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Un'intera area del pavimento della cucina era ricoperta dal sangue di Eira mentre continuava a dissanguarsi anche se era già morta. Erano passati circa dieci minuti dalla sua morte prima che qualcuno la trovasse.

Damon.

" No, no, no. Non te," gli occhi di Damon si riempirono di lacrime mentre si avvicinava al suo corpo.

Dovette attraversare il pavimento ricoperto di sangue per raggiungerla e per poco un scivolò. Era quasi scivolato nel sangue di sua sorella. Quel fatto lo fece iniziare a piangere.

Cadde in ginocchio accanto a lui e usò il suo udito sovrannaturale per cercare un battito, ne trovò uno ma era debole. Non capiva se fosse il suo o se fosse di uno dei bambini dentro di lei.

" Non stai morendo. Non stai morendo," Damon ripeteva a se stesso, in fase di negazione e si morse il polso e lo sollevò sopra la sua bocca, sperando che in qualche modo lo ingoiasse e sarebbe guarita.

Ma lei non lo fece. E lui continuava a ripetere il processo di mordersi il polso e sperare che lei ingoiasse il sangue. Alla fine Damon si fermò e la guardò.

Poteva vedere il taglio profondo sul suo collo e poi guardò i suoi occhi. Avevano perso il loro colore ed erano diventati senza vita. Ma erano aperti e lui si aspettava che lei battesse le palpebre, ma non lo fece. Lo fece singhiozzare.

" No!" un grido sconvolto arrivò da dietro di lui. Passi gli si avvicinarono e vide che era Elijah. " Non può morire."

Elijah superò il sangue e si inginocchiò dall'altra parte del suo corpo. Non sentiva nessun battito, nemmeno uno debole. Anche lui si morse il polso, ma Damon gli disse amaramente," Ci ho già provato."

Elijah era disorientato e per un momento non seppe cosa fare prima di alzarsi, " Non morirà oggi."

Elijah si allontanò e ritornò alla festa, il sangue bagnava i suoi vestiti e probabilmente stava sgocciolando sul pavimento. Era in uno stato di shock.  Non si aspettava che Eira fosse morta quando era entrato, aveva sperato che non lo fosse.

Ma aveva sentito l'odore del sangue. Era quello il motivo per cui era andato in cucina. I vampiri alla festa si stavano diventando innervosendo e lui non aveva capito il perché finché non aveva sentito il sangue.

Elijah andò nel mezzo della folla e gridò, " Dovete andare via tutti adesso !"

La maggior parte delle persone era confusa e non aveva iniziato a muoversi finché lui non perse la pazienza e gridò, " Ora !"

Uscirono tutti velocemente e tra la folla Elijah trovò la persona che stava cercando: Genevieve. Si mise davanti a lei mentre cercava di andarsene, " Genevieve, ho bisogno della tua immediata assistenza e se non mi aiuterai, morirai. Mi sono spiegato ?"

" è sempre un piacere parlare con te, " Genevieve si imbronciò. " Ma si, ho capito."

La maggior parte delle persone se n'era andata e fu allora che Elijah sentì la voce di Klaus," Non avrai pace, Elijah, se fai scappare gli ospiti."

Elijah fece un passo verso Klaus per dirgli quello che era successo, ma le parole gli morirono in gola. Come poteva dire a suo fratello che l'amore della sua vita era morta sul pavimento della cucina ?

" Niklaus ..." Elijah iniziò a dire ma si fermò, quando vide l'espressione di Klaus trasformarsi in una di angoscia.

In quel momento, Klaus poté sentire l'odore. Non lo vide su Elijah per colpa dell'ambiente scuro ma poteva sentirne l'odore. Il sangue e seppe che era il suo sangue. Conosceva il suo odore. Sparì via da Elijah e verso la direzione in cui l'odore conduceva e si fermò. Vide Damon inginocchiato accanto a qualcuno con molto sangue sul pavimento e Katherine era in piedi accanto a Damon, la poteva sentire piangere.

Ma non aveva visto il corpo. Non completamente. Si rifiutava di credere che fosse lei. Klaus camminò lentamente verso il corpo. Camminò a malapena, non voleva vedere il suo corpo morto.

Camminò finché non arrivò alla fine del corpo della persona. Stava fissando il pavimento, il sangue. Ma poi i suoi occhi si sollevarono, spostandosi lungo il corpo della donna fino a quando non raggiunse la sua faccia e si fermò. Lacrime caddero dai suoi occhi perché conosceva quella faccia.

Klaus sentì una donna sussultare, " Oh mio Dio."

Klaus andò e si inginocchiò dalla parte di Eira dove non c'era Damon. Klaus sollevò una mano e molto lentamente l'avvicinò per toccarla, perché, non appen lo fece, lei non reagì.

Klaus, poi, la tirò gentilmente tra le sue braccia e appoggiò la sua testa sulle sue gambe. Una mano era dietro la testa e l'altra era sulla sua guancia, il suo pollice le stava accarezzando la pelle.

Poi Klaus sentì Genevieve parlare," Gli antenati non mi permetteranno di riportarla in vita. A loro non piace perché ... perché sta con le persone sbagliate."

" Vuoi dire, perché sta con me ?" Klaus dichiarò, la sua voce era spezzato e la guardò. " La lascerò in pace. Non mi vedrà mai più, solo ... solo salvala."

" Mi dispiace," Genevieve era davvero dispiaciuto per lui e per come sembrava così distrutto. Poi mosse una mano per l'aria, facendo chiudere gli occhi a Eira, " Non posso salvare Eira dalla morte."

E poi Genevieve cercò di andare via, ma Klaus era arrabbiato ed era tanto meno, comprensivo. Appoggiò gentilmente Eira e poi andò da Genevieve, afferrandola da dietro e aveva le mani ai lati della sua testa, pronto a spezzargli il collo.

" Puoi riportarla in vita o posso ridare i tuoi resti alla tua congrega di steghe," Klaus la minacciò.

" Ho molta più paura degli antenati che di te," Genevieve disse.

Klaus stava per spezzarle il collo prima che Elijah lo afferrò e lo spinse indietro. Genevieve se andò velocemente, spaventata.

" Voglio sapere chi le ha fatto questo e farli soffrire !" lui gridò con lacrime che cadevano lungo la sua faccia.

Damon non aveva detto una parola ma prese la sua sorellina e la portò a sé, appoggiandole la testa sulle sue gambe. Le baciò la fronte, " La mia dolce sorellina. Se un fratello si meritava questo, ero io."

Damon rimase seduto per ore con lei a tenerla. Klaus era andato in un'altra stanza, non sopportava la vista di lei morta, quindi pensò a chi l'aveva uccisa, aveva persino pensato a uccidere tutti in città.

Elijah era uscito dalla cucina e lasciò le due persone lì dentro al loro dolore e andò a occuparsi del proprio dolore. Aveva sperato che Eira fosse la speranza della famiglia Mikaelson, quella che poteva riunirli tutti. Ma quella speranza era svanita.

Katherine si era inginocchiata accanto a Damon e mise una mano sulla sua spalla in un gesto consolatorio. Non lo notò nemmeno, era troppo preoccupato per la sua sorellina. E dopo un paio di ore, un miracolo avvene.

Eira si svegliò di colpo.


Bella Addormentata - Klaus MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora