I blew things out of proportion and now you are blue

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-Sto...per...perdere...un...polmone- dico, prendendo seriamente in considerazione l'idea di accasciarmi a terra, se non sapessi che inizierei a graffiarmi ogni singolo punto scoperto e che la cosa faccia anche abbastanza schifo.
-Vorrei ricordati che sei tu che sei voluta salire sulla più alta piramide del Messico- Shawn afferra le mie mani e mi solleva, lasciando che io mi regga a lui. Domani ritorniamo a casa, sono passate tre settimane da quando siamo partiti ed è arrivato il momento di rimettere piede a New York, anche perché ho un esame da dare ed una tesi da scrivere. –E la vista è davvero qualcosa di magnifico, guarda quanto siamo in alto-
-Soffro di vertigini genio del male-
-Ah già vero- si gratta il capo, mentre io prendo la macchina fotografica dalla borsa. –E allora per quale motivo siamo saliti fin qui?-
-Perché non voglio che questo mi limiti, semplice-
-Non ha senso-
-Niente di quel che facciamo lo ha, fidati- scatto un paio di foto, alcune delle quali rovinate da lui che entra nel campo visivo dell'obiettivo. –E dai Mendes, levati-
-Vieni qui dai- avvolge l'indice intorno all'asola del mio pantaloncino e mi tira leggermente verso di lui.
-Che vuoi fare? Oltre farmi cadere s'intende-
-Una foto- prende la macchina fotografica tra le mie mani, stacca lo schermo e lo ruota. –Non ne abbiamo quasi nessuna di questo viaggio, e siamo stati a Vienna, in Brasile, in Cile e ora in Messico-
-Beh converrai con me che non è stato un viaggio come tutti gli altri-
-Almeno non litighiamo più, non mi stai insultando da un bel po' e sei anche tornata ad essere gentile, direi che è comunque una vittoria-
-In effetti non hai tutti i torti...e ora scatta questa foto, prima che ti cada di nuovo la reflex dalle mani, a quel punto potrei ucciderti-
-E allora tu sta' zitta e ridi- nonostante io stia seriamente prendendo in considerazione l'idea di rispondergli, mi limito a sorridere il tempo necessario perché lui clicchi il tasto e abbia la sua tanto agognata foto. –Visto? Siamo venuti bene-
-Stai diventando sempre più alto, mi spieghi com'è che tu, anche a diciannove anni, stai continuando a crescere mentre io sono ferma allo stesso punto sin da quando ne avevo quattordici?-
-Non ne ho idea- gonfio le guance. Osservo il panorama che si coglie da lì sopra, sentendo un senso di pace invadermi. E' come se fossi sulla cime del mondo, sul bordo della gloria, come se fossi sempre destinata a sentirmi in questo modo, come se niente potesse andare male. Ho avuto le mie rogne, ho rischiato di lasciarmi con Shawn, ho perso il mio migliore amico ma, adesso, andrà tutto bene, non può accedere nient'altro. Non sono mai stata tanto positiva in vita mia, sono stupita.
-A che pensi?-
-Che sono felice, e che sono sicura che, da oggi in poi, mi aspetteranno soltanto bei tempi-
-Sei sicura di non avere la febbre?- corruga la fronte, è seriamente preoccupato dalle mie affermazioni.
-Sì, non ti preoccupare, non si può sempre vedere la vita in bianco e nero-
-Okay, adesso ho la prova che ti abbiano scambiato gli alieni mentre non guardavo, non c'è altra soluzione-
-Smettila di fare lo stronzo, quello è compito mio-
-Adesso sì che ti riconosco- gli mostro il terzo dito, inspirando a pieni polmoni.
-Questo posto non ti mette calma? E' come essere sospesi tra il passato e il presente-
-E' magnifico- mormora. Le dita della sua mano sfiorano leggermente le mie. –Scusami-
-Per cosa?-
-Alle volte ci vado un po' giù pesante con le battute, e ti dipingo come una stronza senza cuore-
-Ho finito per crederci anche io ad un certo punto, penso sempre il peggio di me e mai delle persone che mi circondano-
-Mi dispiace Rose-
-Shawn, hai mai pensato che, forse, non mi ami più?-
-Non è una cosa possibile, no, per niente-
-Vedi solo i miei difetti, solo ed esclusivamente quelli e nient'altro. Io non sono una cattiva persona Shawn, sono solo stanca di essere presa in giro dal mondo, tutto qui-
-Cosa suggerisci di fare?-
-Adesso niente, vediamo dove ci porterà questa storia. Dovevamo rimanere lontani per un periodo, te lo avevo detto-
-Per quale motivo?-
-Per capire se possiamo stare l'uno senza l'altro, se ci manchiamo eccetera eccetera-
-Abbiamo risolto le cose anche in questo modo, devi soltanto scioglierti un po'-
-Credo che sia arrivato il momento di tornare giù, prima che le mie gambe cedano definitivamente- osservo gli scalini e, immediatamente, mi gira la testa.
