Let's pretend we're dancing in the streets in Barcelona

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-Siete stati davvero carini a venirmi a prendermi- dico a James e a Brian, che mi aiutano con le valigie. –E spero che siate riusciti a mantenere il segreto con Shawn-
-So che ti stai riferendo a me in particolare, comunque sta' tranquilla. Si è un po' preoccupato, visto che sei sparita alle cinque del pomeriggio però, quando ha chiamato a casa, Daisy gli ha detto che ti eri talmente stressata per l'esame, che sei crollata a letto come una pera cotta-
-Spero che creda che stia ancora dormendo, sono stata attenta a non postare niente su Instagram e a non mettere mi piace a nessun post, né lì né su Twitter-
-Che lavoro di precisione- James mi apre la portiera della macchina e mi invita a salire. –Andrew ci ha dato il permesso di prenderne una, così evitiamo la storia dei taxi, visto che non parliamo spagnolo e il loro inglese è alquanto discutibile-
-Yo hablo español, l'ho studiato quando ero al liceo-
-A saperlo prima- borbotta Brian. L'autista, senza dire o chiedere niente, mette in modo, dirigendosi verso la nostra meta. –Ci sarebbe stato utile-
-Lascia stare, dobbiamo pensare a risolvere il problema del francese piuttosto-
-Io parlo francese- entrambi i ragazzi si voltano verso di me, con le bocche sgranate come se avessero appena assistito ad un miracolo. –Smettetela di guardarmi così, mi mettete in imbarazzo- porto le mani sulle guance, diventate sicuramente rosse.
-No è che io sono personalmente stupito da ciò-
-Oh povero ingenuo James, vivendo a New York ho imparato che le vie di Rose Greyson sono infinite, puoi scommetterci tutto ciò che vuoi- Brian allarga le braccia con fare teatrale. Ridacchio, sa essere parecchio buffo alle volte.
Il nostro viaggetto dura circa mezz'ora. Una volta arrivati, salto giù dalla macchina e mi stiracchio. Sono stata seduta per così tanto tempo, che le mie gambe sembrano essersi atrofizzate.
-Okay, è arrivato il momento di entrare- poggio le mani sulla porta girevole, ritrovandomi dentro l'albergo. E' strano che non ci siano fan ad aspettare fuori, forse le hanno fatte andare via.
Shawn è alzato, e mi dà le spalle. Sta parlando di come le fans lo abbiano seguito in lungo e in largo e del panico che gli hanno causato.
Mi avvicino in punta di piedi, il che è abbastanza difficile, visto la presenza di circa dieci bracciali sulle mie braccia, e faccio segno ai presenti di fare silenzio.
-Senza contare che non sento Rose praticamente da ieri pomeriggio. E' possibile che stia ancora dormendo dalle cinque?-
-Ma lo vedi che ti lamenti sempre? Sei un continuooo- avvolgo le braccia intorno ai suoi fianchi. Il suo corpo si irrigidisce ed io, per un attimo, penso di aver fatto una cavolata colossale.
-Cos?- si volta con una tale rapidità che devo lasciare la presa su di lui. –Che ci fai tu qui?-
-Visto la discussione di due giorni fa, mi aspettavo qualcosina di più in realtà-
-No cioè...- a quel punto mi abbraccia e mi solleva leggermente da terra, scoppiando a ridere. –Pensavo di non vederti fino a giugno, e invece sei qui, a Barcelona-
-Beh mi sono resa conto che, forse, avevi bisogno di me, o sbaglio?- mi rimette giù. Si volta verso sua sorella, e sospira.
-Le hai detto dell'attacco di panico, vero?-
-Non te la prendere con lei, ha fatto benissimo-
-Siete davvero bellissimi e tutto il resto, ma ci hai lasciato con le valigie-
-Oh mio dio Brian, scusatemi!- porto le mani a coprire la bocca, e prendo i bagagli da lui e James. –Mi è passato dalla mente, mi dispiace-
-Rilassati, pel di carota qui stava scherzando- il ragazzo gli dà una botta sullo stomaco. Sono davvero buffi.
