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Eira aprì gli occhi. La prima cosa che vide fu bianco. Più sbatteva le palpebre, più la sua vista cominciava a schiarirsi. Non stava vedendo il colore bianco, era un soffitto bianco.

Il suo corpo si risvegliò lentamente e poteva sentire il dolore  delle sue ossa. Era semplicemente esausta. La sua mano avvertì qualcosa di caldo che la teneva. Mosse la testa di lato, facendo fare al cuscino, che era dietro la sua testa, un fruscio.

La sua vista si concentrò su Stefan, addormentato su una sedia accanto a lei. Le stava tenendo la mano. Era vestito in un completo da quando aveva portato Rebekah al ballo. Eira gli strinse la mano, facendolo cominciare a svegliarsi.

La vista di Eira si accorse di Damon addormentato su una sedia contro il muro. Mosse di nuovo la testa, capendo che era in una stanza poco familiare. Anche se, era già stata in una come quella prima di allora. Era in una stanza d'ospedale.

Stefan si svegliò e si strofinò stancamente gli occhi con la mano libera. Quando vide Eira, i suoi occhi si spalancarono ed era pieno di energie. Stefan si alzò dalla sedia e strinse il suo corpo in un abbraccio, anche se era un abbraccio non corrisposto perché Eira non se lo aspettava.

"Sei sveglia," Stefan disse incredulo ma poi sorrise mentre si allontanava da lei.

La confusione fece svegliare Damon e fece un salto dalla sua sedia. Si avvicinò al suo letto e i suoi occhi la osservarono alla ricerca di qualche ferita o dolore. Si stava anche assicurando di non stare sognando.

"Sei stata incosciente per tre giorni," Damon iniziò con un'espressione addolorata. "Ti abbiamo portata all'ospedale perché non... non sapevamo che cosa fare ."

"Uccidere Silas mi ha distrutta. Ero solo esausta," Eira rispose, cercando di far sentire meglio i suoi fratelli.

"Eira, se le persone sono esauste, vanno a dormire. Te sei svenuta e non ti sei svegliata per tre giorni," Stefan disse.

"Allora immagino che, ero un po' troppo distrutta. Ma ora sto bene," Eira disse, mettendosi a sedere.

La porta si aprì e Rebekah entrò. Guardò Eira e sorrise. Aveva una borsa di plastica con una gruccia con dei vestiti appesi.

"Sono così contenta che tu sia sveglia," Rebekah disse. "Stefan non voleva lasciarti da sola e beh... puzza terribilmente. Deve cambiarsi e farsi una doccia. Subito ."

Eira sorrise divertita e guardò Stefan che stava guardando male, scherzosamente, Rebekah. Eira parlò, " Stefan, puoi andare a casa e tornare dopo. Sto bene ora.

Stefan sospirò e strinse per un'ultima volta la sua mano prima di andare da Rebekah e prenderle la borsa con i vestiti. Le baciò la guancia, disse qualche cosa di incomprensibile a Rebekah e poi se ne andò. Damon ruotò i suoi occhi a Stefan e Rebekah.

Quando Stefan fu uscito dalla stanza, Eira guardò Rebekah, "Mi dispiace che te non abbia potuto prendere la cura. Ce l'aveva Silas e beh, è bruciata con lui."

Rebekah mosse la mano nell'aria e si avvicinò ad Eira, "Sciocchezze. La cura non significa più nulla per me."

Rebekah raggiunse il letto di Eira e lei le appoggiò una mano sul braccio in conforto, "Ma voglio che tu abbia tutto quello che vuoi nella vita, Rebekah. Te lo meriti ."

Una luce bianca e luminosa si accese sulla mano di Eira, avvolgendola in un bagliore bianco. Eira tolse la mano dal braccio di Rebekah, ma da dove l'aveva toccata, quella parte del suo braccio era avvolta nello stesso bagliore bianco. Il bagliore si spostò dal braccio di Rebekah, ricoprendo di una luce bianca le parti del suo corpo in cui si spostava fino a che non raggiunse il suo stomaco e poi scomparve completamente.

"Che diavolo era quello ?" Damon domandò.

"Non lo so," Eira rispose.

"Non sapremo mai che cosa puoi fare," Rebekah disse. "Hai ucciso Silas, un vero immortale. Se puoi uccidere lui, puoi uccidere tutti noi Originali. Continui a sorprenderci."

Rebekah si toccò lo stomaco e si sentiva differente, formicolante e quasi viva. Guardò Eira leggermente preoccupata, ma non c'era niente da preoccuparsi. Eira, senza  saperlo, aveva dato a Rebekah quello che voleva. Era un'occasione molto rara, ma comunque un'opportunità. Un'opportunità per avere dei figli come voleva.

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Eira era stata in ospedale per un paio di ore da quando si era svegliata . Stefan era ritornato, Rebekah uscì per dare ad Eira e i suoi fratelli un po' di privacy e lei doveva ancora vedere Klaus. Sapeva che era sicuramente preoccupatissimo per lei, ma non era lì.

Eira guardò attorno la stanza come se potesse magicamente apparire fuori dal nulla e poi guardò verso i suoi fratelli, "Dov'è Klaus ?"

Stefan e Damon si guardarono, avendo una conversazione silenziosa. Stefan sospirò e poi guardò Eira. Si avvicinò e le prese la mano, stringendola in consolazione, spaventandola.

"Se n'è andato, Eira. Ha lasciato la città," Stefan dichiarò.

"Ch-che cosa vuoi dire con se n'è andato ? Non mi avrebbe lasciato," il battito di Eira accelerò e stava iniziando ad agitarsi.

"Katherine è venuta a vedere come stavi. Ha detto a Klaus che qualcuno stava congiurando contro di lui a New Orleans.... usando te e se ne sono andati via entrambi immediatamente. Questo è stato ieri," Stefan spiegò.

Eira iniziò a scendere dal letto, ma i suoi fratelli la fermarono dall'alzarsi. Si guardò attorno freneticamente e disse, "Voglio chiamarlo ."

"Si, si. Okay, va bene," Damon disse e le prese il telefono da una busta di plastica sul tavolo accanto a loro. Glielo porse e lei lo prese, chiamando subito Klaus. Lo chiamò due volte e non rispose.

Eira iniziò a entrare nel panico, "Non sta rispondendo. E se gli è successo qualcosa? E se è ferito ?"

Sia Damon che Stefan ridacchiarono e Damon parlò, "È il tuo ragazzo, Eira. È invincibile ."

Eira scese velocemente da letto e stava per uscire dalla stanza, ma i suoi fratelli la tirarono indietro. Lottò contro di loro mentre le tenevano le braccia.

"Ho bisogno di andare a vederlo," Eira disse mentre si dimenava.

"Se posso," una voce parlò dalla soglia.

Eira si voltò e vide Elijah. Il suo atteggiamento calmo la fece calmare. Le mostrò un sorriso e parlò di nuovo, "Andrò  a prendere mio fratello per te. Probabilmente non è sicuro per te a New Orleans. È meglio se resti qui ."

Eira guardò Elijah e si ritrovò ad annuire. Sospirò con sollievo e disse, " Grazie."

Elijah le mostrò per un'ultima volta un sorriso e poi se ne andò, interrompendo il loro sguardo. Lei si voltò verso i suoi fratelli e sorrise.

"Ora andrà tutto bene," Eira dichiarò. "Potete farmi uscire da questo ospedale ?"

___________

I suoi fratelli la fecero uscire dall'ospedale e disse loro di portarla alla villa di Klaus. Era lì che viveva ora, era lì che voleva essere. Voleva aspettare lì Klaus. Inoltre, era la sua casa. O almeno, dovunque klaus viveva era la sua casa. Lui era la sua casa.

Bella Addormentata - Klaus MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora