Darling all of my wrongs, they lead me right to you

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-Non posso crederci che siamo tornati ieri e tu stai già impacchettando tutto per partire nuovamente- Shawn assottiglia appena le labbra, mentre finisce di sistemare i bagagli. –Vengo con te- borbotto, sedendomi nella valigia e incrociando le braccia al petto, con tanto di broncio.
-Sappiamo benissimo che non lo pensi sul serio. Hai le lezioni del secondo semestre da finire ed esami fino a giugno per cui hai già l'ansia-
-Diritto penale, economia internazionale e sociologia...morirò Mendes, morirò. Però sono anche triste di non vederti. Sì che ci sarà il mio compleanno tra una settimana, ma poi saremo lontani per un mese, e la cosa mi scoccia parecchio, se devo essere sincera. Vorrei trovare un modo per finire prima, è che sto già preparando due materie per giugno-
-Non ti preoccupare, pensa alle lezioni, abbiamo tutta l'estate da passare insieme-
-Wow, questa è la prima volta che ti sento dire una cosa del genere, è assurdo. Stiamo davvero diventando grandi, non ci posso credere-
-Doveva accadere prima poi...adesso ti dispiace toglierti dalla mia valigia? Il tuo adorabile sedere mi sta sgualcendo tutte le camicie-
-'Il tuo adorabile sedere mi sta sgualcendo tutte le camicie'- gli faccio il verso. Il ragazzo mi tende le mani, ed io le afferro, ritornando con i piedi per terra. –E comunque ti mancherò tantissimo-
-Oh questo è poco ma sicuro, anche perché nessuno riesce a dire la stessa quantità di parole che vomiti tu senza nemmeno prendere fiato-
-E' una vita che me lo sento ripetere, da piccola, quando facevo tennis, mi chiamavano Radio Rose-
-Giocavi a tennis?- 

-Più che altro mi limitavo a rincorrere la pallina sperando di prenderla. Io e lo sport non siamo mai andati d'accordo, sai che tornavo ogni volta con le gambe piene di lividi?- 

-Non mi viene difficile da pensare, a dir la verità-
-Comunque mi mancherai tantissimo anche tu- assottiglio le labbra, sentendo gli occhi inumidirsi per le lacrime. –Mi sento così debole quando sono con te, forse per il semplice fatto che non riesco a nasconderti niente, e mi mostro davvero per quella che sono-
-Credo di avere un problema con l'ansia- dice tutto d'un fiato. Non che avessi dubbi però, sentire che lo ammette, è tutta un'altra storia. –Tutto questo stress mi sta uccidendo, e sto avendo degli attacchi di panico, proprio come quelli che hai tu-
-Lo avevo capito, però avevo timore di parlartene, non sei mai contento di mostrare le tue debolezze-
-Non so come comportarmi Rose. E se dovesse succedermi mentre sono sul palco?-
-Non accadrà- non ne ho la certezza ovviamente, ma non posso mica dirgli il contrario. –E in qualsiasi altra occasione ci sarò io accanto a te, lo giuro- intreccio le dita delle sue mani con le mie, guardandolo negli occhi. -Ricordati una cosa: se mai sentissi il bisogno di me, dimmelo, che prenderò il primo aereo, dovunque tu sarai-
-E' anche per questo che ti amo- mi avvolge tra le sue braccia. Affondo la testa nel suo petto, inspirando profondamente il suo profumo. So che, tra sei giorni, lo rivedrò, visto che è il mio compleanno, ma poi dovrò prepararmi al distacco vero e proprio, e sarà abbastanza difficile.
-Ovviamente non ne abusare. Chiamami soltanto in caso di necessita perché, per quanto anche io soffra la lontananza, ho tre esami da dare-
-Non ti preoccupare. Comunque c'è una cosa che, in questi anni, ho notato-
-Aiuto-
-Sei insicura, e questo è un dato di fatto eppure, nonostante Will ti abbia tradito con una delle tue migliori amiche e abbia distrutto la tua autostima, sei sempre stata tranquilla quando ero in tour. Le uniche scenate di gelosia che mi hai fatto sono state solo per Camila, poi nient'altro, ed è strana come cosa, se ci fai caso-
-Io mi fido di te- mi stringo nelle spalle, sicura di ciò che sto dicendo. –Ma con lei...beh il modo in cui si comporta, le speculazioni su internet...però sono disposta a metterci una pietra sopra, sul serio. So quanto significhi per te, e non ti direi mai di allontanarti da lei, quindi, sperando che smetta di fare la gatta morta, depongo le armi. Niente più litigate per Camila- il ragazzo strabuzza gli occhi, incredulo nel sentirmi affermare una cosa simile. Non può sapere che, la prima ad essere stupita, sono io, ma forse ha ragione Shawn, stiamo crescendo, e crescere significa anche maturare, e lasciare andare le vecchie paure del passato che ci gravano sulle spalle come un macigno. –E ora finiamo questa valigia- tiro su col naso, potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro, però poi mi ricordo che non sta andando in guerra, ma a fare qualcosa di fantastico, qualcosa che io aspetto ogni anno con ansia, visto che, la maggior parte dei miei soldi, confluiscono in biglietti per i concerti, nonostante lui si ostini a comprarmeli e ad accompagnarmici.
Trascorriamo l'ora successiva a fare e disfare i bagagli, controllando previsioni metereologiche per capire cosa sia meglio portare e cosa sia meglio che lo raggiunga quando mi libererò anche io.
La camera è un macello, vestiti e scarpe da tutte le parti, ma più di ogni altra cosa mi rendo conto di quanto lui sia felice, nonostante l'ansia che sembra impedirgli di scrivere.
Mentre piega gli indumenti la sua voce è squillante, ride, è felice, ed io mi chiedo che cosa si provi ad avere diciotto anni il mondo ai propri piedi, consapevoli che la propria stella stia brillando ogni giorno sempre più, pronta a splendere anche nei momenti più bui.
-E' bello vederti tanto contento, comunque-
-Le emozioni che provo quando sono sul palco sono indescrivibili...vedere tutte quelle persone che sono lì per te, che pendono dalle tue labbra, che conoscono le parole delle tue canzoni a memoria...-
-Anche meglio di te, a dir la verità. Ti ho sentito sbagliare qualche accordo l'altra volta- porto immediatamente una mano davanti alla bocca, pentendomi di ciò che ho appena detto. –Scusa, non volevo...mi sono dimenticata...-
-E' tutto okay, non ti preoccupare, non è che sono diventato così tanto sensibile adesso. E poi, fino a quando avrò il mio 'falli secchi leoncino', non avrò paura di niente-
-Adesso ammetti che la mia fissazione dei fusi orari ti tornerà utile-
-Utilissima, lo scorso anno hai fatto un ottimo lavoro-
-Sono fantastica, ammettilo-
-Sì, hai proprio ragione- il ragazzo avvolge le braccia intorno al mio busto e mi attira al suo petto, ridacchiando. –Non vedo l'ora che inizi il tour, c'è solo una cosa che potrebbe renderlo davvero perfetto-
-Ossia?- alzo lo sguardo verso di lui, sorridendo.
-Avere te sin dal primo giorno al mio fianco, sarebbe davvero meraviglioso-
-Non ti preoccupare, questo mese passerà più in fretta di ciò che pensi, nemmeno ti accorgerai della mia mancanza. Tranne per quella storia del parlare, probabilmente ti sentirai un po' solo, o meglio, sentirai un po' troppo silenzio-
-Sì, questo è sicuro. Però tra una settimana mi raggiungerai ad Amsterdam, è pur sempre il tuo compleanno-
-Già, che Andrew ha dimenticato- bofonchio, incrociando le braccia al petto. –Vent'anni, non posso credere di aver superato l'adolescenza quasi indenne-
-Beh se un tentativo di suicidio...-
-Ho detto 'quasi' infatti, sono conscia dei vari casini che ho combinato però, tutto sommato, sono arrivata fino a questo punto- mi stringo nelle spalle. Ammetto che non ci sono stati momenti facili anzi, alcuni sono stati, più che altro, una matassa da sbrogliare, eppure sono riuscita a superarli se, in questo momento, sto riuscendo a scherzarci su così.
-A volte la vedo ancora sai? La ragazza fragile come un cristallo che si sedeva alla fine della panchina e mi guardava con sospetto, aspettando soltanto il momento in cui l'avessi attaccata, sferrandole il colpo decisivo-
-Ma non lo hai fatto, e ti sono davvero grata. Ti consideravo uno dei miei migliori amici all'epoca-
-Ti ringrazio di non avermelo mai detto, o mi avresti dato un colpo al cuore. Penso che sarei morto, e non scherzo, ti osservavo e ti morivo dietro, sperando che, prima o poi, ti accorgessi di me-
-Beh dai, alla fine non c'è voluto tanto, mi hai baciato il giorno del tuo compleanno-
-Io, non tu-
-Potevo tirarti un colpo e non l'ho fatto, sai che non ci avrei pensato due volte-
-Non mi hai mai detto che cosa hai provato. Io ho scritto due canzoni, tu sei rimasta in silenzio fino al giorno dopo, quando sei partita-
-Le farfalle nello stomaco, e il cuore che batteva forte dentro il petto, però la mia storia era appena finita nel peggiore dei modi, non ero abbastanza coraggiosa da accettarne un'altra, se devo essere sincera. C'è chi guarisce più in fretta degli altri, io avevo ancora bisogno di tempo. Però Stella ripeteva continuamente che diventavo rossa non appena sentissi il tuo nome o una tua canzone alla radio, e penso sia vero, visto che mi succede tutt'ora- il mio volto, come volevasi dimostrare, va letteralmente a fuoco. Chissà se, prima o poi, smetterò di arrossire ogni volta che qualcuno mi fa un complimento o che qualcosa di imbarazzante viene fuori. Tra il mio viso e i miei capelli, quando succede, non c'è nessuna differenza. –E poi, sei davvero sicuro che io non abbia scritto niente a riguardo?-
-Esci fuori il libretto Rose- dice, ridacchiando e tendendo una mano verso di me.
-E' rimasto a Los Angeles, in realtà. E poi mi sono stancata di averli sempre neri, ne ho comprato uno di Tiffany- sfodero un sorriso a trentadue denti. Abbandonarli è stato più difficile del previsto, ma l'ho visto come un modo per tagliare con la mia vecchia vita, con ciò che è stato.
-Sai di avere una fissazione con Tiffany vero? E anche con Pandora- mostro soddisfatta il bracciale quasi completo, sorridendo come una bambina.
-Credo che, tra poco, ne dovrò comprare un altro-
-E' un messaggio subliminale per caso?-
-Che vai a pensare- borbotto. –A che ora punto la sveglia domani?-
-Il mio volo è alle otto Rose, devo essere in aeroporto almeno per le sei, non c'è bisogno che ti alzi, dico sul serio-
-Non mi interessa niente Mendes, ti accompagno e basta, al massimo, appena ritorno a casa, mi rimetto a dormire, problema risolto- a quel punto mi sorride, si abbassa e mi afferra per le gambe, sollevandomi.
-Sai che cosa è successo la sera prima che partissi per il tour, lo scorso anno?-
-Sì, me lo ricordo benissimo Mendes-
-Beh quella volta mi ha portato fortuna, quindi io replicherei-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Onde as histórias ganham vida. Descobre agora