Capitolo 13

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Canzone per il capitolo: Mirrors – Justin Timberlake

                                        Quello che le donne non dicono – Fiorella Mannoia

LISA POV

La sveglia suona come suo solito e, come mio solito, la spengo continuando a dormire. Oggi devo fare una cosa importante, ma in questo momento non ci penso. A dirla tutta, non ricordo nemmeno cosa sia. Rimetto il braccio al caldo sotto le coperte e cerco di continuare il sogno da dove è stato interrotto. Ovviamente, mi scivola via come acqua tra le mani.

“Pronto?” rispondo assonnata. Non so nemmeno se ho digitato il tasto di risposta, perché dall’altra parte nessuno parla. ”Pronto?” ritento.

“Lisa? Oddio sei ancora a letto”

“Ciao Niall” sbadiglio. “Che ore sono?”

“E’ tardissimo e tu sei una dormigliona”

“Tardi per cosa?” mi metto seduta, ma comunque non mi alzo. Sinceramente non ne ho nessuna voglia. Fuori ha iniziato a nevicare e fa molto freddo.

“Sveglia, hai una vita sociale, amore mio. Ti dicono niente appuntamento con Niall, università, studio, corsi?” ironizza.

“Oddio” lancio le coperte in aria e cammino per la stanza a piedi scalzi girando in tondo e largo. “L’avevo dimenticato” poggio una mano sulla bocca e giro su me stessa in preda al panico.

“Me ne sono accorto” ride dall’altra parte.

“Zayn? Zayn?” mi innervosisco quando non risponde. Sento Niall dirmi qualcosa, ma le mie urla mentre insistente chiamo mio fratello coprono la sua voce.

“Lisa? Ascolta me per cortesia” attira la mia attenzione urlandomi nelle orecchie. “Zayn è qui con noi. Non ti ha svegliata perché era convinto che l’avresti fatto da sola, ma soprattutto credeva che ti sarei venuto a prendere”

“Oddio, che coglione” sbotto.

“Bhe, quando si dice l’affetto” ride divertito. “Preparati, sto venendo a prenderti”

“Non riattaccare” lo fermo. Resto tutto il tempo con il cellulare attaccato all’orecchio, mentre cerco di lavarmi ed infilare la maglia senza farlo cadere a terra. Lo poggio tra la guancia e la spalla quando provo a passare la matita ed il mascara sulle ciglia, ma il pennello mi sfugge dalle mani sporcandomi l’occhio e le dita.

“La fretta è amica del diavolo” apro il rubinetto sfregando le mani con il sapone.

“Io sono giù”

“Perché sei così veloce?” mi lamento, mentre cerco di darmi una sistemata.

“Mai pensato che forse sei tu troppo lenta?” sbuffo.

“Ehi, sto facendo del mio meglio. Sono in ascensore”

“Buongiorno” salgo in macchina con un leggero affanno e troppo calore che si manifesta visibilmente sulle guance. Poggia le labbra sulle mie e quel tocco immediatamente calma i miei nervi in tensione. Mi sporgo sul sedile per gettarmi tra le sue braccia, finalmente.

“Ti ho fatto andare di corsa solo per avere questo” sfrega i nostri nasi mettendomi una mano dietro la nuca per attirarmi di nuovo a sé. Mugolo qualcosa nella sua bocca, approfondendo il bacio.

“Quando hai intenzione di accorciare i tempi per gli appuntamenti?” mi guarda con un mezzo sorriso malizioso.

“Ho la regola delle cinque uscite. Non facciamo niente fino al quinto appuntamento ufficiale” mi fa l’eco. “Se vuoi accorciare i tempi possiamo andare a casa mia anche adesso” mi da uno schiaffo leggero sulla gamba e accende la macchina.

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora