I'll make up for all of your tears

Beginne am Anfang
                                    




🎈🎈🎈🎈🎈

-Volevo portarti a pranzo per festeggiare l'esame- dice Shawn, mentre continuo a battere sui testi del computer.
-Sono andata a mangiare sushi con Luke in un nuovo ristorante che hanno aperto accanto alla Columbia, tra l'altro credo di aver bevuto troppo vino bianco, perché ho un leggero mal di testa-
-Eri con la Vespa?-
-No, è passato a prendermi lui questa mattina-
-E aveva bevuto?-
-Non quanto me-
-Ah benissimo, potevate morire-
-Ma sono qui, quindi- mi stringo nelle spalle, sospirando.
-Che stai facendo comunque?- si siede accanto a me, mantenendo sempre una certa distanza.
-Sto compilando la domanda d'iscrizione ad Harvard, prima che me lo dimentichi, inserirò il certificato di laurea dopo che, beh, dopo che l'avrò-
-Ah, quindi hai scelto-
-Posso comunque rimanere qui, te l'ho già spiegato-
-No lo so, penso soltanto...insomma, tu sei fatta in un certo modo, sei testarda, combatti sempre per qualcosa, ed Harvard, dopo che i tuoi voti erano scesi, prima ti ha tolto il posto e poi ti ha messo in lista d'attesa, cioè praticamente è come se stessi tornando da qualcuno che ti ha ferito, come se stessi tornando da Will-
-Okay uno, cosa c'entra Will in tutto questo? Due, guarda che Harvard era solo una delle università che mi ha cercata, c'erano anche Yale, la Brown, Oxford...-
-Ma Oxford è...-
-In Inghilterra, lo so, ad un'ora e mezza da Londra, hanno persino girato alcune scene di Harry Potter, è una delle migliori università del mondo-
-In effetti adesso Harvard mi sembra un'ottima idea-
-E' il mio sogno sin da quando avevo sei anni, non...non cambierò idea-
-Non sto cercando di farlo-
-Ti posso assicurare che stai dando tutt'altra impressione- rotea gli occhi al cielo, sbuffando. –Ti devo chiedere un favore piuttosto-
-Dimmi pure-
-Dovresti accompagnarmi da Nate. Con questo non sto dicendo che l'ho perdonato, però voglio almeno sapere come sta, da un punto di vista umano credo che sia più che giusto-
-Sono d'accordo con te, ma spero che non ci sia Will, non so quanto potrò essere umano con lui-
-Nessuno può esserlo, fidati, lo dico per esperienza-
-Okay allora andiamo-
-Dammi solo un attimo, finisco di compilare tutti i campi e spedisco la mail-
-'Quali sono le tue ambizioni per il futuro?' Conquistare il mondo-
-Ah ah ah, quanto sei spiritoso, però essere la prima Presidentessa degli Stati Uniti D'America non mi dispiacerebbe, visto com'è finita alle ultime elezioni-
-Quando saranno le elezioni di mid-term?-
-Fine ottobre primi di novembre, non mi ricordo bene, ma non credo che cambierà molto, il mondo sta diventando un posto davvero strano ultimamente-
-Un posto molto violento tra l'altro, più del solito intendo. Ancora non riesco a togliermi dalla testa quel che è successo al concerto di Ariana-
-Nessuno ci è riuscito, te lo posso assicurare. Ho sempre detto che i concerti sono i posti più sicuri del mondo, visto che ti perquisiscono pure all'entrata, ma mi sono dovuta ricredere-
-Ci hanno tolto davvero tanto-
-You can't take my youth away, this soul of mine will never break, as long as I wake up today, you can't take my youth away, lo hai detto tu o sbaglio?-
-Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare-
-E' per questo che esistono le barche- chiudo il computer e mi alzo. –Andiamo?-
-Sì- scendiamo in garage e saliamo in macchina. Non sono del tutto convinta di quel che sto facendo, non ho voglia di vedere né Nate né Will, ma non voglio nemmeno passare dalla parte del torto. –A che stai pensando?-
-Se sto facendo la cosa giusta, n è stata più un'idea di Luke che mia-
-E da quand'è che ti fai condizionare dagli altri?-
-Non mi sto facendo condizionare-
-Di solito fai sempre di testa tua-
-Ed è sbagliato, mica posso fare sempre la kamikaze pronta a distruggere qualsiasi cosa trovi sul suo passaggio-
-Wow, certo che questo ragazzo ha davvero una bella influenza su di te-
-Non iniziare-
-Non sto dicendo niente-
-Non c'è bisogno che tu lo faccia, ormai ti leggo nel pensiero- si volta verso di me sorridendo. E' di una bellezza unica, lo è sempre stato ma, negli ultimi mesi, sono stata troppo arrabbiata con lui per ricordarmelo. –Sono una legilimens come Silente-
-E' arrivato il momento di leggere i libri-
-Ce li abbiamo in camera, per quale motivo non li prendi ed inizi a farlo? E non dirmi che non hai tempo, perché in questo momento non stai facendo niente-
-Dettagli- mi fa un cenno con la mano. In mezz'ora arriviamo in ospedale. Chiediamo indicazioni ai dottori e, dopo aver sbagliato una decina di volta e hai preso ascensori che ci hanno portato dalla parte opposta, troviamo il reparto giusto.
-Ah ma quindi esisti ancora- esclama Will, facendo schioccare la lingua sul palato.
-Non cominciare, anche se, volendo, se ti picchio sei già in ospedale-
-Siamo venuti soltanto a vedere come sta Nate, delle tue battute sarcastiche facciamo anche a meno-
-Come sta Hailey?-
-E Diana?- gli chiedo. Il ragazzo si irrigidisce, inspirando profondamente. -Non comportarti come se non avessi fatto il peggior schifo-
-Il fatto che tu sia ancora arrabbiata dice molto-
-Non penso che sia una cosa che si dimentica facilmente-
-Che ci fai qui?- Daisy si appoggia allo stipite della stanza. Non le risponde, e mi limito a superarlo.
-Ciao- Nate è sdraiato a letto, immobile, la gamba è tenuta sollevata in alto ed ha un cerotto sulla fronte. Le braccia sono segnate da numerosi graffi ancora rossi, deve essere stata davvero una bella caduta.
-Ehi, non ti aspettavo- il suo sorriso si spegne quando vede Shawn dietro di me. –Soprattutto te-
-Come stai?-
-Sono stato meglio. Non riesco a muovermi, più che altro perché le costole mi stanno uccidendo-
-Mi spieghi come hai fatto?-
-Stavo tranquillamente camminando sulla ventitreesima ed una deficiente è sceso dal taxi proprio in mezzo alla strada, senza controllare se stessero sopraggiungendo altri da quella direzione. Ho preso lo sportello in pieno e ho fatto una capriola in aria, sono atterrato di schiena, è un miracolo che non mi sia leso la colonna vertebrale-
-Infatti- esclamo, forse con un po' troppa enfasi. –Potevi ammazzarti-
-Approccio positivo mi raccomando-
-Non ti preoccupare Daisy, ha ragione, ho rischiato la pellaccia questa volta, poteva andarmi a finire molto peggio-
-Hai bisogno di qualcosa? Quando ti dimettono?- chiede, a quel punto, Shawn.
-Vuoi prendermi a pugni per caso?-
-No, sono solo preoccupato per te, solo perché tu sei uno stronzo patentato non vuol dire che io debba esserlo altrettanto-
-Comunque domani, tuo padre mi viene a prendere, è stato molto gentile con me nell'ultimo mese-
-Questa mi è nuova- dico, sghignazzando. –Ma per una volta voglio credere alla sua buona fede, magari è successo un miracolo, chi può dirlo-
-Mi ha chiesto notizie di te comunque- Will si appoggia allo stipite della porta, con le braccia incrociate. –Vorrebbe che rispondessi al cellulare di tanto in tanto-
-Lo faccio, lo metto al corrente dei miei spostamenti, e se non lo faccio io ci pensa Stella-
-Ha pranzato da noi qualche volta la domenica-
-Me lo immaginavo-
-L'odio ti farà morire giovane-
-Ma infatti io non ho mai pensato di invecchiare- mi stringo nelle spalle, storcendo appena la bocca.
-Rose-
-Che c'è Shawn? Tanto lo so che schiatto prima, sono su stress ventiquattr'ore su ventiquattro, anche quando non ho ansia ho l'ansia-
-Io non...- scuote la testa, sospirando. –Io ormai non ti seguo più-
-Non ti preoccupare, è più che comprensibile...comunque, noi adesso dovremmo tornare a casa, devo mandare il primo capitolo della tesi al professore entro questa settimana, senza contare che ho una riunione con il Consiglio studentesco, lezioni di danza quasi ogni settimana e due incontri con il gruppo-
-Adesso capisco la storia dello stress-
-Già. Rimettiti okay? Farò in modo di venirti a trovare-
-Basta che poi non ti senti male qui dentro, sì che siamo in un ospedale, ma sarebbe una seccatura-
-Non ti preoccupare, ho tutto sotto controllo- mento, non è affatto così, ho persino ripreso a vomitare dopo mangiato. –Allora ci vediamo. Voi cenate a casa?-
-Sì- mi risponde Alex. Daisy ha deciso di fare voto di silenzio.
-Okay perfetto, vedo se Brian ha già preparato qualcosa, ci vediamo più tardi-
-Ciao- passo accanto a Will per uscire, che alza entrambe le mani in alto.
-Arriverà un momento in cui il castello di carte che ti sei costruita cadrà definitivamente-
-Arriverà il momento in cui tornerai da dove sei venuto lasciandomi in pace-
-Sognare non costa niente- roteo gli occhi al cielo. Io e Shawn camminiamo in silenzio lungo il corridoio fino all'ascensore.
-E' andata bene- dice lui, entrando nell'apparecchio.
-Sì dai, pensavo peggio. Diciamo che il duemiladiciotto è iniziato con qualche piccolo attrito ma niente a cui non si può porre rimedio-
-Forse Will ha ragione, forse dovresti...-
-Stella avrà anche perdonato mio padre, io no, è più forte di me, non posso farcela-
-E' tutto quello che ti rimane Rose-
-E nonna Betsy dove la metti scusa?- scuote la testa, qualche riccio gli ricade sul volto. –Lui non mi ha voluto-
-Lo so benissimo-
-Quindi perché le cose adesso dovrebbero essere diverse?-
-Non lo so Rose, qui si parla di relazioni personali, non di qualcosa che si può calcolare, lo sai benissimo anche tu-
-A volte vorrei che fosse così, risparmierebbe un bel po' di rogne-
-Non penso che ci sia qualcuno che abbia una vita tanto perfetta-
-La mia non ci si avvicina nemmeno lontanamente-
-Non lamentarti, non mi risulta che vada così tanto male-
-Se guardi il quadro in piccolo sì, ma se noti l'intera immagine- arriviamo al piano terra ed usciamo. Il sole è ormai tramontato, e a me è venuto sonno.
-Will ti mette sempre di buon umore-
-Dimmi qualcosa che non so-
-Sei bellissima- lo guardo e rido. Non avrebbe senso prendermela con lui che, in fin dei conti, sta solo cercando di tirarmi su di morale. –Allora ancora funziona-
-Sei davvero un idiota Mendes-
-Ma un idiota che ancora riesce a farti sorridere-
-Già- saliamo in macchina, mi tolgo le scarpe e rannicchio i piedi sul sedile. –Avrei proprio bisogno di un abbraccio quando torniamo a casa-
-Nessun problema-
-Voglio che torniamo come prima Shawn, come quelli di una volta. Io ti amo, e questa cosa non è cambiata e non penso che cambierà per molto tempo- 

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt