Thirty-sixth

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Il giorno dopo Niall decise di rimanere per conto suo, più tempo possibile.
Quell'estate non fu certo la prima volta. Nel primo pomeriggio Diana bussò ripetutamente alla porta della sua camera, chiamandolo, senza però ricevere alcuna risposta. Lui non era lì. Nella stanza non c'era nessuno e nel silenzio solo la leggera brezza muoveva delicatamente la tenda alla finestra rimasta aperta. Niall era salito sul tetto, con lui solo il suo diario ed una penna. Osservava il paesaggio, che non era riuscito a godersi da quando era lì in vacanza, fissava l'orizzonte e poi si dedicava anche a disegnare schizzi astratti sui fogli bianchi di quel piccolo libro che raccontava parte della sua vita. In lontananza arrivava il rumore delle onde che si rifrangevano contro gli scogli ma questo non riuscì a sovrastare il rumore degli infiniti pensieri che vorticavano nella testa di Niall, senza un attimo di sosta, da diventare rumorosi.
Harry.
Niall pensò di aver perso il suo migliore amico in maniera definitiva. Con Harry, Niall credette di aver perso tutto. Harry era sempre stato il suo tutto e capirlo in quel momento lo stroncò come nient'altro. Capirlo dopo aver provato nuove e sconosciute emozioni insieme a lui, fu davvero la goccia che fece traboccare il vaso.
Non si scompose quando la vista si annebbiò dalle tante lacrime.
Lacrime salate rigarono il volto di Niall e bruciarono scivolando sulle sue labbra coperte da piccole ferite.
Piccole ferite fisiche che non poterono competere nemmeno per scherzo con il taglio che aveva diviso il suo cuore.

Harry raggiunse Diana, davanti la porta della camera di Niall.
La sua espressione non lasciò spazio ad altro se non alla preoccupazione. Immaginò Niall su un treno per Londra o che fosse già a Londra, nonostante la suoneria del telefono si sentisse oltre la barriera di legno.
Si mise seduto a terra, contro la porta. Mani tra i capelli. Forse consapevole delle sue colpe.
Evitando gli sguardi di Clary e le domande di Diana, si torturò le labbra con i denti, durante quella che fu l'attesa più lunga della sua vita.

Epistulæ →narryWhere stories live. Discover now