(S)he left me broken and weary

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-Eeeeee oggi moriamo- esclamo, sedendosi sulla barca.
-Non essere così tanto pessimistica Rose, quanto potrà essere difficile guidare una di queste?- indica l'imbarcazione, mentre si sistema il cappello da capitano sulla testa.
-Non lo so Shawn, ma credo che ci sia un motivo se esiste una patente apposita per questa categoria-
-Beh sta di fatto che me l'hanno fatta comunque noleggiare, rilassati-
-Ah ah, vorrei comunque evitare di fare la fine del Titanic-
-Non c'entra niente, in quel caso sono morti per la temperatura bassa dell'acqua-
-E noi per gli squali?-
-Non ci sono squali-
-Certo che sì!-
-No, cioè credo che abbiano messo qualcosa per evitare che, insomma, entrino nel perimetro del resort-
-Dimmi che non hai detto sul serio una cazzata del genere-
-Sai che ho paura dell'acqua profonda!-
-E quindi perché stai guidando verso il mare aperto?-
-Per te, mi pare ovvio- mette in moto e, stranamente, sembra sapere alla perfezione che cosa fare.
-Shawn, sai che l'acqua profonda spaventa anche me?-
-Cosa?! E da quando?!-
-Da quando, a dodici anni, stavo nuotando con mio nonno, e sono stata attaccata da un branco di meduse. Avevo così male, che ho smesso di nuotare e me ne sono calata giù, sono dovuti venire a prendermi-
-Non capisco, fai comunque surf, ti piacciono le immersioni...-
-Sì beh quello è un altro discorso, sono protetta in quei casi, o sono sulla tavola o ho la muta da sub, ma se mi devo lanciare da una barca ci penso due volte-
-Quindi per quale cavolo di motivo io sto facendo una cosa del genere?-
-Non ne ho la più pallida idea però, visto che siamo in ballo, tanto vale ballare e superare la nostra paura comune insieme, sempre se arriviamo sani e salvi, s'intende-
-Non scherzo quando dico che mi porterai all'esaurimento nervoso-
-Comprensibile- dico, dirigendomi verso di lui e spremendo il tubetto di protezione sulla sua schiena. –Stavi già diventando rosso come un peperone-
-Spiegami per quale motivo continui a scottarmi quando siamo qui da quasi tre giorni-
-Non ne ho idea ma, almeno tu, dopo ti abbronzi, io invece mi ustiono e poi ritorno del solito colorito cadaverico che mi caratterizza da vent'anni a questa parte-
-Ti vedo molto positiva oggi-
-Ho notato che ho la carnagione talmente chiara, che si vedono le vene nelle cosce, e non è per niente un bello spettacolo, sono un abominio della natura-
-Okay, che cosa è successo?-
-Perché deve essere proprio successo qualcosa?- ritorno seduta al mio posto, mentre lui decidi di fermare la barche non troppo lontano dalla costa. –Stai cercando di capire come si faccia a gettare l'ancora?-
-Credevo che ci fosse una sorta di disegnino, invece no...credi che ci sia un libretto di istruzioni da qualche parte?- mi sbatto una mano sulla fronte. Per quale motivo continuo ad affidare la mia vita nelle sue mani?
-Dio santo Mendes, voglio ancora vivere- mi alzo nuovamente e mi avvicino a lui. Do un'occhiata ai comandi, fino a quando non indovino il pulsante giusto, che clicco. Qualche minuto dopo sentiamo un rumore metallico, segno che l'ancora sta lentamente scendendo sotto la superficie.
-Sei andata a caso?-
-No, lo sapevo-
-E come?-
-Il padre di Will aveva una barca, e ci portava ogni estate. Quando ha compiuto quindici anni, ha provato a spiegargli un paio di cose sperando che prendesse la patente nautica, ma lui era interessato soltanto alle moto d'acqua, invece...-
-...invece tu eri accanto a lui ed hai assorbito tutte le nozioni come una spugna-
-Esattamente- si volta verso di me, togliendosi il cappello da capitano che aveva sulla testa. –Perché lo hai fatto? Eri adorabile-
-Vuoi dirmi perché sei tanto giù?- mi mordo il labbro e scuoto la testa. I capelli corto mi ricadono sul volto, e lui sospira. –Chi è adesso, tra i due, quello che...-
-Hai visto i commenti sotto l'ultima nostra foto che hai pubblicato?- lo interrompo, evitando che la discussione mi porti in svantaggio.
-No, sai che non sto usando il cellulare così tanto da quando siamo qui, e non dovresti nemmeno tu-
-E' solo che, a volte, è davvero difficile sentirsi dire determinate cose, io sono piena di debolezze Shawn-
-Lo so, come credi che mi sia accorto che c'era qualcosa che non andava? Ultimamente sembrava che il rapporto che hai con il tuo corpo e con il cibo andasse meglio, e ora te ne uscivi con queste stronzate. Ricordati che io ti conosco meglio di chiunque altro-
-Ti amo-
-Ti amo anche io, tantissimo-
-Adesso sì che, finalmente, regna la pace e la tranquillità tra noi due-
-Lo, so, è un peccato dover ripartire il tre-
-Il sei hai un concerto a Portland, se non arriviamo lì almeno due giorni prima Andrew uccide prima me e poi te-
-Andrew sta diventando un po' troppo serio ultimamente-
-E' normale che sia così, ha pur sempre un tour da gestire, ed è...grande, ha ventinove anni-
-Già, mi stupisco del fatto che non sia già sposato, tua sorella ne fa ventotto a novembre ed ha un figlio in cantiere-
-Diciamo che Stella ha sempre bruciato le tappe, io non ho intenzione di mettere su famiglia prima dei trenta-
-Ed ecco che si rifà viva Rose versione duemilaquattordici-
-Tu adesso parli così ma se, malauguratamente, dovessi rimanere incinta, non saresti tanto contento-
-Non puoi saperlo-
-Invece sì. Shawn, abbiamo venti e diciannove anni, tu ancora non compiuti, non possiamo avere un bambino se siamo ancora noi dei bambini-
-Stiamo davvero facendo un discorso del genere?-
-Sì, e questa non è una cosa positiva. Ascolta, tu sei la persona più fantastica che io abbia mai conosciuto, e so che non mi lasceresti mai da sola di fronte a nessun problema, però sono davvero troppo giovane per iniziare a parlare di mettere su famiglia e robe del genere. Ho vent'anni, ho tutta la vita davanti e tantissime cose da fare prima di chiudermi in casa con quattro marmocchi-
-Non ho mai parlato di quattro bambini-
-Lo so, sono io che ne vorrei tanti. Tra maschi ed una femmina, ed una coppia di gemelli in mezzo-
-Questa mi è nuova-
-Ci sono ancora molte cose che non sai di me Mendes- riduce le palpebre a due fessure, incuriosito. –Ora, però, tira giù la scaletta, ci facciamo un bagno-
-Ne sei proprio sicura-
-Sì, affronteremo questa cosa insieme, un po' come abbiamo fatto con tutto ciò che ci è capitato in questi anni-
-Il ragionamento non fa una piega- lo aiuto e, una volta sistemato, saliamo sulla prua. Sotto di noi l'acqua cristallina e, sicuramente, anche gli squali.
-Al mio tre- afferra la mia mano e, prima ancora che io inizi a contare, mi tira in giù.
Il mio corpo si infrange contro la superficie, mentre io rimango con gli occhi spalancati, forse un po' spaventata. –Avevo detto al mio 'tre'-
-Appunto- scoppia a ridere, forse crede di essere divertente. –L'hai capita?-
-Sì. E' proprio perché sono riuscita a cogliere la sottile ilarità che lasciavi trasparire mi sto chiedendo per quale motivo io abbia deciso di uscire con te-
-In realtà, se ci pensi, non abbiamo avuto tantissimi appuntamenti-
-Che stai dicendo? Uscivamo quasi ogni weekend quando eri a Los Angeles-
-E' vero, ma non li abbiamo mai definiti tali-
-Ma sono stata io a dirti che ci stavamo frequentando-
-Sì, dopo che avevi iniziato ad essere gelosa di Camila, comunque il punto è che, anche prima, stavamo praticamente sempre insieme, che fosse fuori o a casa tua, e pur quando le cose sono cambiate tra noi due, abbiamo continuato a fare così, al massimo ti tenevo per mano-
-E quindi era un male? Non ho capito dove tu voglia andare a parare-
-Niente, soltanto che la nostra relazione non si è sviluppata come tutte le altre-
-Shawn, non so se te ne sei accorto, ma il nostro rapporto è, fin dal principio, diverso da tutti gli altri, come dici tu: ci siamo incontrati ad un Meet&Great, tu sei una persona famosa, ed io una semplice studentessa della Columbia, anzi, ai tempi ero ancora al liceo, senza contare che, quando ci siamo incontrati di nuovo, io ero in ospedale per aver tentato il suicidio-
-Forse hai ragione-
-No, ho sicuramente ragione, mi chiedo solo per quale motivo ti stiano venendo tutti questi pensieri adesso, dopo tre anni, e dopo due che stiamo insieme-
-Sto rimuginando sull'andazzo della mia vita dal Magcon ad ora, voglio capire esattamente che cosa ha dato inizio ai miei problemi con l'ansia-
-E nel mezzo c'è la nostra relazione-
-Esattamente-
-Adesso stai facendo andare in panico anche me-
-Non ne vedo il motivo- scuoto la testa e mi immergo, dirigendomi verso la barca e salendovici. –Rose, il nostro rapporto non verrà mai messo in discussione-
-Lo spero- mi avvolgo nella tovaglia. Pure il ragazzo ritorna sull'imbarcazione, ed io alzo lo sguardo verso di lui. –Se ti sposti un po' più a destra riesci a coprire il sole e sarebbe davvero fantastico-
-Va bene così?-
-Perfetto. E non ti azzardare a tagliarti i capelli-
-E' diventata un'ossessione, spero che tu ne sia consapevole-
-Sono bellissimi. Tu sei bellissimo-
-Beh i tuoi sono un quarto adesso, che cosa dovrei dire io?-
-L'hai proprio presa sul personale, non sapevo che ti piacessi di meno così-
-Non sparare cazzate, è impossibile che tu mi piaccia di meno, e lo sai- ridacchio, e lui scuote la testa. –E' che sono sempre stato abituato a vederti con i capelli lunghi. Anche quando ci siamo messi insieme, li avevi tagliati sì, ma non così tanto-
-L'ultima volta che ce li ho avuti in questo modo ero in terza media, quindi un bel po' di tempo fa. Tra l'altro speravo di sembrare più grande, invece no, mi scambiano ancora per una sedicenne-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now