Like every single wish we ever made

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-Certo che lui sa come fare le cose in grande- Luke ridacchia, mentre io osservo le sei scatole di rose che compongono la parola 'sorry' con un cuore accanto.
-Questo si chiama 'senso di colpa'-
-Okay, ma queste rose sono di Carter, costano davvero tanto-
-E' fatto così, non si preoccupa tanto dei soldi, è una fortuna che ci sia io ad occuparmi dei suoi conti in banca, o si ritroverebbe in rosso nel giro di una settimana-
-Però sta cercando di farsi perdonare, e se non sbaglio hai detto che prende delle medicine per l'ansia, no?-
-Io non sono d'accordo su quelle robacce comunque sì, lo fanno stare più tranquillo-
-Magari è colpa di quelle-
-Per tutta la vita non ho fatto altro che vedere soltanto la parte positiva e buona delle persone, ho cercato di giustificarle, di porgere l'altra guancia, e ti assicuro che sto ancora scontano quest'errore-
-Ti stai riferendo a Will?-
-Mi sto riferendo a tante persone, la lista è più lunga di quel che credi-
-Non puoi prendertela con tutte le rose soltanto perché una ti ha punto, non puoi condannare tutte le amicizie soltanto perché una ti ha tradito-
-Stai citando il Piccolo Principe-
-L'essenziale è invisibile agli occhi-
-E' uno dei miei libri preferiti, l'ho letto in quinta elementare-
-Anche io- sorride. Adesso capisco perché Shawn si è messo sull'attenti, io e Luke siamo davvero uguali.
-Sei mai stato in uno studio di registrazione?-
-No...-
-Bene, è il momento di una gitarella alla Island Record-
-Okay, ma guido io-
-Perché avete tutti paura delle mie guida?-
-Per i tuoi sbalzi d'umore-
-Non mi metto mai al volante se sono in uno stato d'animo alterato-
-Su questo mi permetto di dissentire-
-Andiamo- lo faccio voltare e poggio le mani sulle sue spalle, spingendolo verso il garage.
-Cero che sei forte per essere solo un metro e sessanta-
-Sono un metro e sessantasette, e sei tu che non stai opponendo resistenza-
-Anche questo è vero- arriviamo alla sua macchina, e saliamo su. –E' questo l'indirizzo?- mi indica la via sul navigatore.
-Sì esatto-
-Ma noi abbiamo il permesso di stare lì?-
-Io sì e, di conseguenza, anche tu perché sei con me-
-...ci metteremo nei guai, lo sapevo-
-No tranquillo, mi conoscono tutti-
-Non stai andando per fargli una scenata vero? Perché giuro che non ti accompagno sennò-
-Stai tranquillo...ti fidi di me?-
-Di te sì, dei tuoi sbalzi d'umore no-
-Tu limitati a guidare-
-Va bene, voglio solo ricordarti, però, che, per fare il concorso come diplomatico, devi avere la fedina penale pulita-
-La mia è immacolata-
-E spero per te che lo rimanga-
-Non ti preoccupare- gli strizzo una guancia e il ragazzo scuote la testa. –Ti assicuro che non combino sempre e solo guai-
-Lo so, è che sei uscita fuori di testa da quando Shawn è tornato-
-Mi dà fastidio non avere la situazione sotto controllo, ed io non ho lui sotto controllo-
-Non puoi avere una persona sotto controllo-
-Non ho la nostra relazione sotto controllo, è questo quello che intendevo-
-Ah okay, questo ha più senso e sembra meno da pazza psicopatica-
-Per una persona come me che non ha una grande autostima, stare con qualcuno che è sempre sotto i riflettori, che è considerato perfetto e a cui vengono attribuiti flirt anche se sta con te è davvero estenuante. Vengo sempre analizzata al microscopio, ogni mio singolo movimento è studiato da qualcuno, senza contare che ho dovuto firmare un contratto lo scorso anno per poter stare con lui-
-Questo è strano-
-Non...non è tutto rose e fiori come può sembrare, non è soltanto red carpet, bei vestiti e feste, c'è molto di più sotto-
-La storia dentro la storia, come dicevano Timon e Pumba in Hakuna Matata- ci guardiamo e scoppiamo a ridere sonoramente. Di solito sono io quella che fa battute di questo tipo, è bello trovare qualcuno che ha i tuoi stessi tratti da nerd.
-Oh dove sei stato per tutto questo tempo Luke? Tra l'altro ti chiami come mio nipote, sono sicura che questa cosa mi porterà non pochi problemi-
-In che senso?-
-Che magari dico che sono con lui la sera perché lo sto guardando io e Shawn pensa che sono con te-
-Ha qualche problema con me?-
-E' solo insospettito, non ti preoccupare, è innocuo-
-Non voglio avere problemi Rose-
-Lo scorso anno, al mio compleanno, si è preso a pugni con Nate, e ora vive con noi. Fidati, è come me sotto questo punto di vista, non riusciamo ad essere cattivi e ad odiare le persone-
-Finirò nei casini, lo sapevo-
-Ma se tra noi due non c'è niente-
-Ti devo riepilogare tutti i discorsi che mi hai fatto in questi giorni-
-Dettagli-
-Non voglio che la mia vita venga messa al microscopio-
-Questo non posso assicurartelo, sei mio amico adesso, faranno automaticamente ricerche su di te, come anche con Brian e Matt-
-Certo che starti accanto è davvero un lavoro a tempo pieno-
-Lo dice anche Shawn-
-Fatti due domande-
-Gne- mi guarda e ride. Nel giro di trenta minuti arriviamo a destinazione.
Parcheggiamo e scendiamo dalla macchina. Luke guarda l'edificio davanti a noi con gli occhi sbarrati e la bocca aperta, pieno di stupore.
-E' la stessa espressione che ho fatto io tre anni fa quando ci sono entrata per la prima volta?-
-Hai detto tre anni?-
-Ho incontrato Shawn la prima volta nell'ottobre del duemilatredici ed è dal duemilaquindici che stiamo insieme-
-Come farai a tornare alla normalità quando vi lascerete?-
-Se ci dovessimo lasciare-
-Rose, ti voglio bene, ma avete vent'anni, sai quanto relazione durano fino al matrimonio?-
-Non guardo questo tipo di statistiche-
-Non c'è bisogno di farlo, basta ricordare che lui è una pop star e tu vuoi diventare una diplomatica, sei abbastanza intelligente per risolvere l'equazione da sola-
-Stai cercando di farti odiare per caso?-
-Scusa, non volevo sembrarti antipatico-
-Sono quasi tentata a non farti entrare-
-No daiii, sarebbe come vietare ad un bambino il luna park dopo che glielo hai fatto vedere da fuori-
-Niente più cattiverie oggi, va bene?-
-Ho detto solo la verità-
-Luke-
-Okay okay- gonfia le guance ed entriamo. –Wow- continua a tenere gli occhi puntati verso il cielo, ridendo e girando su se stesso.
-Cerca di non sbattere contro niente però- lo afferro per un braccio, sperando di non combinare più danni che altro.
-Ciao Rose, non ti aspettavamo oggi-
-Ciao Shirley, volevo fare una sorpresa a Shawn, è in riunione?-
-Sì dovrebbe uscire...-
-Rose-
-Adesso- il ragazzo viene verso di me, seguito da Andrew e dagli altri.
-Ehi, ho visto i fiori e ho pensato di venirti a fare un saluto-
-Ciao Luke-
-Ciao Shawn-
-Stavamo studiando e organizzando la mia campagna di rielezione, non voglio disturbare troppo Nate, è un periodo particolare per lui, e Daisy ha dei modelli da creare entro la prossima settimana-
-Accusatio non manifesta- sgrano gli occhi, scuotendo appena la testa. –Me l'hai insegnato tu non ti ricordi? Quando qualcuno dà una spiegazione che non è stata richiesta-
-Mi fa davvero strano sentirti parlare in latino, credo di avere un mancamento-
-Certo che sei davvero una stronza- dice Luke, ancora dietro di me.
-Mi sei diventato improvvisamente simpatico-
-Se mi avessi dato l'occasione di parlare, ti avrei detto che io sono dalla tua parte, non sto cercando di dividervi o altro, non sono Will- Shawn corruga la fronte ed io ridacchio.
-Sua sorella, la prima volta che mi ha visto, ha tipo raccontato tutto quello che è finito su internet, cioè metà della mia vita-
-Mia sorella ti ama tra l'altro, anzi le mando una tua foto, così schiatta-
-Il college vi riduce in questo modo-
-Anche peggio- Luke tira fuori il cellulare dalla tasca, contento d poter fare un dispetto a sua sorella. –Però non pensare che un mazzo di fiori risolva tutto il casino che hai combinato-
-Cinque minuti con te e ho il mal di testa-
-Mi mancavi anche tu Andrew-
-Perché non venite a pranzo con noi? Se non avete altro da fare ovviamente-
-Accettiamo, anche perché io ho bisogno di riposarmi, Rose è davvero impegnativa-
-Lo sappiamo- rispondono in coro. –Ma io la amo lo stesso- fa per abbracciarmi ma io allungo un braccio verso di lui, per fargli capire che deve comunque mantenere una certa distanza. –Okay okay, non devo esagerare. Sushi?-
-No andiamo da qualche parte dove si può mangiare carne, ho avuto un calo di ferro questa settimana-
-E' svenuta durante una manifestazione pro aborto, ho do dovuto portarla in braccio fino alla Vespa-
-Riceverai un encomio al valore per questo, non ti preoccupare-
-Gne-
-Fermi un attimo: se lui è la versione maschile di Rose, questo vuol dire che ne abbiamo due adesso?- Andrew si passa una mano tra i capelli scuri, sospirando. –Non vuoi venire anche tu in tour quest'estate, vero?-
-Oooh sarebbe fichissimoooo, ci saranno anche Alex e Daisy, e forse Nate-
-Ora non ti allargare, io e Nate non abbiamo ancora seppellito l'ascia di guerra-
-Beh potrebbe essere un buon motivo per farlo-
-Soltanto perché mi sono portato dalla pare del torto, questo non significa che farò tutto quello che dici-
-Quello lo fai a prescindere- Brian ci raggiunge, con un largo sorriso stampato in faccia. –Ho finalmente passato l'esame di matematica-
-Sia ringraziato il cielo-
-Comunque i tuoi appunti mi sono serviti tantissimo, non sapevo che la facessero fare anche a voi-
-Quelli sono gli appunti delle medie, li ho recuperati l'ultima volta che siamo stati a Los Angeles, anche perché servivano pure a Nate-
-Mi sto sentendo molto stupido in questo momento-
-Come ha fatto Nate a superare il test di medicina?-
-L'ho fatto io al posto suo, secondo te come ha fatto Will ad entrare alla facoltà di legge secondo te?-
-Andiamo a pranzo, ho sentito davvero troppo per oggi- poggia le mani sulle mie spalle, sospirando. –A proposito, lui che fa?-
-Sono un anno avanti ora, non lo vedo più così tanto spesso e, quando lo incrocio, lo evito accuratamente-
-E' quello biondo e con gli occhi azzurri?- mi domanda Luke, mentre ci dirigiamo verso il ristorante.
-Siete tutti biondi e con gli occhi azzurri, è una congiura- borbotta Shawn.
-Nate ha gli occhi verdi-
-E i capelli meno biondi rispetto a quelli miei e di Will-
-Siete uno il clone dell'altro-
-Non ti preoccupare, è solo arrabbiato perché, una volta, Rose ha detto che il tuo tipo ideale è biondo e con gli occhi azzurri-
-Ma lui non è biondo e con gli occhi azzurri-
-Lo so, è proprio questo il punto! Comunque io sono Brian Craigen, il migliore amico di Shawn. Ti assicuro che è molto simpatico, dopo aver appurato che non sei una minaccia-
-Luke Sable, molto piacere- i due si stringono la mano, anche se posso giurare di aver visto un barlume di paura negli occhi del ragazzo.
-E comunque non è assolutamente vero-
-Veramente sì- mi incenerisce con lo sguardo, ed io ridacchio. –Fai sempre così, non puoi dire il contrario- gonfia le guance, senza aggiungere nient'altro.
-A questo punto io ci tengo a dire che non sono affatto una minaccia, con me sei in una botte di ferro-
-Deve imparare che il mondo non gira intorno a me-
-E' la giornata 'prendiamocela tutti con Shawn'?-
-Almeno ti sto parlando, vedila così-
-Sì effettivamente questa è una grande conquista per me- mi volto verso di lui, che sorride. E' davvero stressante che sia così tanto bello.
-Rose mi è appena arrivata una soffiata sulle elezioni, sei in vantaggio del cinquanta percento-
-Non penavo che, questa volta, sarebbe stato più facile onestamente-
-Hai la vittoria in tasca, dovrebbe...-
-Non lo dire, sono un po' scaramantica-
-Ma giusto un po'-
-Per chi voterai Brian?-
-Ovviamente per te, c'è da chiederlo?-
-Bravo ragazzo-
-Le presidenziali dello scorso anno sono niente in confronto a questo-
-Sono solo le prove generali Andrew. Tra una decina d'anni sarò il primo presidente donna e anche il più giovane ad essere eletto-
-Quello sarà un bel giorno per essere canadese- do una gomitata nelle costole a Shawn, che si piega in due. –Okay questo me lo sono meritato-
-Ti sei praticamente autosabotato-
-Ha giocato tutta la mattina col bambino, comprendilo- Andrew gli strizza una guancia. –Quando gliene sforni uno?-
-Mai!- esclamo, quasi disgustata. –O meglio, dopo essere diventata presidente degli Stati Uniti d'America-
-Ricordati di noi poveri mortali-
-Idiota- Luke sfodera un sorriso a trentadue denti. Spero che, dopo questo pranzo, capisca che non ha niente da temere, e che noi due siamo solo amici. –Sto morendo di fame-
-Infatti sento il tuo stomaco brontolare fin da qui sotto-
-Sei particolarmente simpatico oggi-
-E' che non so come comportarmi, per via di questa situazione- mormora.
-Sono qui adesso, puoi anche calmarti-
-Ma non so se la situazione rientrerà-
-Sto cercando di capirlo anch'io, se pensi che io abbia tutte le risposte o che sappia già che fare ti sbagli di grosso-
-Mi dispiace-
-Questo è già un passo avanti-
-Sto per impazzire-
-Rilassati, o finirai per avere un attacco di panico-
-Non ho neanche le pillole con me-
-Ecco appunto- entriamo nel ristorante, immediatamente un paio di persone si girano, iniziando a parlottare tra di loro. –Pronto a firmare qualche autografo e a fare foto-
-Voglio solo mangiare- brontola lui.
-Parlando adesso seriamente, come sta Nate?- mi domanda Andrew, mentre prendiamo posto ad un tavolo più appartato.
-Incazzato col mondo intero, e non posso contraddirlo. I conti sono ancora bloccati, il processo di suo padre inizierà questo giovedì e non ha alcuna voglia di conoscere i gemellini-
-Onestamente non ha torto. E poi, nemmeno tu hai perdonato tuo padre, ed è già passato un anno da quando è tornato-
-E' quasi passato un anno dalla morte di mia madre, quel che è successo nel mentre non ha nessuna importanza-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora