Capitolo 48

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Canzone per il capitolo: No control – One Direction

LIAM POV

“Smettila di urlare” la rimprovero, unendomi alle sue risate troppo vivaci.

“Smettila tu di dirmi che devo smetterla di urlare”

“Fa silenzio o qualcuno ci butterà un secchio d’acqua gelata in testa” muovo le chiavi nella tasca dei pantaloni. Si appoggia rumorosamente con la schiena alla porta, nascondendone temporaneamente la toppa con il sedere.

“Oh si, mi servirebbe una bella doccia” mette le mani sul mio petto e disegna dei cerchi sui pettorali facendomi venire i brividi.

“Ricordami di ordinare coca cola la prossima volta che andiamo a cena” ridacchio. Infilo a fatica la chiave giusta nella serratura, facendola scattare.

“Mi stai dicendo che sono ubriaca?”

“Assolutamente no, non mi permetterei mai” alzo le mani. Mi scappa una risata, alla quale non perde l’occasione di unirsi.

“Miglior sesso, fratello” ammicca goffamente.

“Non hai bisogno di ubriacarti per quello” le cingo i fianchi, cullandola a destra e a sinistra.

“Rimanda i complimenti a domani” posiziona la testa sul mio collo, incastrando dolorosamente il naso nella mia giugulare. Sussulta quando infilo le mani sotto la maglia; inspiro il suo profumo facendola muovere svogliata tra le mie braccia.

“Sei stanca?”. Scuote la testa. La spingo senza forza sul divano grande del salotto, accoccolandomi su di lei. Getta lontano le scarpe piegando le gambe contro le mie distese.

“Ho bisogno di una doccia”. Brontolo. “Aspettami a letto” mi lascia un bacio a stampo sulle labbra, spingendomi le spalle per farmi alzare. Barcolla fino alla camera da letto, canticchiando un motivo. Dallo specchio la vedo alzare i capelli e raccoglierli in una crocchia, prima di uscire con difficoltà dai pantaloni stretti.

Resto ancora qualche minuto sdraiato a pancia all’aria, dondolando il braccio. Prendo dal freezer una bottiglia e dalla credenza due calici di vetro e mi dirigo in camera. Sento il rumore forzato della caldaia che permette il flusso di acqua calda. Accendo lo stereo e abbasso il volume. Mi fermo qualche secondo davanti al letto, contemplando le abat- jour, poi mi decido a spegnerne una. Chiude l’acqua nell’esatto momento in cui mi infilo sotto le coperte.

“Spumante, musica, luce soffusa” gattona fino a giungermi sopra. La collana che le ho regalato pende verso di me. Avvicina le labbra al mio bicchiere, bagnandole solo.

“Vorrei valutare quanto puoi fare meglio” la posiziono sotto di me. La piega tra i seni è più marcata sotto la pressione dell’intimo. Scendo sulla pancia piatta e con dei movimenti circolari le solletico la zona sotto l’ombelico. Sotto le lenzuola sfila gli slip e me li fa penzolare davanti al naso. Avverto il profumo della sua pelle sotto le narici.

Tira fuori le braccia scoperte. Ne bacio tutta la lunghezza, ogni centimetro di pelle morbida sotto le labbra mi lascia un brivido lungo la schiena. Allarga le gambe sotto le coperte e mi fa stendere in mezzo, mentre con le unghie solletica i miei capelli.

“Adoro quando indossi il pigiama senza boxer” si avvicina con passione alle mie labbra, stringendo le ginocchia attorno al mio bacino. Spingo leggermente contro di lei. La stoffa dei pantaloni comincia a pizzicare, così decido di sfilarlo. Mi tira praticamente con lei, avvicinando i nostri corpi caldi.

Quando salgo su di lei, gira la testa di lato e chiude gli occhi. Alza le mani sopra il cuscino e con le dita mi invita a riempirle con le mie. Me le stringe forte appena trovo il contatto, ma per tutto il tempo non fa che stringerle e rilasciarle ad intervalli regolari. Mi spinge indietro improvvisamente e respira veloce.

Adesso è lei ad avere il controllo. Si prende qualche minuto di pausa per riportarmi all’eccitazione, poi sale a cavalcioni. Inizia lentamente a muoversi contro il mio corpo, mentre con le braccia la incito a proseguire più veloce. Mi bacia il collo, e il petto, e le labbra; ripercorre le tre tappe senza interruzione. Sento la pelle tirare quando si sofferma sul collo più tempo.

Guardo la sveglia con occhi socchiusi per via del sole. Mi gira un po’ la testa, così ci metto più tempo del dovuto per alzarmi e raggiungere la porta. Cammino praticamente ad occhi chiusi lungo il corridoio, trascinando i piedi.

“Chi è?” dico con voce roca. Avvicino l’orecchio al legno quando dall’altra parte mi risponde una voce timida. “Buongiorno Lisa” le sorrido.

“Non mi perdonerò mai per averti svegliato, ma ho bisogno di parlare con qualcuno ed Harry momentaneamente non è quel qualcuno” mi dice imbarazzata.

“Puoi disturbarmi quando vuoi. Vieni, entra. Possiamo parlare anche tutto il giorno, ma ho bisogno di caffè” sorrido.

“Perché parli a bassa voce?” chiede cauta, spostando gli occhi nella stanza vuota.

“Ho Indiana di là che dorme” indico la stanza con un cenno del capo. Quando non sento più i passi dietro di me, mi affretto a raggiungerla alla porta . “Dove stai andando?”

“Non dovevo venire” mi chiede scusa con gli occhi.

“Un caffè?”

“Una camomilla” appoggia la testa al mio petto nudo e respira forte. “Liam ho combinato un casino”

LISA POV

“Sono andata da Niall” confesso. Tengo lo sguardo basso e mi guardo le unghie, mordendomi la gengiva. “Sono stata con Niall” aggiungo dopo, facendogli sgranare gli occhi.

“Ovviamente Harry..” si blocca. Rispondo ai suoi pensieri con un cenno del capo. I sensi di colpa mi stanno divorando. “Come è successo?”. Questa è davvero l’ultima cosa che mi sarei aspettata mi chiedesse in una situazione del genere.

“Avevo appena confessato ad Harry che avevo scelto lui e poi è arrivata Alice”

“Alice?” mi blocca.

“Si”

“E’ andata anche da Niall” mi alzo subito.

“E tu cosa ne sai?” chiedo allarmata.

“Me lo ha detto lui” mi informa. “L’ha convinto a parlarti. Lui era convinto a lasciarti ad Harry nonostante l’amore che provasse per te fosse troppo forte”. Resto minuti interminabili in silenzio, ripensando alle sue parole. Ogni parola ripetuta nella mia testa mi rende più chiara la situazione. Quello che ho avuto con Niall è stato voluto, ma sono stata portata da lui con la furbizia di una donna meschina.

“Ha giocato con me, ha giocato con lui e con i nostri sentimenti”

“Lei sa.
Devi raccontare tutto ad Harry prima che lo faccia lei”

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Where stories live. Discover now