Ninteenth

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Il giorno dopo, a colazione.
Seduto su uno sgabello, all'isola della cucina, Niall stava impastando i cereali nel latte.
«Non mangi?» Gli chiese Harry, vicino a lui, osservando la pappa gialla un po' schifato.
«Non ho voglia...»
«Hai sonno? Stai bene? Ti fa male qualcosa?» Harry cominciò ad ansimare e a preoccuparsi.
Niall girò il capo per guardarlo e alzò un sopracciglio alla sua reazione.
«Sei Niall James Horan. Non puoi non avere voglia di mangiare. Ti è proibito!»
«Smettila stupido!» Disse il biondo.
«Questi cereali non mi piacciono, chi li ha comprati?»
«Diana» Rispose Harry scemando una risata.
«La prossima volta l'accompagno a fare la spesa e scelgo io il cibo buono.»
Harry sorrise all'amico e anche tra sé e sé. Sapeva di dover ottenere passo dopo passo il perdono di Niall ma non si sarebbe perso d'animo. A costo di ritrovarsi vecchio e ancora con la speranza di essere perdonato. Intanto aveva ricominciato a parlargli.
«Comunque ieri volevo solo farti capire che ci tengo anche io a vivere una vera vacanza qui»
«Tranquillo non pensavo che stessi facendo un po' il ruffiano» Harry si morse le labbra.
«Grazie» Sussurrò.
Niall si girò a guardarlo, di nuovo, stavolta abbandonando la pappa latte e cereali e ruotò con il busto verso Harry.
Un sospiro prima di prendere la parola.
«Senti, prima o poi ti perdonerò, questo è certo ma hai violato la mia privacy e questo non mi fa ragionare, devi avere pazienza okay?»
«Se vuoi ti faccio leggere il mio»
«Non lo faresti mai»
«È vero»
«E poi non è così che tu ti sentiresti meglio e che io ti perdonerei quindi ripeto abbi pazienza e fiducia, soprattutto dammi fiducia e io tornerò ad averne in te»
Harry annuì abbassando un po' lo sguardo.
In effetti Niall riusciva ad essere più ragionevole e meno impulsivo di Harry e questo è uno dei motivi per cui si compensavano, per cui erano amici.

Sulla soglia della cucina poco lontano Clary e Diana osservavano la scena.
«Dici che quei due se la intendono di nuovo?» Chiese Clary.
Diana la guardò un po' titubante.
«Per "intendono" voglio dire che vanno di nuovo d'accordo» Sospirò la mora.
«Non lo so, sembrerebbe che Niall sia un po' meno rigido» Diana guardò un po' dispiaciuta l'amico biondo. Per qualche giorno non si erano parlati perché lui voleva evitare tutto e tutti. Le motivazioni comunque non erano per lei una giustificazione, si era sentita messa da parte e ignorata ingiustamente e di conseguenza c'era rimasta male.

La sera.
Niall era in camera sua, aveva preso in mano la sua chitarra che da quando era lì ancora non aveva toccato. Pizzicava delicatamente le corde e ad un certo punto Diana entrò nella sua stanza. Sorridendo si sedette ai piedi del letto osservando il suo amico seduto sulla poltrona a suonare il proprio strumento musicale.
«Allora, con Harry?» Chiese lei.
«Come va?» Diana annuì. «Direi un po' meglio, no?»
«A me sembra di si, te non sembri molto convinto»
«No più che altro non voglio fargli credere che le cose si risolvono sempre con uno "scusa", gli ho detto che ci vuole del tempo ma è ovvio e impensabile che non voglio assolutamente troncare la nostra amicizia» Diana sorrise.
«Ecco perché invidio la donna che ti avrà accanto»
«Perché?»
«Semplicemente perché avrà un compagno saggio e bello» Niall scosse la testa abbozzando un sorriso timido.

Posò la chitarra sopra la poltrona dopo essersi alzato e poi si sedette vicino l'amica.

«Pensa che tu sei e sarai più fortunata» Un punto interrogativo si disegnò sul volto della ragazza.

«Gli amici rimangono e rimarranno sempre se davvero sono leali e sinceri e puoi stare certa che io non abbandonerei né Harry, né te e né Clary. Te lo prometto».
Le loro mani si unirono, i loro sorrisi si specchiarono l'uno nell'altro.

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