And in this perfect weather it's like we don't remember

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the rain we thought it will last forever and ever 



-Sapete, questo è il mio secondo discorso. Il primo è stato quello del diploma, avevo qualche sassolino nella scarpa da togliermi- esclamo, mentre osservo la folla di fronte a me. Ricordo di aver vomitato prima, ero davvero ridotta una straccio. –L'altra differenza è che, quando finisci il liceo, hai tante speranze per il futuro, sembra che tu sia pronto a mangiarti il mondo invece, quando ti laurei, è il mondo che ti ha mangiato- scoppiano tutti a ridere. Anche io, in questo momento, mi sto accorgendo del cambiamento di questi tre anni. –A parte gli scherzi, tutti noi siamo coscienti di quanto, alle volte, il college sia stressante: chi non ha avuto circa venti mental breakdown al giorno durante il periodo degli esami?- l'ansia perenne che, ormai, è diventata la compagna di ogni giorno. –Eppure, nonostante ciò, siamo arrivati alla fine del nostro percorso: se, soltanto quattro anni, mi avessero detto che, un caldo giorno di maggio, sarei stata qui davanti a voi a parlare, probabilmente non ci avrei creduto- di fronte a me vedo la ragazzina di diciassette anni che ha paura di tornare nel mondo dopo quel che le è successo. –Tutti dicono che, quando finisci il liceo e ti diplomi, quel momento preciso segna la fine della tua adolescenza. Quindi, secondo questa logica, oggi è il giorno che sancisce ufficialmente la nostra entrata nel mondo degli adulti- cerco qualcuno nella folla, qualcuno che so per certo che non ci si sia. –Non so voi, ma io sono fermamente convinta che continuerò a combinare guai dopo oggi- ridono di nuovo. Ricordo ancora ogni singola parola del mio discorso del diploma, e non era per niente così. –La verità è che abbiamo vent'anni e ancora tante esperienze da fare e tanti errori da commettere ma, adesso, abbiamo la consapevolezza di cosa siamo e di cosa vogliamo diventare. Magari non ne siamo sicuro, magari il nostro futuro è ancora incerto, però stiamo iniziando a delinearlo in qualche modo. Il mondo è in mano nostra adesso, siamo noi i leader del futuro, siamo noi quelli che possiamo portare un cambiamento, nonostante ci dipingano costantemente come una generazione senza ideali- mi vengono in mente le parole di Youth. You can't take my youth away, this soul of mine will never break, as long as I wake up today, you can't take my youth away. –Questo è il momento di andare lì fuori e prendere in mano la situazione, di combattere le nostre battaglie, d scendere in campo per marciare. Qui, in questo momento, davanti a me, ho il futuro dell'America- citerò questo discorso quando diventerò presidente degli Stati Uniti d'America. –Congratulazioni classe del duemiladiciotto della Columbia, andiamo tutti a cercare un Grande Forse lì nel mondo- tutti applaudono. Chissà cosa avrebbe pensato mia madre di questo discorso, chissà cosa avrebbe pensato di me.
Ritorno al mio posto. Luke ha gli occhi lucidi, e cerca di asciugarsi le lacrime senza farsi vedere. –Robinson ti sei commosso?-
-Ma figurati, una folata di vento mi ha sbattuto il tocco sugli occhi-
-Ah ah-
-Sei stata bravissima comunque, invidio la tua capacità di emozionare la gente con le parole, io sono un pezzo di ghiaccio sotto questo punto di vista-
-E' per questo che ci compensiamo-
-Non dirlo davanti al tuo ragazzo, o inizierebbe a dare di matto, ed io sarei costretto a dirgli che cosa penso realmente di lui-
-Credevo che ti piacesse-
-Ed era così, prima che combinasse tutto quel casino con Hailey. Non si sta comportando bene, e tu lo sai-
-Luke, ci stiamo laureando, puoi darmi un po' di tregua almeno oggi?-
-No- lo guardo di traverso e lui scoppia a ridere. –Stavo scherzando, su con la vita-
-Ti odio-
-Nah lo so che, in fondo in fondo, mi vuoi bene-
-Non so di cosa tu stia parlando, io ho il cuore di pietra-
-Sì certo come no, non ci crede nessuno- non rispondo. In realtà ci sono molte persone che lo pensano, primo fra tutti Shawn, che non ha ancora capito quanto stessi male quando ci siamo conosciuti. E dire che ha passato con me ogni singolo giorno alla Stone.
La preside tiene un discorso su quanto sia orgogliosa di noi, sui risultati ottenuti dagli studenti e sul fatto che, tutto sommato, le mancheremo.
-Sai, se devo essere sincera, un po' mi spaventa lasciare la Columbia, io non sono il tipo che ama tanto i cambiamenti-
-Non lo avrei mai detto-
-Sei molto sarcastico oggi, è successo qualcosa per caso?-
-No. Solo, hai mai l'impressione di non essere abbastanza intelligente per poter raggiungere gli obiettivi che hai? So che è abbastanza stupido chiederti una cosa del genere, visto che sei praticamente un genio...-
-Più volte di quel che immagini- mormoro. –Quando mi hanno fatto il test del QI ed è uscito che il mio è di centonove, quindi di quattro punti sopra la media, mia madre era felice, invece io no. Non ero un genio, non ero abbastanza neanche sotto quel punto di vista. Poi c'è tutta la storia di Shawn. Leggi anche tu i social, osservano ogni mio singolo movimento, commentano il mio modo di vestire...-
-Sei diventata una it girl, senza contare che hai un ruolo attivo con una la storia della fondazione e dell'aiuto che dà alle donne e alle ragazze in difficoltà-
-Ed è per questo che, di tanto in tanto, mi chiedo se una parte del mio successo sia dovuta a lui. Io non voglio vivere della sua luce riflessa, voglio brillare di luce propria-
-Che fatica la vita da Serena Van Der Woodsen-
-Me lo hai chiesto tu!-
-Lo so, ti prendevo solo in giro- lo guardo di traverso e lui scoppia a ridere. –E' un peccato che non ci siamo conosciuti prima, ci divertiamo molto insieme-
-Abbiamo altri tre anni da passare insieme, non ti preoccupare-
-Non so come prendere questa informazione-
-Rosebelle Beatrice Greyson- esclama la direttrice. Io mi alzo di colpo, sistemo il tocco e mi dirigo di nuovo sul palco. Chissà per quale motivo non ho deciso di indossare le Converse come per il mio diploma. –E' un peccato che tu abbia deciso di lasciarci- mi dice, consegnandomi la pergamena e stringendomi la mano.
-Dispiace anche a me in realtà, non escludo il fatto di tornare in futuro-
-Le porte della Columbia saranno sempre aperte per te-
-La ringrazio- sorrido e scendo di nuovo giù. Tutto sommato, i red carpet sono una mano santo per imparare a camminare sui tacchi.

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن