Perché mi fissi?

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«Amore perché invece non proviamo la camicia fiordaliso?»

Seokjin non riuscì a non farsi sfuggire un lungo sospiro, chiudendo gli occhi e sollevando il volto verso il soffitto, stanco – anzi, esausto – dalle ore passate in piedi davanti ad uno specchio, continuando a cambiarsi indumenti sotto richiesta della madre; Kendall, invece, sembrava più energica che mai sebbene avesse passato le precedenti tre ore a fare avanti e indietro dall'interno del guardaroba al letto matrimoniale del figlio, cercando tra i vari capi i colori che meglio potevano abbinarsi.

«Mamma, l'abbiamo già provata insieme allo smoking nero.» obiettò Seokjin, riaprendo gli occhi e portando lo sguardo supplichevole su Kendall «Non possiamo deciderci e basta?»

Kendall sembrò tentata dal dargli ragione (più per amore verso il figlio che altro), ma riuscì a farsi forza, distraendo lo sguardo, cercando di farlo ragionare: «Gli ospiti arriveranno domani, tra tre settimane ci sarà la festa, quando dobbiamo trovare il tempo per scegliere l'abito adatto?» fece notare scuotendo il capo «Cosa farai? Dirai ai tuoi ospiti che non ti farai vivo per mezza giornata e di farsi una partita a carte perché non hai ancora scelto cosa metterti al party?»

«Pensavo ad una cosa del genere.» rispose ironico Jin, bagnandosi le labbra con la lingua e facendo un respiro più profondo del solito, leggermente a disagio.

Erano passati sei giorni dal suo rientro e – di conseguenza – sei giorni erano passati anche dalla proposta che gli era stata fatta: invitare per un mese tre giovani ricchi ed interessati a trovarsi un partner di sesso maschile. Nessuno si aspettava che a fine dei giorni di soggiorno Seokjin salisse su un palco e annunciasse il felice vincitore che avrebbe potuto portarselo a letto – era pur sempre il ventunesimo secolo –, ma era chiaro a tutti – a tutti davvero, a loro, agli invitati, ai genitori degli invitati e ai domestici – che sarebbero venuti per un solo motivo: Seokjin. E sebbene Seokjin avesse accettato senza problemi, sebbene fosse la cosa più logica e sebbene fosse già uscito con parecchi ragazzi – soprattutto negli ultimi anni a Ginevra – l'ansia cominciava a farsi sentire e sua madre – con tutte quelle camicie di tonalità di azzurro diverso – non stava aiutando per niente.

«Mettiti l'anima in pace bambino mio, ne avremo ancora per due o tre ore.» gli disse senza mezzi termini, accarezzandogli dolcemente la spalla e avviandosi di nuovo nel guardaroba. Seokjin si guardò allo specchio, sospirò, chiuse gli occhi, li riaprì, ma l'ansia continuava a rimanere lì, nel petto, bloccata come se fosse un pezzo di carne bollita che faticava a scendere; deglutì più volte, si picchiettò lo sterno con le dita, ma la voce di sua madre peggiorò ancor di più la situazione. «Ma questa camicia blu cadetto di Gucci è della scorsa stagione o di questa?».

Seokjin non rispose, l'unica cosa che fece fu camminare a passo svelto verso la porta della propria camera, aprirla e uscire nel corridoio; era sempre stato un tipo tranquillo, un tipo che manteneva la calma in situazioni che per gli altri parevano angoscianti, ma l'idea di incontrare tre sconosciuti lì solo per accalappiarselo non riusciva a non fargli stringere lo stomaco, e non perché sentisse fosse una cosa sbagliata o altre idiozie (non lo era, Seokjin la trovava davvero una buona idea), ma per il semplice fatto di non poter avere il controllo della situazione: a Ginevra incontrava un ragazzo, se gli piaceva poteva tentare di portarselo a letto, altrimenti passava oltre; punto, finita lì. Quelle settimane avrebbe dovuto analizzare, avrebbe dovuto pensare al futuro, avrebbe dovuto lasciar perdere la bellezza esteriore – tanto erano belli tutti e tre, non poteva lasciarsi distrarre dal fatto che uno fosse più affascinante ai suoi occhi – e cercare di scindere la loro reale persona da quella fasulla che avrebbero messo in tavola. Tutti mentivano – anche i ragazzi a Ginevra lo facevano per rendersi più piacevoli ai suoi occhi, esattamente come lo faceva Seokjin stesso –, ma un conto era farlo per una notte di piacere, un'altra era farlo per trovare un fidanzato ufficiale.

I tre Pretendenti - {Namjin}Where stories live. Discover now