We are perfectly imperfect

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Il mio capo tende pesantemente verso il basso, le palpebre si chiudono appena ma ecco che, improvvisamente, il computer inizia a squillare, con la stessa suoneria del cellulare.

-Woah woah woah sono sveglia okay- scuoto un paio di volte la testa. Il volto di Shawn con le corna da renna compare sullo schermo. Sospiro e accetto la chiamata. –Ehi- mi stropiccio gli occhi, sollevando leggermente gli occhiali rotondi e tartarugati dal naso.

-Amore. Che ore sono lì?- butto un'occhiata fugace all'orologio. Non posso credere che sia ancora così presto.

-Sono le cinque del pomeriggio, mi sono addormentata sul libro di storia contemporanea-

-Ti stai strapazzando troppo Rose-

-Sto cercando di finire tutti gli esami entro il mese di giugno per poter venire con te in tour-

-Lo so, ma non per questo devi ridurti uno straccio-

-Punto sempre al massimo-

-Non succede niente se fallisci Rose-

-E' successo una volta e non mi è piaciuto per niente- sospira, e si passa una mano tra i capelli scuri. –Che ore sono da te? E' buio fuori-

-Mezzanotte e qualche minuto. Tra circa venti ore terrò il mio primo concerto in Italia, sono davvero emozionato-

-Andrà bene, come tutti gli altri-

-Tra tre giorni è il tuo compleanno- mormora, con un filo di voce.

-Già, il mio ultimo anno da adolescente. Mi sembra la fine di un'era- in un attimo, tutti gli ultimi sei anni passano velocemente davanti ai miei occhi. Tutti gli sbagli, tutti gli errori, tutti gli intoppi. Ma anche tutti i successi, tutte le vittorie, tutte le cose belle. –E tu tra poco diventi maggiorenne, questo è il vero avvenimento-

-Rose, guarda che l'ho capito che sei triste per il fatto che non potrò essere lì con te il giorno del tuo compleanno- quella frase mi lascia l'amaro in bocca. Quando mi aveva mostrato il calendario dei concerti, avevo storto il naso notando che, anche se non ne avesse uno proprio in quel giorno, gliene avessero piazzati a qualcun altro di distanza. Ma non avevo detto niente, perché mai mi intrometterò nella carriera di Shawn, mai. Ho già creato abbastanza problemi quando è uscito il singolo con Camila, anche se avevo le mie ragioni.

-E' okay, è il tuo lavoro, e poi è solo uno stupido compleanno, niente di che-

-Rose- si passa le mani sul viso. Le occhiaie gli solcano il volto, mi chiedo se la notte dorma e perché sia così stanco. –Sappiamo entrambi che non è vero, e che continui a ricordare quando tuo padre se ne è andato per comprarti la torta e non è più tornato-

-Grazie per l'allegro ricordo che hai riportato a galla-

-Rose...-

-Cosa vuoi che ti dica Shawn? Che è più dura di quel pensassi non averti qui? Che manchi da appena un mese e mi sembra quasi di non riuscire a respirare? Che mi sento uno schifo perché, udite udite, mi sono legata di nuovo tanto a qualcuno? O, più semplicemente, vuoi sentirti dire che sono arrabbiata perché non sarai qui il giorno del mio compleanno?- Daisy, dal piano di sotto, mi chiama, per sapere se va tutto bene. –E' okay, sono al telefono- le urlo di rimando. Non ci metterebbe niente a salire qui, come se niente fosse.

-Bene, almeno ti sei liberata di un peso-

-Sono solo stanca e stressata, ecco tutto, non avrei reagito in questo modo-

-Ti amo-

-Lo so-

-E tu mi ami?-

-No?-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now