My youth is yours

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-Ben mi sta, ho voluto fare la splendida e stare in Europa per quasi due settimane e questo è quello che mi merito. Non passerò mai l'esame di economia, me lo sento-
-Smettila di lamentarti- mi intima Daisy, lanciandomi un evidenziatore che, fortunatamente, riesco a schivare. –E poi, si può sapere quanti esami hai dato quest'anno? Ti ho vista disperarti praticamente una volta al mese-
-Non lo so, ho perso il conto a dicembre. Quando è morta mia madre mi sono gettata nello studio per cercare di non pensare, ma credo di averne passati tre soltanto in quel periodo, più uno a novembre sono quatto, quello a febbraio cinque...- cerco di fare mente locale, convinta di star sbagliando qualche calcolo. –No, non è possibile, stanno venendo fuori più materie di quante io ne abbia previste per quest'anno-
-Controlla sul tuo profilo online della Columbia, genio-
-No, non voglio prendere né il computer, né il cellulare, né l'iPad: finirei per andare su Twitter o Instagram e vedrei qualcosa di Shawn che mi distrarrebbe e addio studio. Trovo clip di quel video da tutte le parti su internet-
-Sapevo che il problema era di gelosia-
-Zitto Brian, ed ora fatemi studiare- faccio un segno con le mani ad entrambi, che ridacchiano divertiti. Speravo che, in cucina, nessuno mi venisse a disturbare, invece no. Mancano soltanto Alex e Nate e saremo al completo.
Sentendo i loro continui bisbigli, chiudo la porta.
A quel punto poggio la fronte sul tavolo e mi metto a piangere. Non ce la farò mai, non riuscirò mai a superare questo esame, dovrò rimandarlo a settembre ed io non potrò andare in tour con Shawn. Dio, per quale motivo la mia vita si basa sempre su delle tessere incastrate l'una con l'altra?
Vorrei semplicemente urlare e spaccare qualcosa, ma devo mantenere la calma.
La verità è che sta per venirmi un attacco di panico in piena regola e, come al solito, mi trovo sola, mordendomi il labbro fino a farlo sanguinare.
Sbuffo, è solo ed esclusivamente colpa mia, dovevo essere più accorta e stare soltanto pochi giorni con lui, non quasi due settimane.
Mi alzo e mi sdraio sul pavimento della cucina, cercando di fare il meno rumore possibile e di piangere in silenzio. Non so spiegarmi nemmeno io il perché di una reazione tanto esagerata, o del perché io sia così tanto emotiva ora come ora.
Vorrei che tutta quest'ansi passasse allo stesso modo in cui è venuta, e che mi lasciasse respirare. Sono davvero stanca di essere schiava delle mie emozioni, di enfatizzare ogni singola cosa più del dovuto.
Rimango in quella posizione per non so quanto tempo mentre, nella mia mente malata, continuo a ripetere il programma di economia che devo portare tra qualche giorno.
Poi la voce di Daisy mi urla che mi sta chiamando Shawn, così spalanco le palpebre, mi rialzo e apro il computer che ho accanto.
-Ehi- rispondo, sfregando una mano sul viso. –Come è andato il concerto?- vedo il ragazzo muoversi nel backstage e raccattare le sue cose, ogni volta mi fa seriamente venire il mal di mare.
-Bene, sai che c'erano sia mia cugina Camilla che Camila?-
-Ho letto qualche tweet di sfuggita mentre facevo una pausa, pare che ci sia stato un'interessante incomprensione riguardo a chi fosse dedicata la canzone-
-Non a chi pensi tu, puoi stare tranquilla, non c'è bisogno di far scoppiare una guerra di proporzioni epiche-
-Non ne ho nemmeno la forza, te lo posso assicurare, sono troppo in ansia per l'esame per poter pensare ad altro, o per potermi preoccupare di ciò che pensa la gente-
-Wow, a cosa devo tutta questa freddezza?-
-Hai sentito quello che ti ho appena detto? Ho paura di non superare l'esame e questo comprometterebbe la mia intera estate-
-Ripeti questa cosa ogni volta che devi darne uno e poi, puntualmente, finisci per passarlo col massimo dei voti-
-Ti detesto quando fai così, te lo giuro-
-E' la verità. Ne hai dati talmente tanti, che non capisco davvero per quale motivo tu sia in questo stato-
-Beh, a quanto pare, ci sono molte cose che non riuscirai mai a comprendere di me, nonostante il tempo-
-Mi stai rinfacciando qualcosa per caso?-
-O mio dio, se sei sempre nervoso quando ti chiamo, allora non lo fare più, okay?-
-Stai facendo tutto da sola, come al tuo solito!-
-Non urlate, vi sta sentendo tutto il backstage- Andrew viene, per un attimo, inquadrato, dalla fotocamera frontale mentre passa velocemente accanto a Shawn. –Datevi una calmata, non riuscite a comunicare per ora- il ragazzo afferra una felpa e la indossa, gonfiando le guance.