-Sei un po' pallida, forse è meglio aspettare-
-No no, è il mio colorito normale, lo sai-
-Sì, ma le tue labbra, di solito, non sono della stessa variazione del tuo volto-
-E' tutto okay, dico sul serio-
-Va beeene, tanto ci sono comunque io-
-Cerca di non fare una delle tue solite cadute, o diventerebbe un meme in tempo zero-
-Ah ah ah. Vai prima tu comunque-
-Così tu saresti pronto a prendermi in caso?-
-Certo- sorride. E' seriamente convinto di ciò che ha appena detto, assurdo.
Iniziamo la nostra discesa, il caldo è infernale, nonostante sia soltanto gennaio. La mia fronte è imperlata di sudore e la frangia si appiccica su di essa. I capelli sono tenuti sulla testa in una crocchia disordinata tuttavia, avendone letteralmente una montagna, non cambia il fatto che io stia praticamente squagliando.
-Ti tremano le gambe- nota il ragazzo, e non posso dargli torto, ho come l'impressione che il muscolo stia per cedere. –Fermiamoci Rose, possiamo continuare tra qualche minuto-
-Non ti preoccupare, è solo acido lattico-
-Non sembra-
-Sto bene, te lo direi se non potessi, non avrebbe senso nascondertelo- inspiro a pieni polmoni, mi sta venendo difficile farlo, ho il fiato corto, ma sicuramente sarà colpa dello sforzo.
-Devo ricordarti che soffri di tachicardia?-
-Rilassati-
-Non voglio che svieni mentre stai scendendo le scale, potresti farti male-
-perché dovrebbe succedere?-
-Perché non ti sei riposata abbastanza!-
-Shawn credo di sapere come controllare il mio corpo-
-Non sto dicendo il contrario- arrivati a me mi fero, poggiando le mani sui fianchi e facendo grandi vestiti. Il top è diventato un tutt'uno con la mia pelle, nonostante abbia evitato di prenderne una di poliestere proprio per evitare una cosa del genere. –Però, credo che abbiamo bruciato tutto quello che mia madre ci ha fatto mangiare durante le feste-
-Oh sì questo è poco ma sicuro, non ho voluto contare gli scalini perché mi sarebbe venuto un attacco di panico-
-L'ho fatto io, sono...-
-Zitto Mendes, non lo voglio sapere-
-Non credo che cambi tanto-
-Shawn!- esclamo, sprecando quell'ultimo filo di fiato che mi era rimasto. –Dico sul serio-
-Okay okay, però vedi di darti una calmata- roteo gli occhi al cielo e, senza aggiungere altro, ricomincio a scendere.
Ad un certo punto, però, scivolo su un po' di terra, ritrovandomi a guardare il cielo azzurro sopra di me. –Ti ho preso ti ho preso- Shawn mi acchiappa da sotto le braccia, ma sbatto comunque l'osso sacro su uno scalino, senza contare i graffi che compaiono sulla pelle candida della mia gamba. –Tutto a posto?-
-No- dico, mordendomi il labbro. –Perché rischio sempre di spaccarmi?-
-Perché non sei una persona molto agile, è un dato di fatto-
-Questa volta non è stata colpa mia, dovrebbero spazzare di tanto in tanto-
-Non credo che sia possibile in realtà-
-La terra del deserto non deve essere toccata, questa non penso proprio-
-Vuol dire che, la prossima volta, ti porterò lì-
-Preoccupiamoci di tornare sani e salvi dal Messico. A che ora abbiamo l'aereo?-
-Alle sette di mattina-
-Sempre orari comodi-
-Beh vedila così, hai guadagnato un giorno in più per studiare-
-Hai ragione!- esclamo, fin troppo contenta. –Questa sì che è una bella notizia!-
-Sembra che ti abbiano appena detto che hai vinto la lotteria-
-Lo sai che, in periodo di esame, per me esiste solo e soltanto quello-
-Perché devi per forza prendere il voto più alto-
-Devi mantenere una certa media per avere la borsa di studio-
-Tu la superi-
-Questi sono dettagli, sarò pur libera di voler sempre dare il massimo, o sbaglio?-
-No assolutamente, però non succede niente se, di tanto in tanto, arrivi seconda e non prima-
-Shawn io sono fatta così e lo sai-
-Non andrà di nuovo tutto male se non sei perfetta- gonfio le guance. Mi chiedo perché, in un modo o in un altro, il suicidio torni sempre a farsi sentire.
-Non mi piace semplicemente fallire o prendere voti bassi ma, se dovesse accadere, non mi taglierò le vene, sta' tranquillo-
-Non intendevo questo-
-Non si era capito- gonfio le guance. Siamo a gennaio, assurdo. –Senti, non ho abbastanza fiato per litigare, devo conservarmelo per la discesa-
-Continuo a capire per quale motivo tu sia arrabbiata-
-Non sono arrabbiata-
-Ma lo sembri-
-Shawn-
-Non ti va bene una singola cosa che io dica- decido, a quel punto, che l'unico modo per arrivare alla fine di questa piramide (e della giornata) è rimanere in silenzio, così da evitare eventuali liti.
Continuando, perciò, a scendere senza spiaccicare una parola, riusciamo nella nostra impresa. Le mie gambe, però, cedono sotto il mio peso, ed io mi ritrovo ad osservare il cielo limpido con la schiena a contatto col terreno. Mi dovrò fare circa cinque dolce per poter togliere tutto.
-E' tutto okay? Vuoi che ti porti all'ospedale?-
-Dammi...- mi schiarisco la voce, sentendola come un sussurro. –Dammi cinque minuti-
-Va bene, però rialzati, non è molto igienica come cosa-
-Per questo avrò bisogno di una mano- mi afferra e mi solleva tutto d'un colpo, come se non pesassi niente. –Grazie-
-Ho delle barrette nello zaino, ne vuoi una?-
-Non sono alla frutta vero? Perché l'altra volta hai rischiato di farmi venire una reazione allergica-
-Mi ero dimenticato che c'era il kiwi, scusa, comunque sono al cioccolato-
-Affare fatto- fa scivolare lo zaino lungo la spalla e lo apre. Vi fruga dentro per qualche minuto e caccia fuori la famosa barretta.
-Tieni-
-Avevi ragione, dovevo mangiare di più a colazione-
-Perché non lo hai fatto?-
-Perché non volevo appesantirmi visto che dovevamo camminare, mica potevo immaginarmi che ci sarebbe stato tutto questo caldo, siamo pur sempre a gennaio!-
-Ma siamo in Messico-
-E in Messico non fa freddo?-
-E che ne so, nei film si vede soltanto quando le persone vanno a Tijuana per lo Spring Break-
-Hai iniziato a vederti The O.C. per caso?-
-Sì, ed è una serie bellissima-
-Sono davvero fiera di te- dico, poggiando le mani sul petto e fingendo una sorta di commozione. –Finalmente hai preso la retta via per quel che riguarda le serie tv, stai diventando grande-
-Mangia invece di parlare- passa la mano sui miei capelli, cercando di togliere un po' di terra che, ovviamente, vi è rimasta impigliata. –Sembri una cotoletta impanata-
-Non ho potuto controllarmi, le mie gambe hanno semplicemente ceduto-
-Mi è preso un colpo, pensavo che ti fosse venuto un infarto-
-Avrei lamentato qualche dolore prima-
-Mi sono spaventato davvero tanto-
-Hai dei bei graffi sulle gambe comunque-
-Mi sarei stupita del contrario- borbotto. –Sanguinano?-
-Alcuni sì, dobbiamo tornare in albergo prima che facciano infezione-
-Sembri mia madre in questo momento-
-Rosebelle-
-Va bene va bene- dico, con la bocca piena. –Andiamo-
-Alle volte sei davvero disgustosa-
-Il sentimento è reciproco, non ti preoccupare. A proposito, da quant'è che non ti lavi?- blocco le narici con il pollice e l'indice, mettendo su un'espressione disgustata.
-Ah ah ah, spiritosa, ho sudato adesso, che vai a pensare-
-Dicono tutti così- ritorniamo al punto d'incontro che, precedentemente, la nostra guida ci ha dato e saliamo sul pullmino. –Salire sulle piramidi in Messico, fatto. Machu Pichu, idem- cancello le due voci dal mio quaderno nero, visibilmente soddisfatta. –Di questo passo completerò la lista prima di quel che pensassi, senza contare che non avrei mai pensato di riuscire a fare anche solo una di queste cose...grazie-
-Che ho fatto?-
-Sono seria, sai benissimo che, se sono arrivata a questo punto è solo per merito tuo-
-Oh- sorride, grattandosi la testa. –Beh non c'è di che, sai che mi piace vederti felice-
-Sei...quando non c'è tutta la storia di Hailey in mezzo o la tua rabbia, sei davvero fantastico-
-Questo è il primo complimento che ricevo da parte tua da mesi-
-Non ti ci abituare però, non ti ho ancora perdonato del tutto-
-Sto facendo del mio meglio-
-Lo so, e lo apprezzo davvero tanto-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now