
«Siamo amici da sempre, non può avvenire quello che è avvenuto e sembrare normale»
«Hai ragione»
«Dobbiamo parlarne seriamente».
«Adesso!?»
«Adesso».

Niall si sedette vicino Diana sopra uno scoglio.
Fu lei la prima a parlare.
«Non so perché ti ho baciato»
«Non so perché io abbia ricambiato»
«Bene. Siamo a buon punto» Una risata smorzò un po' di quella tensione apparente che si era creata tra i due.
«Prova a dirmi cosa pensavi mentre lo facevi» Disse lei.
«Non credo stessi proprio pensando a qualcosa, tu piuttosto devi dirmi il perché ti è venuto di baciarmi»
«Come... Io...» La ragazza abbassò lo sguardo.
«Diana?» Niall si sporse verso di lei per riuscire a cogliere la sua espressione.
«Io ti ho baciato perché dovevo farti stare zitto» Tornò a guardare Niall negli occhi. «Solo per questo».
Il biondo la osservò, in silenzio, per qualche secondo.
«Non ne sembri sicura, non mi hai convinto»
«Ti ho baciato perché sentivo che ne avevi bisogno» Sospirò. «Ti ho visto fragile e vulnerabile in quel momento. Ho sempre pensato a come sarebbe stato baciarti e ho colto l'attimo» Niall schiuse le labbra e deglutì prima di dire la sua.
«Mi stai dicendo che ti sei approfittata di me?» Scosse la testa. Non capiva, non credeva a quell'assurda situazione.

Nel frattempo, si erano fatte le undici e Harry uscì dalla sua camera per raggiungere la cucina. Cercò qualche biscotto e mentre ne sgranocchiava un paio si diresse in salotto.
Sopra il divano era rimasto il diario di Niall.
Il riccio cominciò ad osservarlo come se fosse qualcosa di pericoloso. Le rivelazioni del suo migliore amico a quanto pare gli incutevano timore trovando così un motivo per convincersi di non doverlo aprire. Come fece l'ultima volta.
La curiosità, la voglia di sapere, però fece la sua parte e Harry iniziò a sfogliare il piccolo libro iniziando dalla fine, dove le pagine ancora erano bianche. Finché tentò di leggere le ultime lettere scritte ad un certo Edward ma ciò che saltò subito all'occhio fu un nome scritto in neretto. Un nome a lui perfettamente conosciuto.
«Styles!!!» Clary si affacciò nel salotto e Harry saltò dallo spavento.
Imprecando mentalmente nascose il diario sotto un cuscino e si girò verso l'amica.
«Usciamo fuori a fare colazione?» Disse lei.
Harry annuì sospirando per rilassarsi e si alzò dal divano andando a salutare la sua amica con un bacio sulla guancia.

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