-Mi dispiace, non dovevo aggredirti in quel modo, è che sono davvero molto agitata-
-Dispiace anche a me, non sono nelle condizioni di giudicare nessuno, visto che non riesco a salire sul palco senza l'uso di farmaci-
-Hai un appuntamento con la McKinley la mattina dopo il tuo ritorno, alle dieci. Inutile che ti spieghi come arrivare al suo studio, lo sai benissimo- prende un respiro profondo, e si passa una mano tra i capelli sudati.
-Non hai proprio intenzione di demordere, vero?-
-Assolutamente, mi conosci. E poi, se non sbaglio, sei tu quello che mi ripete sempre che bisogna chiedere aiutato, e questo vale anche per te- indossa una felpa, attacca le cuffie al cellulare e mi fa cenno di fare silenzio.
Lo osservo mentre sale sul tour bus, scambia qualche parola con i ragazzi e si rintana in un angolino, in disparte, in modo che non lo sentano parlare.
-Spero di riuscire ad arrivare vivo alla fine di questo tour-
-Certo che sì, non dire sciocchezze. Vuoi morire prima di compiere diciannove anni? Sbaglio, o in Canada raggiungi l'età legale per bere?-
-Sì, è assolutamente vero, per questo spero di non ricordarmi niente del mio compleanno- lo guardo con un sopracciglio alzato. Si sbatte una mano sulla fronte, non posso credere che se lo sia dimenticato. –Oh già, vero, devo festeggiare un giorno prima, l'otto è anche il nostro anniversario-
-Ti prego, non essere troppo contento-
-Com'è successo che entrambe le cose sono coincise?-
-Perché io sono venuta da te l'otto agosto proprio perché era il tuo compleanno, ti ho spiegato cosa provassi per te e tu mi hai detto che mi amavi...davvero non ti ricordavi una cosa del genere?- la mia voce esce al pari di un sussurro. Come ha fatto a dimenticarsi questo?
-Era una domanda retorica Rose...è solo che ammetterai anche tu che è una scocciatura avere sia il mio compleanno che il nostro anniversario nello stesso giorno-
-Mi stai tirando una coltellata in pieno petto dopo l'altra-
-Non prendere tutto sul personale, sai che l'ultima cosa che voglio, è ferirti-
-Possiamo anche non festeggiare, d'altronde sono due anni, non c'è bisogno- mi stringo nelle spalle. Speravo che, parlando con lui, sentendo la sua voce, vedendo il suo viso, potessi calmarmi, invece mi sto agitando ulteriormente, consapevole che la nostra relazione mi sta scivolando tra le dita come sabbia, e che io non sto riuscendo in alcun modo a salvare la situazione.
-Rosebelle Beatrice Greyson, tu sei la cosa più importante per me, okay? Quindi smettila di andare nel panico per ogni minima cosa. Troveremo una soluzione come abbiamo sempre fatto-
-Shawn, posso chiederti una cosa?-
-Certo, anche se questo tono di voce non promette niente di buono- deglutisco, tiro su col naso e prendo un respiro profondo.
-Tu mi ami ancora, o la nostra relazione è diventata soltanto un concetto di routine?- per quanto mi sia sforzata, la mia voce esce comunque tremolante, probabilmente perché, in questo momento, è il mio cuore che sta parlando, non la mia testa.
-Rose certo che ti amo, come...- si interrompe, le sue labbra si curvano appena in un dolce sorriso. –Ti ho dato motivo di dubitare in questo periodo, vero?-
-Un pochino, a dir la verità-
-Mi dispiace. Mi sono arrabbiato un'infinità di volte con te anche se non c'entravi niente, come se scaricare la mia rabbia su di te o allontanarti potesse risolvere la situazione-
-E' quello che ho fatto anche io quando è morta mia madre ma, adesso, ho capito quanto tu possa aver sofferto, quindi ho imparato la lezione, non farò mai più una cosa del genere, puoi giurarci-
-Non era questo il mio intento-
-Lo so, si chiama karma- ridacchia, e si passa una mano tra i ricci scuri. –Per un attimo ho avuto paura di dover iniziare ad immaginare la mia vita senza di te- mi guarda con un sopracciglio alzato. A quel punto scuoto la testa, e ritorno in me. –Sì, questa era decisamente troppo melodrammatica. Devo controllare le controindicazioni delle pillole anticoncezionali, non vorrei che ci fosse qualcosa che altera gli ormoni-
-In effetti mi avevi presentato una visone abbastanza catastrofica ma non ti preoccupare, ti perdono lo stesso- gli faccio la linguaccia. Non mi sento più tranquilla riguardo alle sorti del mio esame, ma riguardo a noi due sì e, forse, questo mi farà stare più calma.
