Epilogo

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La sua Becker Cadillac Escalade nera era già pronta davanti all'ingresso di casa, nello spiazzale fatto di ghiaia bianca, con il motore acceso per raffrescare l'abitacolo con l'aria condizionata, così che Seokjin non avrebbe dovuto passare i primi dieci minuti di viaggio a sudare nella sua camicia.

Albeggiava, ma i suoi genitori erano già in piedi da ore, avevano ricontrollato con lui che avesse i documenti e abbastanza vestiti – di questo se ne occupo Kendall, che preparò una quarta valigia in fretta e furia perché, a detta sua, non aveva preso abbastanza maglioni a collo alto – poi erano andati a svegliare Elizabeth per fare colazione tutti assieme. Si erano seduti in sala da pranzo, avevano apparecchiato e si erano preparati da soli toast, burro, uova, latte e caffè – la cuoca non era ancora arrivata e non gli era sembrato il caso di farle fare le ore piccole solo per una colazione. Avevano chiacchierato amabilmente, anche se Liz era ancora assonnata e di tanto in tanto si poggiava al tavolo e chiudeva gli occhi sbadigliando - «Che belle tonsille, Lizzie». «Non vedo l'ora che te ne vai». «Come no, piangerai tutto il giorno». «Di gioia». – poi avevano sparecchiato, si erano alzati e – dopo una tappa veloce al bagno – si erano ritrovati nell'atrio della villa.

«Beh, un'altra partenza.» disse con tono volutamente intristito Seokjin, come se volesse far finta di provare malinconia nell'andarsene, nel mettere un punto a quell'estate – proprio a quella, poi –, quando la realtà dei fatti è che si sentiva addosso una gran voglia di piangere.

Kendall si strinse a lui, accarezzandogli il braccio e trattenendo le lacrime: «Veniamo a trovarti prestissimo! Questo Natale è già alle porte». Seokjin annuì, le sorrise, poi la abbracciò con forza, provando a farle sentire quanto effettivamente le sarebbe mancata. Abbracciò anche suo padre – non succedeva così spesso, quindi si godette il momento – e poi si girò verso sua sorella.

«Liz?» chiese il fratello maggiore, notando che la ragazza si guardava attorno pensierosa e nervosa. «Non mi saluti? Stai ancora dormendo?». Elizabeth riposò lo sguardo sul fratello in un istante, abbozzò un sorriso e gli si avvicinò. Seokjin si dovette abbassare, per far si che lei riuscisse a cingergli il collo. «Mi mancherai».

«Non puoi restare ancora un po'?» chiese lei in un sussurro, senza mollare la presa.

Seokjin le ridacchiò all'orecchio: «Chiedo all'aereo di rimandare di qualche ora?»

«Aspetta una mezz'ora... O dieci minuti? Magari in die-» si bloccò, si morse la lingua.

Il fratello maggiore si staccò leggermente da lei e la guardò confuso: «Magari?» chiese, rimanendo ad abbracciarla più per poterle parlare a bassa voce – anche se i genitori si erano già allontanati e ricontrollavano minuziosamente i biglietti d'aereo. Elizabeth si guardò ancora intorno, ma poi tornò con lo sguardo sul fratello, leggermente intristita. «Che hai fatto, Liz?» chiese Seokjin mostrandole un sorrisetto.

«Forse», fece una pausa, arricciò il naso colpevole, «potrei avergli lasciato due o tre messaggi sul fatto che oggi te ne saresti andato».

Seokjin sospirò, ma non si arrabbiò; la abbracciò di nuovo, forte, e le sussurrò nell'orecchio: «Grazie Liz, ma sappiamo entrambi che non verrà». Lei sospirò di rimando, in fondo lo credeva anche lei.

Namjoon era stato un amore estivo, ecco come lo aveva catalogato Seokjin nella sua mente. Aveva razionalizzato che le poche settimane che aveva vissuto quell'amore erano svanite in un ricordo già lontano, come se fossero passati anni e non un mese soltanto. Non lo aveva più visto né sentito dopo la loro ultima chiacchierata sulla spiaggia, dopo al loro addio, al loro perdersi per sempre. Seokjin si era messo il cuore in pace e, razionalmente, aveva detto a sé stesso che quello – quello che aveva provato, che aveva vissuto, che aveva respirato – era stato un amore estivo. Al suo cuore, però, ci voleva ancora tempo, perché non passava giorno che non batteva pensando a Namjoon, che non si crepasse al ricordo di quel che gli aveva fatto e si curasse con uno di un loro bacio. Namjoon era stato il suo primo amore, il suo primo grande sbaglio, la sua perdita più dolorosa, il suo più grande dono per crescere come uomo.

I tre Pretendenti - {Namjin}Where stories live. Discover now