And I will try to fix you

323 18 13
                                    


-Questo posto è fantastico- premo il naso contro la finestra, osservando i pesci che si muovono davanti ai miei occhi.
-Questa sera è stato un risvolto inaspettato- guardo Shawn con un sopracciglio alzato. Il ragazzo si mette seduto, e si schiarisce la voce. –Voglio dire, pensavo che fossi arrabbiata con me-
-Ne abbiamo discusso, tu continui a scusarti, non ha senso continuare a tenerti il broncio così. Torniamo alla normalità e, se dovessi di nuovo rispondermi in quel modo, beh allora tanto vale chiuderla, le basi di una relazione sono la fiducia e il rispetto reciproci, e mi pare che quest'ultimo stia iniziando a mancare da pare di uno dei due-
-Non succederà più, te lo prometto-
-Bene- passo una mano tra i suoi capelli arruffati. –Non sono proprio sicura che sia così ma ci spero, mi dispiacerebbe doverti mandare a quel paese-
-Wow, mi hai appena spezzato il cuore-
-Benvenuto nel club- mette su una faccia da cucciolo bastonato, la stessa che ha da quando abbiamo litigato. –Ma, adesso, non voglio rimanere qui a parlare e a intristirmi. Ieri siamo arrivati troppo tardi e con troppe ore di volo sulle spalle per poter fare altro ma dannazione, siamo alle Fijiiiii, andiamoooo- salto giù dal letto, correndo a prendere costume e vestiti.
-Quando eri ancora a Los Angeles ti dovevo pregare di venire a mare con me, che cosa è cambiato?-
-Che queste non sono le spiagge della California, sono luoghi che, probabilmente, vedrò solo una volta nella vita-
-Questo è il momento in cui dici 'grazie Shawn'-
-Questo è il momento in cui dico 'fanculo Shawn, muovi quel sedere pigro che ti ritrovi e vestiti, su'- gli lancio i suoi vestiti, dirigendomi verso il bagno. –E comunque grazie Shawn, per cercare di realizzare tutti i miei sogni intendo-
-A quanto pare non sono un fidanzato così pessimo- roteo gli occhi al cielo. Avvolgo una mano intorno alla maniglia, facendo per chiudere la porta. –Ehi, non hai mangiato niente per colazione-
-Perché non voglio aspettare due ore per entrare in acqua-
-Io non aspetto due ore prima di entrare in acqua-
-Ecco, tu rischi di morire di congestione allora-
-E' bello sentirsi dire ciò di prima mattina e dalla propria ragazza-
-Mi preoccupo soltanto per te, per questo non ti farò entrare in acqua fino a mezzogiorno-
-Cosa? Non succederà né ora né mai-
-Ne riparleremo dopo che sarò vestita- chiudo la porta e mi preparo. Mi lavo i denti e faccio per sciogliere i capelli, dimenticando di averli tagliati. Era dalla terza media che non li avevo così tanto corti.
Esco nuovamente, il ragazzo si sta infilando una t-shirt bianca, ed io mi posiziono accanto a lui, con le braccia incrociate.
-E' inutile che mi guardi come mia madre quando facevo una monelleria, è una leggenda metropolitana quella della congestione, e poi mi hanno detto che l'acqua qui è caldissima-
-Fa' un po' come credi, tanto non mi ascolti mai-
-Andiamo Rose, non voglio litigare con te-
-Non stiamo litigando, stimo semplicemente discutendo perché abbiamo due opinioni diverse riguardo una situazione- si avvicina a me e poggia le mani sulle mie spalle. –Però ci tengo a ricordarti che è così che è iniziata la scorsa volta, la storia della marijuana e tutto-
-Non succederà, non ti preoccupare-
-Posso seppellirti?-
-Che cosa?- esclama, in falsetto.
-Hai sentito bene. Posso scavare una fossa nella sabbia e metterti dentro e ricoprirti? Ovviamente la testa rimarrebbe fuori, non ti preoccupare-
-Grazie per l'avviso Rose, dico sul serio-
-Quindi posso?- sbatto le palpebre degli occhi, mettendo su il broncio. Lui annuisce, ed io gli salto in braccio.
-E' una fortuna che io abbia più o meno venti centimetri più di te, o finiremmo per terra ogni volta che fai in questo modo, anche perché non ti rendi conto che non sei bassa, hai le proporzioni a modo tuo-
-Non continuerò perché questo è decisamente un discorso infinito...adesso andiamo? O tra poco mi metterò a cantare con i pesci come faceva Ariel-
-Sì sì ho capito il concetto- gli sorrido e usciamo dalla camera.
-Wow, il sole è davvero...forte- serro immediatamente le palpebre, mentre cerco a tentoni gli occhiali da sole dentro la borsa. –Credo che questo sia il rischio di stare in un hotel sott'acqua-
-La superficie marina filtra la luce del sole facendola arrivare in quantità limitata-
-Sono davvero contenta che tu abbia finalmente deciso di dare sfogo alla tua intelligenza, la storia del belloccio senza cervello stava iniziano a stufare-
-Pensavo ti fossi svegliata bene oggi, invece mi sbagliavo- lo incenerisco con lo sguardo, mentre mi tolgo la maglietta. –Hai portato la crema? Non voglio arrostirmi-
-Sei davvero isterica oggi- gli lancio il tubetto, che lui afferra al volo. –Tu e Stella vi contendete il titolo- dico, guardando il cellulare.
-Che ha fatto questa volta?-
-E' al quarto mese di gravidanza, il suo corpo sta cambiando e lei sta iniziando a dare di matto. Penso che sia la prima volta da ventotto anni che non è in forma smagliante-
-Da quel che so, o meglio, da quel che dicono nelle serie tv, è normale per le donne soffrire in gravidanza, perché si devono adattare ad accogliere una nuova vita-
-Sembravi un documentario- lo aiuto a spalmarsi la crema sul volto, visto che si è impiastricciato tutto. –Ed è vero, è così, ma non fa altro che mandare Mike al supermercato per comprarle le cose e poi urlargli in faccia perché lo ha fatto, io, fossi in lui, scapperei-
-Io, fossi in te, aspetterei la tua gravidanza, prima di dare giudizi affrettati-
-Allora ne riparliamo tra una decina di anni come minimo, i bambini sono belli sì, però quelli degli altri-
-Questa risposta mi ha ricordato tanto la vecchia Rose, non pensavo che l'avrei più rivista-
-E' la risposta che ti darebbe qualsiasi ventenne, non ti scaldare. Solo un folle vorrebbe un figlio alla nostra età, te lo posso assicurare-
-Ma se dovesse capitare...-
-Si prendono precauzioni per questo, non avete fatto educazione sessuale a scuola?-
-Perché, tu sì?-
-Ovvio, era l'unica che non rideva e che non pianificare di essere deflorata-
-Comunque da noi no, o forse lo hanno fatto quando ero al terzo anno, a quei tempi studiavo già da privatista, lo sai-
-Ricordati grazie a chi hai preso il diploma-
-Grazie a te, ero una frana in biologia, è una fortuna che tu ti ricordi praticamente ogni cosa-
-A volte non è così bello come pensi- alzo i capelli e mi volto, in modo che possa aiutarmi con la crema sulla schiena. –Ci sono cose che penso di aver dimenticato e che, invece, nei momenti più inaspettati della giornata, mi ritornano in mente-
-Del tipo?-
-Qualche giorno fa, quando eravamo ancora a Toronto, mi è passata davanti la festa dei diciassette anni di Daisy, quella a cui mi hanno molestata, non chiedermi perché, è successo e basta-
-Perché non me lo hai detto?- mi sporca la faccia con la crema, picchiettando leggermente.
-Non farmi venire a macchie, non voglio mica somigliare ad un panda! E comunque, perché con te ancora non ne posso parlare. Sono passati tre anni, ma vai ancora in panico come se fosse il primo giorno-
-Questo, comunque, non vuol dire che non puoi parlarne con me. Sì okay, ancora mi impressione, ma ci sono sempre per te, anche se si tratta di parlare del tuo suicidio-
-Okay, perché sono passati tre anni ed io sono ancora qui, quindi puoi tirare un respiro di sollievo-
-Va bene, farò del mio meglio-
-Questo è il mio ragazzo- sorrido, con il volto impiastricciato di crema. –Adesso è arrivato il momento di scavare la buca dove seppellirti-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now