-Sono davvero contenta di partire con te comunque. Abbiamo bisogno di passare un po' di tempo da soli, di ritagliarci i nostri spazi lontano dagli altri, visto che siamo sempre in mezzo ad un milione di persone-
-E' quello che ti ripeto sempre, il problema è che, se lo dico io, vengo accusato da tutti-
-Perché tu hai sempre le sparate nei momenti sbagliati, è questo il problema- rotea gli occhi al cielo. Vorrei abbracciarlo, non so per quale motivo senta l'esigenza di avere un contatto fisico con lui impellente, però ne ho davvero bisogno. –Ti amo-
-Rose che succede? Guarda che, così, mi fai davvero preoccupare-
-Niente, te lo assicuro. Probabilmente, quando e se passerò quest'esame, tutto tornerà come prima, te lo posso assicurare-
-Devi essere più sicura di te stessa. Sei intelligente, bella, simpatica, divertente, e ti ammazzi di studio, ed io lo so. Se così non fosse, saresti in tour con me sin al primo giorno. Quando riuscirai, finalmente, ad avere un po' di autostima?-
-Me lo chiedo anche io. Però, alle volte, quando mi guardo allo specchio, mi trovo decente-
-Wow, questo sì che è un passo avanti, sono davvero fiero di te- scoppia a ridere sonoramente. Il cappuccio che aveva sulla testa scivola via, rivelando i lunghi crini ricci.
-Non ti azzardare a tagliarti i capelli, o giuro che ti uccido-
-Sei davvero fissata, non pensavo-
-E' che non solo sono bellissimi, ma ti stanno anche da dio. Non hai idea di quanto tu possa essere cresciuto anche soltanto da ottobre ad ora-
-Sei sicura di non esagerare un pochino adesso?-
-No, per niente. Sei...immenso Mendes, non trovo altro modo per descriverti se non questo-
-Beh diciamo che stiamo molto bene insieme perché siamo due bei ragazzi- mi stropiccio gli occhi. Il libro di economia sta ancora davanti a me, con le sue curve di Philips, i suoi moltiplicatori keynesiani, i suoi monetaristi e chi più ne ha più ne metta. –Ti amo Rose, non dimenticarlo, va bene?-
-Oh, era davvero da tanto che non me lo sentivo dire-
-Beh adesso lo hai ascoltato, quindi vedi di non dimenticartelo più va bene? Non c'è niente al mondo che riuscirà a farmi smettere di amarti, te lo assicuro-
-Sai, per quanto ti possa sembrare assurdo, ora sono quasi persino più calma per gli esami-
-Perché hai un problema in meno, ossia me. Tra l'ansia e il pensiero che, magari, io non provassi più niente per te, scommetto che il tuo cervello stava per implodere-
-Sì, hai perfettamente ragione- sorride, e gli si formano le fossette. –Dovresti andare a dormire però, da voi e mezzanotte passata-
-Da quando te ne sei andata, è come se avessi ripreso il fuso orario di New York-
-Ancora poche settimane, non ti preoccupare. Oh, quasi dimenticato, abbiamo anche il diploma di tua sorella prima di partire-
-Esce dalla terza media, mica dal liceo, non mi spiego il perché di una festa tanto in grande-
-Non fare il gelosone. Scommetto che anche per te, hai tempi, hanno fatto lo stesso-
-Non mi ricordo, se devo essere sincero, ma credo di no. Per te, invece?-
-Niente di che, siamo andati a cena tutti insieme con le nostre famiglie-
-Vacanze insieme, cene insieme...era naturale che, alla fine dei giochi, tu e Will iniziaste una relazione-
-Se la vedi sotto questo punto di vista, in realtà, sarebbe stato più probabile che mi mettessi con Nate. Io e lui eravamo vicini di casa, prima che si trasferisse, ci facevano persino il bagnetto insieme-
-E' un'immagine a cui non voglio pensare-
-Non gli piaccio più-
-Non è assolutamente vero. State sempre appiccicati, è naturale che non gli passi mai così-
-Beh tanto ora partirò per tre mesi e starò appiccicata a te-
-Ed è così che dovrebbe essere, sempre. Ti voglio il più vicina possibile- scuoto la testa. Forse Andrew ha ragione, è un po' strano che, arrivati a questo punto della relazione, sentiamo ancora l'esigenza di stare tanto vicini. –A che stai pensando?-
-Niente, non ti preoccupare. Ma ora devo andare, grazie comunque, tornerò a studiare più serena-
-E' il mio dovere alleggerire il carico che ti costringi a portare sulle spalle. Non sei obbligata Rose, non devi sempre andare a mille-
-Se corri veloce come un fulmine, ti schianti come un tuono-
-Okay questa la so anche io. Come un tuono, il film con Ryan Gosling-
-Din din din, abbiamo un vincitore. Finalmente gli anni con me stanno iniziando a dare i loro frutti-
-Ciao nanerottola, ricordati che ti amo-
-Ciao idiota, ti amo anche io-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now