-Ti sei fatta prendere da loro due?-
-Andrew non sapeva pronunciare o scrivere il nome dell'albergo, e aveva problemi col wi-fi, quindi non è riuscito a mandarmi la foto del bigliettino-
-Prendimi pure in giro, ma i nostri telefoni hanno una pessima recezione in Europa-
-E quindi hanno mandato la squadra di salvataggio, ovvero me e James, siamo due supereroi in pratica-
-Oh falla finita Brian- Shawn rotea gli occhi al cielo. Non è così tanto felice come pensassi, forse la mia presenza lo sta infastidendo. –Piuttosto, porto le tue cose in camera, come vedo viaggi sempre leggera-
-Il bagaglio a mano è soltanto per i libri. Devo dare un altro esame il prossimo mese-
-Ma sarà il decimo quest'anno-
-Shhh- gli faccio un cenno con la mano. Il ragazzo scuote la testa e mi fa strada. –Mi dispiace se sono piombata così all'improvviso, volevo rimediare alla litigata di ieri, ero seriamente convinta che ti avrebbe fatto piacere-
-Rose, sono la persona più felice del pianeta in questo momento, e non hai davvero idea di ciò che ti farei, però mi vergognavo a mostrare tanto affetto davanti ai miei genitori-
-Oh amore mio, quanto sei dolce- gli strizzo una guancia, lui sorride contento. –E comunque non puoi farmi niente, ho il ciclo-
-Ovviamente- le porte dell'ascensore si aprono ed arriviamo davanti ad una porta. Shawn estrae dalla tasca la chiave magnetica e, finalmente, posso gettarmi sul letto. –Non posso credere che tu abbia finito l'esame e sia praticamente volata qui, ti amo tantissimo Rose-
-Sai che farei di tutto per te. E mi dispiace di averti risposto male l'altro giorno, ero molto stressata e non mi sono resa conto che avessi bisogno di me. E' che non ci sono abituata, è la prima volta che sono necessaria per qualcuno-
-Tu sei essenziale- si mette in ginocchio e poggia le mani sulle mie gambe. –Ero terrorizzato all'idea di uscire oggi, visto ciò che è successo ieri ma, adesso, per fortuna ho te. Mi sono sentito famoso per la prima volta, ho avuto paura di non poter più fare niente di normale per questo, di dover sempre assistere a scene del genere, di non poter nemmeno andare a pranzo con mia madre senza essere seguito-
-Anche la fama ha i suoi lati negativi, e questo è uno di quelli, però ricordati che tu non sei solo, hai me, scenderei persino all'inferno, pur di aiutarti-
-Ti amo davvero tanto Rose- poggia la testa sul mio grembo, iniziando a piangere in silenzio. Il mio cuore si stringe in una morsa, e mi devo mordere le labbra, pur di non aggiungere le mie lacrime alle sue. Sento il sangue in bocca, eppure continuo ad accarezzarli i capelli, e a rassicurarlo sul fatto che andrà tutto bene.
-I'm standing on a bridge, I'm waitin' in the dark. I thought that you'd be here by now. There's nothing but the rain, no footsteps on the ground, I'm listening but there's no sound. Isn't anyone tryin' to find me? Won't somebody come take me home. It's a damn cold night, trying to figure out this life. Won't you take me by the hand, take me somewhere new, I don't know who you are but I, I'm with you. I'm looking for a place, I'm searching for a face, is anybody here I know. 'Cause nothings going right, and everything's a mess, and no one likes to be alone. Isn't anyone tryin' to find me? Won't somebody come take me home? It's a damn cold night, trying to figure out this life. Won't you take me by the hand, take me somewhere new? I don't know who you are but I, I'm with you. Oh why is everything so confusing? Maybe I'm just out of my mind, yea yea yea. It's a damn cold night, trying to figure out this life. Won't you take me by the hand, take me somewhere new, I don't know who you are but I, I'm with you. Take me by the hand, take me somewhere new, I don't know who you are but I, I'm with you, I'm with you. Take me by the hand, take me somewhere new, I don't know who you are but I, I'm with you, I'm with you, I'm with you- rimane in quella posizione ancora per un po' di tempo, poi si rialza e tira su col naso.
-Mi sono perso il passaggio in cui inizi tu a calmarmi con la musica-
-I ruoli si possono invertire alle volte, non stupirti, sei u essere umano anche tu, quante volte devo ripetertelo?-
-Dovresti andare a farti una doccia adesso, puzzi un pochino di sudore-
-Certo, dopo nove di volo! Tu sei così altamente perfetto da essere impeccabile dopo qualsiasi viaggio?- si stringe nelle spalle.
Scuoto la testa e apro la valigia, prendendo tutto ciò che potrebbe servirmi. –Tra l'altro volevo darti anche una bella notizia ma, adesso, penso che mi starò zitta-
-Cosa? No no Greyson, non puoi fare così. Tu sei praticamente la prima cosa positiva che mi capita da giorni- mi volto verso di lui. Quella che doveva essere una battuta di scherzo si rivela, in realtà, una sottile richiesta d'aiuto da parte del ragazzo. –Ti prego-
-Non pensare che sia niente di che eh, è una sciocchezza-
-Okay, ma dillo e basta, sai che sono curioso-
-Ho deciso di iniziare a prendere la pillola. Sai...per quello. Non l'ho detto né a mia sorella né a Daisy perché stavano pressando già da un po' e mi infastidiva tutto questo loro interesse e questo loro mettere bocca in questa determinata parte della mia vita, però pensavo che fosse giusto che tu lo sapessi-
-Oh, ma è davvero una buona notizia! Nel senso, è pur sempre un passo avanti nella nostra relazione-
-Sì, e almeno io non andrò in panico ogni volta che il ciclo decide di ritardarmi-
-Ma la pillola non serve anche a questo?-
-Appunto, niente più ansie inutili-
-Io sono sempre abbastanza tranquillo, tu vai in panico anche quando hai solo un giorno di ritardo-
-Questi sono dettagli trascurabili- gli faccio un cenno con la mano e apro l'acqua della doccia. –Certo, dovrò ricordarmi di prendere la pillola ogni mattina-
-Considerando che non capisci niente appena ti svegli-
-Metterò un promemoria per i primi giorni, vorrei evitare di combinare danno prendendo la pillola, sarebbe davvero il colmo-
-Dicono che non usando il preservativo...-
-La discussione finisce qua- gli intimo, tra le risate. –Sono seria, ne ho già parlato abbastanza. E comunque vorrei soffermarmi su una altro discorso-
-Ossia?-
-Credo che tu debba parlare con la McKinley. Ha aiutato me quando ero la persona più incasinata del mondo, sono sicura che potrebbe fare lo stesso con te-
-C'è una cosa che devo dirti al riguardo, in realtà-
-Questo mi preoccupa-
-H-ho iniziato a prendere delle medicine per evitare di stare male. Ho avuto un attacco di panico a Glasgow, durante la prima tappa del tour, così ho chiamato un medico e mi ha prescritto degli ansiolitici-
-E non mi hai detto niente?- urlo. Vorrei prenderlo a schiaffi in questo momento.
-Puoi metterti qualcosa addosso? Non riesco a prenderti sul serio in mutande e reggiseno-
-Oddio- prendo la maglietta che sta sul letto e la infilo, sentendo la rabbia montare dentro ogni giorno sempre di più. –Ripeti in continuazione che dobbiamo dirci tutto, che non devono esserci segreti tra di noi, e tu pensi bene di nascondermi una cosa del genere? Che cosa ti passa per la testa? E non rispondere con 'te', perché non è il momento di scherzare-
-Non lo so, non lo so Rose, non so perché faccio la metà delle cose, vuoi crocifiggermi per questo, per caso?-
-No idiota, però pensavo che si trattasse di un argomento che volevi condividere con me...dio, non ci posso pensare- mi passo le mani tra i capelli rossi, scuotendo la testa. –E senza consultare un medico per giunta! Parlerai con la McKinley non appena metteremo di nuovo piede a New York- gli brandisco un dito contro. Sono davvero furiosa, mi penso persino di essere venuta qui in questo momento.
-Sai che non puoi decidere per me, vero?-
-Non me ne fotte un cazzo di ciò che dici Shawn! Sono io l'unica che, tra noi due, sembra ragionare in questo momento e, se non prendo le redini della situazione, dio solo sa che cosa potrebbe succedere-
-Ho tutto...-
-Non ti azzardare a dire che hai tutto sotto controllo, perché non è affatto così! Hai sbalzi d'umore, tratti male tutti, litighi con me, ammetti di avere un problema e basta-
-Vaffanculo Rose- si alza di scatto dal letto e si dirige verso la porta finestra. Poggia le mani ai lati di essa, e abbassa il capo.
Sospiro. Mi avvicino lentamente a lui e gli circondo il bacino. Mi sollevo sulle punte e gli lascio un debole bacio sul collo.
-Scusami, non volevo essere tanto dura, ma ho paura Shawn. So benissimo come ci si sente, ti manca l'aria, ti ritrovo sdraiato sul pavimento a fissare il soffitto e non senti niente, non riesci a rimettere insieme i pezzi della tua vita. E anche io ho dovuto prendere dei farmaci ai tempi ma ti prego amore, non fare di testa tua. Ho bisogno di te, ho bisogno di te nella mia vita, non posso perderti-
-Ora non diventare melodrammatica, sono ancora qui, non vado da nessuna parte, e sono sano come un pesce- si volta verso di me e prende il mio volto tra le mani. –Però hai ragione, ho dei cambiamenti d'umore decisamente troppo radicali, forse ho bisogno di parlarne con qualcuno-
-Di qualcuno di esterno, che possa darti un consiglio spassionato, e di certo non posso essere io, visto che non capisco più niente, quando si parla di te-
-Getting a little bit nervous around, getting a little bit stressed out, when I think about you...-
-Non ci posso credere, stai componendo-
-Shhh, shh, shhh, mi hai appena dato l'idea per una canzone- mi sposta di lato e prende la chitarra, iniziando a strimpellare. – I get a little bit nervous around you, get a little bit stressed out when I think about you, get a little excited baby, when I think about you, yeah-
-Sei davvero incorreggibile Mendes...ed ora che ti sei calmato, io andrei a farmi una doccia-
-Dovresti essere contenta, sto componendo di nuovo-
-Perché non scrivi una canzone sui tuoi problemi con l'ansia? E' un modo come un altro per sfogarsi-
-Non so se voglio espormi così tanto-
-Devi aprirti un pochino, se vuoi riuscire a metterti in relazione con gli altri-
-Senti da che pulpito viene la predica, tu ci hai messo mesi prima di raccontarmi per filo e per segno cosa fosse realmente successo con Will, senza contare che sono convinto che, ancora, tu mi nasconda qualcosa-
-Pensi mai che, se ti dico determinate cose, è perché non voglio che tu commetta i miei stessi errori? E invece tu non fai altro che rinfacciarmi i miei casini. Sì, quando ci siamo conosciuti ero la persona più acida del pianeta, avevo messo un muro tra me e la gente per evitare di essere ferita di nuovo e avevo paura ad aprirmi di nuovo con qualcuno. Una delle mie migliori amiche era morta, il mio ragazzo mi aveva picchiato ed era andato a letto con un'altra delle mie migliori amiche, e poi aveva detto a tutti che ero stata con l'intera squadra di basket della scuola. Camminavo per i corridoi e la gente mi additava, mi dava pacche sul sedere, i ragazzi cercavano di mettere le mani sotto i miei vestiti...non so se hai mai provato un'esperienza simile, ma non aiuta esattamente i rapporti con le persone. Ah e poi mi sono tagliata le vene, due bei tagli sui polsi, fa più male di quel che sembri, soprattutto nel momento appena successivo, quando il sangue comincia a sgorgare dalla ferita. Però vero, tu non vuoi parlare di questa storia, non vuoi parlare di come mi sia sentita, di cosa mi abbia portato fino al baratro, a meno che non si tratti di incolpare Will, in quel caso va bene, come va bene incolpare me per non essermi innamorata immediatamente di te, quindi scusa se ti ho fatto soffrire mentre cercavo di guarire, e scusa se mi sforzo di non farti fare cazzate perché ho una paura matta che le cose possano sfuggirti di mano, perché ho una paura matta di perderti, razza di idiota- a quel punto scoppio a piangere come una bambina piccola. Porto le mani sul volto, singhiozzando forte, un probabile sfogo allo stress degli ultimi mesi e a tutti i problemi che ci sono stati con lui. –Ed è anche per questo che ho fatto tutta questa strada. Non appena Aaliyah mi ha detto che avevi avuto un attacco di panico, ho preso il primo volo per venire da te, non ho ancora nemmeno comprato il biglietto di ritorno! Ma tu mi vedi ancora come la stronza insensibile, quella che non ti amerà mai come tu ami lei, ed io sono davvero stanca-
-Okay okay va bene- mi investe col suo corpo e mi abbassa, accarezzandomi delicatamente la testa. –Mi dispiace, mi dispiace, ma tu ti prego, non piangere, non riesco a sopportarlo. Fisserò un appuntamento con la MicKinley non appena torneremo a New York, te lo prometto. E sappi che, il mio mondo, riesce a rimanere in piedi soltanto perché ci sei tu e, soprattutto, quando mi sei vicino, come in questo momento-
-Però non prendertela più con me come facevo io, va bene? Fa parecchio schifo-
-Hai ragione, e mi dispiace tantissimo...ora, però, che ne dici di farti quella doccia, così usciamo? Anche perché puzzi parecchio-
-Okay me lo merito, te l'ho ripetuto fin troppe volte in passato, però Barcelona è davvero bella, merita di essere vista-
-Mi spieghi quanti posti hai già visitato?-
-Credi di stare con una sprovveduta per caso? Mia madre ci ha fatto viaggiare molto, e Barcelona è stata una delle tappe della prima crociera che abbiamo fatto-
-Avete fatto una crociera?-
-Sì, alla fine del primo anno di liceo. Io, Lucinda, nonna Betsy, Will, Pyper, Daisy e Nate con le rispettive famiglie. Ci siamo divertiti davvero tanto-
-Oh, immagino-
-Pensi sempre male, ti sei dimenticato che la mia prima volta è stata con te?-
-No, soprattutto perché il tuo migliore amico ha ben pensato di renderla pubblica-
-Sto cercando di dimenticare quella storia, e anche il fatto che, dopo tre anni, tu e Nate siate ancora al punto di partenza-
-Rose, la doccia-
-Sei davvero antipatico-
-No, sei tu che, ogni volta che ti devi lavare, inizi a parlare della qualsiasi, è una cosa incredibile-
-Sei sicuro di non avere il ciclo per caso?-
-Non sei tu quella?-
-Ti odio Mendes, con tutto il mio cuore- mi chiudo in bagno, mi libero della maglietta di Shawn ed entro nella doccia, posizionandomi sotto il getto dell'acqua. Non sono una di quelle persone a cui piace stare troppo qui sotto, per riflettere o altro, visto che preferisco di gran lunga un bel bagno.
Ringrazio di aver lavato i capelli due giorni prima e di averli, di conseguenza, ancora abbastanza decenti, così mi infilo un vestitino azzurro, mi trucco gli occhi ed esco. –Sono pronta-
-Di solito ci metti di più-
-Quando sono nella vasca...allora, andiamo? Se siamo fortunati, potremmo entrare nella Sagrada Familia, c'era una fila infinita ai tempi, siamo stati tipo quattro ore sotto il sole cocente, è un miracolo che nessuno si sia sentito male-
-Tu che smani dalla voglia di entrare in una chiesa, incredibile. Di solito difendi il tuo ateismo a spada tratta-
-Magari questo non lo dire davanti ai tuoi genitori, hanno accettato davvero tanto nell'ultimo periodo. E comunque non si tratta di una semplice chiesa, ma di una vera e propria opera d'arte, come Notre Dame-
-Non l'ho mai vista-
-Quando dovresti essere a Parigi?-
-Il ventitré maggio, perché?- mi faccio velocemente un paio di calcoli a mente, mi accorgo che sarà praticamente un suicidio annunciato e sospiro.
-Ti ci porto io a visitarla, e con essa anche il resto della città, è una delle più belle città d'Europa-
-Rimani così tanto? Sul serio?-
-Te l'ho detto, non ho ancora preso il biglietto del ritorno, ed io ho un altro esame a giugno...devo riuscire a trovare il tempo di studiare, sì, decisamente-
-Questa è la prima volta che metti me prima del college, non pensavo che avrei mai visto questo giorno-
-Non ti sto mettendo prima di niente, semmai sullo stesso piano. Voglio provare a me stessa che possa fare entrambe le cose, magari quando tu sei fuori con i ragazzi, molto lontano da me, visto che mi distrai sempre-
-Rimani, rimani!- mi abbraccia, stringendomi come mai aveva fatto prima d'ora. –Adesso so che andrà tutto bene andrà tutto bene fino a quando tu starai qui con me-
-Però, dopo Parigi, dovrò seriamente tornare a casa. L'esame è il quindici giugno, e ho bisogno di un po' di tempo, giusto per non raccontare che ho studiato economia mentre ero in giro per l'Europa-
-E questo cosa c'entra?- si stacca da me e mi guarda corrucciato.
-Che anche i professori possono fare ricerche su internet, che anche loro hanno delle figlie, delle nipoti, e sanno chi sono io, chi sei tu. Il mondo non ignora la tua presenza Shawn, e ci sono volte in cui non è affatto facile-
-Perché è la prima volta che vengo a sapere una cosa di queste?-
-Perché è successo sempre mentre tu non c'eri, e poi si è aggiunta qualche altra cosa più importante e mi è sfuggito di mente. E no, non mi to comportando nel modo opposto a come ho detto prima di fare a te-
-Wow, da quando leggi nel pensiero?- faccio un passo verso di lui e alzo lo sguardo, sorridendo.
-Stiamo insieme da quasi due anni Mendes, e ci conosciamo da tre, ti conosco come le tue tasche-
-Quattro, se consideri il M&G, quando ci siamo incontrati per la prima volta-
-Ma io ti passo mai per la testa?- domando ad un certo punto, e lui scoppia a ridere, finalmente rilassato.
-In ogni momento della giornata. Ed io, ti passo mai per la testa?-
-Praticamente sempre, Daisy ha detto che, se parlo ancora di te, mi butta fuori casa-
-Sai che non può farlo perché, tecnicamente, sono io l'unico che paga lì dentro?-
-Sì però non è carino rinfacciarcelo i continuazione-
-Okay okay scusa, hai ragione-
-Bueno tio, è arrivato il momento di concretizzare le parole della canzone-
-Quale canzone?-
-Let's pretend we are dancing in the streetttts, in Barcelona-


✨✨✨✨✨✨

-Avevi ragione, è davvero bellissima- Shawn osserva meravigliato i muri alti e le vetrate colorate, con la bocca sgranata e gli occhi che brillano. –Ora capisco per quale motivo volessi che ci entrassimo, visto che, beh, ho provato a trascinarti a messa un bel po' di volte-
-Ti amo davvero tanto Buba, ma penso che quella sia una causa totalmente persa- continua a percorrere la navata con il naso all'insù, sfiorando le travi con i polpastrelli.
-E' stata progettata da Antonio Gaudì, e venne iniziata nel 1882, per questo rispecchia a pieno le caratteristiche del romanticismo, la corrente letteraria e artistica dell'epoca-
-Ti sei appena sintonizzata su Wikipedia?-
-Vuoi rimanere nella tua ignoranza Brian?-
-Continua, voglio sapere tutto- mi incita Shawn, pizzicandomi il braccio.
-La chiesa, inizialmente sviluppata per avere uno stile neogotico, riprende da esso alcuni particolare, anche se, per certi versi, ricorda un castello di sabbia, non so se avete notato le forme sgocciolanti all'entrata-
-Perché continuo a studiare Scienze Politiche? Puoi tranquillamente fare la guida turistica-
-Non ti picchio perché siamo in un luogo sacro Brian e, nonostante ciò che pensi, porto sempre un certo rispetto-
-Smettila di interromperla! Voglio saperne di più anche io, mica abbiamo quella radioline con gli auricolari e la voce metallica che ti spiegano ogni cosa, abbiamo solo Rose, quindi taci pel di carota-
-Shawn, Aaliyah sta iniziando a rispondere come la tua ragazza-
-Zitto- gli intimano, a quel punto, gli altri.
-Nel 1926, prima che i lavori venissero terminati, Gaudì morì improvvisamente in un incidente, travolto da un tram mentre camminava per Barcelona- Shawn, Brian e James scoppiano a ridere sonoramente, beccandosi le occhiatacce degli altri turisti.
-Andiamo Rose, devi ammettere che sembra quasi una barzelletta- mi volto verso la ragazza accanto, e assottiglio le labbra.
-Hai preso tutta l'intelligenza tu, questa ne è la prova-
-Ehi!-
-Riuscite a comportarvi in modo civile? Insomma, mi sembra di avere a che fare con dei bambini-
-E tu mi ricordi la professoressa che avevamo al liceo, come si chiamava?- Shawn schiocca le dita in direzione di Brian, sperando che lo aiuti.
-La Stuart. Dio, non permetteva a nessuno di parlare, attaccava discussioni infinite in cui spiegava anche l'origine dell'universo-
-Ma è la giornata 'insultiamo gratuitamente Rose' per caso?-
-Io voglio sentire il resto- James si distacca da loro e si avvicina me. –Mi è sempre piaciuta storia dell'arte-
-Finalmente qualcuno che parla la mia lingua. Comunque, i lavori ripresero nel 1944, visto che in quegli anni la Spagna aveva sperimentato la Guerra Civile e, nel 2010, dopo più di un secolo, venne consacrata, nonostante ancora non sia ultimata. Gaudì sapeva che i lavori sarebbero durati anche dopo la sua morte, per questo si preoccupò di portare a termine le parti più importanti, come l'abside e le varie opere interne che la decorano. Oh e nel 2011 un piromane le diede fuoco, ma fortunatamente i danni furono limitati ad alcune pereti che si annerirono-
-Woah woah woah, aspetta un attimo, questo vuol dire che ancora non è completata?-
-No Shawn. Secondo i calcoli, si pensa che i lavori potrebbero finire nel 2026, a 144 anni dalla posa della prima pietra e a cento dalla morte di Gaudì, il problema è che si tratta di un progetto discontinuo, visto che perde i finanziamenti-
-Ti prego, ditemi che non farà così per qualsiasi posto che andremo a visitare- incrocio le braccia, e guardo Briana con un sopracciglio alzato. –Che c'è? Io ti voglio davvero tanto bene Rose, ma mi è sembrato di assistere ad una lezione di storia dell'arte del liceo- 



Sbaaaam!

sto ritornando a pubblicare ogni lunedì, che brava sono diventata. 
allora, che cosa avete fatto oggi? io niente perché si è alzato un vento pazzesco, hanno chiuso le autostrade e nessuno ha trovato una valida alternativa. che gioia. 
per il resto, ho mangiato così tanto in questi giorni, che dovrò mettermi a dieta fino alla fine dei miei giorni. 
per quanto riguarda il capitolo, tra shawn e rose cominciano i problemi e fidatevi, è solo l'inizio di quello che sarà un duro anno per loro. 
anyway, potete trovarmi su

instagram _hurricavne_ 

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un bacio e a giovedì

rose xx

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now