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Klaus ritornò al piano di sopra nella camera che condivideva con Eira dopo aver pugnalato e averlo consegnato a Marcel. Dopo averlo fatto si sentì in colpa ma poi pensò ad Eira e la sua paranoia, che tutti preferivano Elijah e la sua gelosia nei suoi confronti con Eira, arrivò. Non tornava indietro.

Eira aveva finito di togliere tutti i teli bianchi da tutti i mobili e aveva spolverato alcune stanze, soprattutto la camera da letto e la cucina perché c'erano troppo stanze. Non appena ebbe finito ritornò in camera e poco dopo Klaus arrivò.

Si era chiesta dove era andato così come Elijah. Non appena la vide, iniziò a sentirsi in colpa perché sapeva che le doveva mentire. Non avrebbe rivelato che aveva pugnalato Elijah. Non voleva che si arrabbiasse come sapeva che lo avrebbe fatto. Perciò, lo evitò.

"Dove sei stato ?" Eira chiese, abbracciandolo.

"Affari con Marcel," Klaus rispose con la verità dopo che Eira si era staccata. "E ho soggiogato qualcuno per fare la spesa. Avrai bisogno di cibo umano."

"Grazie," Eira sorrise mentre Klaus giocherellava con la sua mano. Poi lei chiese, "Dov'è andato Elijah?"

"Se n'è andato. Non ha detto dove e non ha detto per quanto tempo," Klaus rispose.

La faccia di Eira si strinse in confusione, "Ma, perché se ne sarebbe andato ?"

"Eira, non lo so e non mi interessa. Mi interessa solamente di te," Klaus la guardò intensamente.

Era uno sguardo così intenso che la sua mente smise di funzionare normalmente e il suo battito accelerò. Il suo respiro riprese, uscendo in respiri corti. Accettare quello che Klaus aveva detto su Elijah era facile perché lei non poteva semplicemente pensare a nient'altro tranne lo sguardo di Klaus. Quello ed Eira credeva che Klaus non le avrebbe mai mentito. Credeva in lui.

Lui aveva infranto quella convinzione.

Gli occhi di Klaus si concentrarono sul collo di Eira. C'era un livido a forma di mano. Era da quando aveva strozzato Sophie Devereaux. I suoi occhi si riempirono di preoccupazione e le sue dita si mossero sopra il livido delicatamente, leggero come una piuma, facendo venire i brividi ad Eira.

"Mi dispiace," Klaus si scusò. "In quel momento non sapevo che era collegata a te. Ti ha minacciata e mi sono arrabbiato."

"Klaus, va tutto bene. È solo un livido," Eira sorrise, in modo rassicurante.

Klaus era ancora preoccupato ed Eira si alzò e lo baciò, facendo svanire le sue preoccupazioni. Lui la baciò e passò una mano tra i suoi capelli bianchi.

Quando la lasciò andare per farla respirare, passò il pollice sulla sua guancia in dei cerchi. La guardò nei suo occhi verdi, innocenti che amava fissare. Si sentì di nuovo in colpa perché lei era buona, virtuosa, gentile come Elijah e lui era cattivo, sicuramente cattivo per lei. Aveva fatto cose brutte come tradire Elijah e decisamente non si meritava Elijah.

Ma lei era sua. Voleva che fosse sua. Era egoista, un'altra cosa brutta e che l'avrebbe avuta come sua per tutta l'eternità. Non importava che sapeva quanto  era cattivo e di quanto non la meritava, l'avrebbe avuta.

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Klaus aveva passato la maggior parte del tempo lontano dalla casa nel Quartiere Francese con Marcel, lasciando Eira da sola nella casa. Aveva ancora le sue telefonate quotidiane con Stefan e Damon veniva a trovarla una volta ogni tanto. Ma per la maggior parte, Eira era annoiata.

Klaus tornava a casa quando calava la notte. Eira lo aspettava nel divano del soggiorno ogni notte. Alcune sere si addormentava prima che lui arrivasse, ma era raro dato che si obbligava a rimanere sveglia per vederla.

Bella Addormentata - Klaus MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora