Lacrime amare e muri senza domande

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Elizabeth fissava a bocca aperta le foto e il suo cuore batteva più forte che mai. La voce di Seokjin che gli chiedeva cosa fosse successo non sembrava scalfirla. La giovane adolescente che da poco aveva scoperto cos'era l'amore aveva appena scoperto anche cosa fosse il tradimento, la paura, la vergogna, la voglia di piangere fino a vomitare.

«No...» questa volta un sussurro, mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Il telefono che aveva tra le mani le venne preso dal fratello, impaurito da ciò che aveva fatto urlare così tanto Elizabeth, ma un istante dopo si pentì di averlo fatto: una chat da un numero anonimo, una foto di Namjoon e Jimin parlare su una delle loro panchine, una seconda foto di Jimin a cavalcioni sull'altro.

Facile, per chi guarda i film e sa come sono andate le cose, gridare alla stupidità dei protagonisti: bastava parlarne e tutto sarebbe andato a posto. Ma quando hai una prova davanti, quando hai i sentimenti in gioco e quando il tuo mondo crolla, l'ultima cosa che ti viene da pensare è chiarire, per capire cosa sia successo. La possibilità che Namjoon non avesse fatto nulla, che Jimin fosse salito su di lui per paura di un serpente, non era neanche minimamente concepibile per Seokjin ed Elizabeth.

Jimin e Namjoon li avevano traditi, non c'era alcun dubbio.

Elizabeth piangeva singhiozzando tra le mani, si era portata le ginocchia al petto, sentendo per la prima volta uno strappo nell'anima che faceva vacillare la sua forza.

Seokjin non sentiva nulla: la sua mente era vuota, c'era solo quella fotografia davanti, e migliaia di possibili situazioni in loop nella sua mente, come un incubo dal quale non poteva uscirne. Il giovane innamorato, semplicemente, tremava: tremavano le sue mani, i suoi denti, le sue ginocchia, le sue gambe, il suo petto, tutto il suo corpo e il suo cuore. Immaginava Namjoon mordere le labbra di Jimin, abbracciarlo a sé, sussurrargli che era bellissimo, che voleva averlo, che lo amava. E tremava.

«Non ci credo che mi ha fatto questo!» urlava Elizabeth nel mezzo dei singhiozzi «Non ci posso credere! Non posso credere che ci abbiano fatto questo!»

Seokjin poggiò il telefono con mano tremante sul tavolino del balcone, in silenzio, provò a deglutire ma gli si bloccò in gola la saliva, perse quasi il respiro, si sentì il corpo pensante e si sentì morire. Seokjin si rese conto di amarlo con tutto il cuore, di essersi innamorato come mai avrebbe potuto, di adorarlo, di volerlo, di desiderare la sua presenza, il suo amore, i suoi abbracci, i suoi baci al gusto di nulla; Seokjin voleva essere amato, voleva amare, voleva Namjoon, e odiava essersene accorto ora.

Se solo avesse percepito che avrebbe potuto amare così tanto e odiarlo, e provare così tanto dolore, non gli avrebbe mai offerto quello spinello. Seokjin chiuse ogni sentimento mentre tremava, mentre sua sorella piangeva, tirò su un muro, indossò la sua maschera, tirò fuori ogni forma d'odio che conosceva e strinse i denti: «Ti giuro che ci vendicheremo».

Al piano di sopra, intanto, Taehyung sentì una gran voglia di piangere.

I tre Pretendenti - {Namjin}Where stories live. Discover now