Taste the poison from your lips

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💔💔💔💔💔💔

-Auh, questo non l'avevo proprio calcolato- mi mordo il labbro, mentre Shawn mi disinfetta la ferita sul ginocchio.
-Mi dispiace Rose, non avevo calcolato una cosa del genere-
-Non è colpa tua amore, evidentemente non piaccio ad alcune delle tue fan, credo che sia del tutto normale come cosa-
-No Rose, non è per niente così. Già gli insulti non vanno bene, figuriamoci le spinte. Mi spieghi per quale motivo se la sono presa con te?-
-Mi hanno accusato di togliere posti a ragazze che vorrebbero vederti, quando invece non è vero. Il parterre non viene più riempito completamente per motivi di sicurezza, ed io ne ho occupato un all'angolo, dove quasi non ti vedevo, in cui non ci sarebbe dovuto stare nessuno. A quel punto hanno iniziato a spingermi e, a Lights On mi sono ritrovata per terra, così Jack mi ha afferrato di peso e mi ha portato dai tuoi genitori, o avrei fatto davvero una brutta fine- il ragazzo mette un cerotto sulla ferita, guardandomi con le labbra assottigliate. –Shawn, ti ho già detto che è tutto a posto-
-Sto solo pensando che sto rovinando ogni cosa con le mie stesse male-
-Non dire idiozie- striscio sul letto più vicino a lui, e mi siedo sulle sue gambe. –Tu non c'entri proprio niente, e noi due siamo ancora forti come prima, puoi stare tranquillo- poggio la sua fronte contro la mia, e mi sento davvero uno schifo a mentirgli in questo modo, ma non posso fare altro. Magari non posso difendere il filo su cui stiamo camminando, ma posso comunque tenergli la mano ed aiutarlo. –Ti amo tantissimo, e questo non è cambiato nonostante i piccoli battibecchi che abbiamo avuto ultimamente, te lo posso assicurare-
-Anche io ti amo moltissimo, e non scherzo quando dico che sono davvero grato che tu mi abbia fatto questa sorpresa. Non ho avuto nessun attacco di panico questa sera, è la prima volta sin da quando il tour è iniziato-
-E' una buona cosa, però lo sai che io non sono una presenza fissa, vero? Okay, adesso sono qui con te, però poi dovrò tornare a casa per finire gli esami e, dopo l'estate, riprenderò le lezioni, quindi va bene che tu faccia affidamento su di me, ma non appoggiarti troppo alla mia presenza, devi pensare che io sia con te anche quando sono a casa a New York perché...-
-Rose ti prego- alza lo sguardo, i suoi occhi sono pieni di lacrime. –Ti prego, ho bisogno di te in questo momento, solo ed esclusivamente di te. Ti prometto che cercherò di ovviare a questa situazione, ma per ora lascia che tu sia la mia ancora, ti chiedo solo questo e nient'altro-
-Sono qui, sono qui, non ti preoccupare, non vado da nessuna parte- avvolgo le braccia intorno al suo collo, e faccio in modo che poggi la testa sulla mia spalla. –Non vado da nessuna parte amore mio-
-Non so cosa farei senza di te, dico sul serio, anche se a volte penso che siamo perfettamente sbagliati l'uno per l'altra-
-Che intendi?- domando, confusa.
-Tu sei complicata Rose, stare con te è un lavoro a tempo pieno e so che, di tanto in tanto, anche tu hai ancora attacchi di panico, come quello di oggi. Ora sto male pure io, quindi siamo entrambi vulnerabile, e questo è un male, perché credo che, in una relazione stabile, ci deve sempre essere uno dei due che sta meglio dell'altro, per potersi sorreggere a vicenda. In questo momento sono consapevole che sì, posso appoggiarmi a te, ma se lo faccio troppo tu perdi l'equilibrio, e rischiamo di cadere entrambi-
-Mi dispiace Shawn, mi dispiace di non essere abbastanza per te- pronuncio quella frase con l'amaro in bocca perché mai, e dico mai, avrei pensato che con lui mi sarei scusata per ciò per cui imploravo sempre il perdono di Will.
Shawn
Osservo Rose dormire, finalmente calma, con il lenzuolo che le copre quasi l'intero viso. Glielo sposto appena, giusto per essere sicuro che respiri mentre io sarò via. Mi ha chiesto di non aspettare che si svegli, vuole rimanere un po' da sola a studiare economia internazionale, ma so benissimo che, in parte, è una scusa per via della discussione che abbiamo avuto ieri sera.
Anche i miei genitori si sono accorti che c'è qualcosa che non va, qualcosa che non sta funzionando come dovrebbe in me, e non so davvero come porre rimedio a tutto ciò. La mia vita sta iniziando ad andarmi stretta, tutti questi concerti, tutte le persone che mi stanno intorno, persino la mia relazione con Rose.
Alterno momenti in cui vorrei averla praticamente attaccata al corpo, ad altri in cui vorrei soltanto tenerla lontana, in cui non sopporto nemmeno di sentire la sua voce, e credo che lo abbia capito pure lei, per questo sta notte, dopo aver accompagnato la mia famiglia in aeroporto, non è riuscita a dormire, non è riuscita a stare seduta nemmeno un minuto sul sedile del jet, fissando la pagina di Word e maledicendosi perché non era in grado di scrivere niente.
Il problema è che io la amo, come amo ciò che faccio, la mia famiglia, i miei fans, la mia carriera, ma mi sento bloccato nella routine di tutti i giorni, nelle aspettative che ognuno ripone su di me. Devo sfornare una hit dopo l'altra, devo scrivere il terzo album, devo essere un bravo fidanzato, devo essere un bravo ragazzo, il ragazzo della porta accanto, e questo mi fa rabbia, perché ho solo diciotto anni e vorrei sbagliare anche io, ma non posso permetterlo.
E poi ripenso alle parole di Matt, che insiste sul fatto che abbia sbagliato a legarmi ad una sola ragazza così presto quando potevo avere il mondo ai miei piedi, quando potevo avere qualsiasi ragazza ai miei piedi.
Scuoto la testa. Io amo Rose, la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, e non potrei mai pensare di stare con qualcun altro che non sia lei, il punto è che, alle volte, diventa difficile, perché non può capire cosa voglia dire essere me, cosa voglia dire essere sempre in tour, over partecipare ai red carpet, essere impeccabile, essere famoso.
Vive nel suo piccolo mondo in cui ha il college, i suoi amici, me e la sua famiglia, ed ogni cosa si limita a questo. Quando sono a casa, anche il mio si riduce alla sua prospettiva, ma quando sono lontano, come adesso, aumenta, e ci ritroviamo con strati di silenzio e di incomprensioni che finiscono soltanto per ferirci.
La verità è che stiamo crescendo, che le cose stanno cambiando e, se non ce ne renderemo conto in tempo, finiranno per separarci definitivamente.
Non sono lo stesso ragazzo di sedici anni che ha aiutato Rose ad andare avanti, come lei non è più la stessa liceale distrutta di una volta. E, allo stesso modo, non siamo neanche gli stessi ragazzi che, un anno e mezzo fa, si sono messi insieme, ne è passata di acqua sotto i ponti da quell'otto agosto del duemilaquindici.
Mi chino e le lascio un bacio sulla tempia. E' davvero bellissima, il mio piccolo angelo. Mi dispiace farla soffrire così tanto, vorrei davvero trovare una soluzione per mettere pace al casino che ho in testa e tornare ad essere la persona che lei merita al suo fianco.
Esco dalla stanza, i ragazzi sono già sotto che mi aspettano.
Oggi piove a Zurigo, una cascata incessante d'acqua, continua e incessante.
-Eccomi, possiamo andare-
-Rose?- domanda Brian. E' con me sin dall'inizio del tour, mi chiedo quando troverà il tempo per studiare.
-Sta dormendo, e poi voleva studiare un po', questi esami la stanno distruggendo più del dovuto-
-Ci raggiungerà per pranzo?-
-Sì non ti preoccupare Andrew-
-Visto che nessuno ha il coraggi di chiedertelo, lo faccio io: ci sono problemi tra voi due?-
-Brian!- lo rimproverano tutti. Gonfio le guance, temevo una domanda del genere, anche perché non so che rispondere.
-Non è il migliore dei nostri periodi, ma soltanto perché io non sto dando il massimo in questo momento, Rose è fin troppo accondiscendente e comprensiva con me, ed io sto cercando di non deluderla e di non farla soffrire troppo-
-Se vi doveste lasciare, quanto devo far passare prima di provarci?- saliamo sulla macchina e, nel mentre, ne approfitto per dare una spinta a Brian, forse più forte di quel che pensassi, perché sbatte la testa contro il finestrino. –Auh! Cazzo Shawn ma che ti è preso? Non hai capito che stavo scherzando? Secondo te sarei in grado di fare una cosa del genere?!- si massaggia il punto colpito e mi scosta, arrabbiato.
-E tu non hai capito che, per ora, non sono in condizioni si scherzare con nessuno? Devi soltanto lasciarmi in pace ed evitare di fare battute su Rose che, in questo momento, è l'unico punto che sta cercando di rimanere fisso in tutta la mia vita, e non ho bisogno delle tue sparate del cavolo che aumentino la mia ansia di perderla continuamente- tiro un pugno contro la mia gamba, non sapendo cosa colpire senza fare del male a qualcuno. Mi viene da piangere, da urlare, da strapparmi tutti i capelli ad uno ad uno. –E non ti azzardare a scriverle cosa è appena successo- do una manata al suo cellulare, facendolo cadere sul tappetino della macchina. Non so nemmeno io cosa mi stia succedendo.
-Ti vuoi rilassare?! Stavo rispondendo ad un messaggio di Matt che ho visto questa mattina. Mi spieghi che cosa ti prende? Per caso non hai scopato ieri sera e sei nervoso per questo?- sto per scagliarmi contro di lui, ma Mike mi afferra per i fianchi e, nonostante la macchina si muova, mi obbliga a scambiarci di posto.
-Smettetela, tutti e due. Brian, tu non nominare Rose, non ti accorto che non è un buon argomento in questo momento? E tu Shawn, smettila di essere tanto suscettibile. State ancora insieme, lei è venuta qui per te, calmati, se c'è un problema, sono sicuro che voi due riuscirete a sistemarlo-
-E nel frattempo cerca di non uccidere nessuno, va bene? La nostra assicurazione non copre uccisioni commesse dalla star del tour-
-Puoi non dire quella parola Andrew? Mi dà sui nervi-
-Ah, adesso ho capito! Hai il ciclo-
-Ora te le suono sul serio-
-Basta ho detto!- Mike ci divide di nuovo. Dio, sono talmente arrabbiato in questo momento. –Mando io un messaggio a Rose, deve raggiungerci almeno per pranzo, o potrebbe scoppiare il putiferio-
-No ti prego, è già stressata di suo, non posso farle questo-
-L'altra volta l'attacco di panico, poi questo...cos'hanno in comune questi due avvenimenti? La mancanza di Rose. E' l'unica che riesce a tenerti sotto controllo in un momento del genere e, fino a quando sarà qui con noi, ho intenzione di sfruttarla più che posso, e che dio ci scansi quando sarà tornata a New York-
-E' la mia ragazza Andrew, non una tua dipendente-
-Lo so benissimo. Credi che, dopo tutto questo tempo, non mi sia affezionato anche io a lei? Però non puoi negare l'evidenza dei fatti: è davvero impossibile starti accanto in questo momento, e lei, solo ed unicamente lei, è in grado di mettere pace a tutto quel casino che hai in testa. Abbiamo un tour da portare avanti, quindi cerca di capire come comportarti. Sei come un fratellino per me e non voglio più vederti in questo stato, ma devi permetterci di aiutarci: se allontani tutti, come puoi pensare di riuscire a guarire? Imbottendoti con tutte quelle medicine che ingurgiti ogni giorno-
-Tanto non funzionano, e poi Rose si è accertata di buttarle tutte nel gabinetto del nostro bagno in Spagna. Dice che, prima di prendere qualsiasi farmaco, devo parlarne prima con la sua psicologa-
-Rose ha una psicologa?- domanda Zubin. Annuisco, ci sono cose che avrei dovuto far rimanere private ma, in tour, si finisce per essere una grande famiglia.
-Fin da quando ha tentato il suicidio. Il suo cervello era una tale matassa all'epoca. Ha interrotto soltanto per un breve periodo, poi ha scoperto che, casualità fortuita, anche lei si era trasferita a New York e ha ripreso. Le fa bene, ha ancora fin troppi trip che le girano per la testa, tipo la storia di suo padre o Will-
-Perché tu, invece, sei sano di mente-
-O mio dio Brian! Allora vuoi proprio farti uccidere- James gli tira un calcio. Il ragazzo scuote la testa, e incrocia le braccia al petto. Deve smetterla di aprire bocca quando si tratta di lei, è la mia ragazza, non la sua, e deve imparare a stare al suo posto.
-Rose ha ragione comunque, mi chiedo da dove ti sia venuta l'idea di prendere dei farmaci senza prescrizione-
-Ho semplicemente cercato 'medicine per l'ansia' ed ho comprato i primi che ho trovato, semplice- mi stringo nelle spalle. Molti di questi non erano prescrivibile, quindi è stata abbastanza facile come cosa.
-Non avere mai più idee del genere, è chiaro? Non è una cosa che puoi prendere tanto alla leggera, non costringermi a dirlo a tua madre- rido per le parole di Andrew, una risata carica di nervosismo e di rabbia.
-Ti risulta che i miei genitori mi abbiano mai rimproverato per qualcosa? Mi hanno fatto partire a soli quindici anni per girare l'America con un gruppo di ragazzi uno più svitato dell'altro, quando ne avevo diciassette hanno acconsentito perché mi trasferissi a New York, credi che la tua minaccia di prima mi spaventi?-
-Ma cosa diamine stai diventando? Io non ti riconosco più, e siamo amici fin dall'asilo-
-Sono sotto stress, ma cosa ne puoi capire tu? Non hai alcuna preoccupazione al mondo-
-Già perché tu, invece, ne hai davvero tante-
-Scrivere un nuovo album, realizzare nuove hit, il tour, non deludere le fan e mantenere il rapporto con Rose. Tutto ciò che fai tu, invece, è stare a casa mia, uscire con la mia ragazza, lamentarti perché non riesci a passare gli esami e venire in giro con me-
-Dillo che, in realtà, il vero problema è che tu sei geloso. Sei geloso del fatto che io e Rose abbiamo legato immediatamente, sin dal primo momento in cui abbiamo iniziato a parlare. Sei geloso del fatto che lei venga a parlare con me quando hai un problema e tu non ci sei, che lei mi chieda consigli quando si tratta di te, che mi prenda sempre in considerazione, anche se tu non volessi. E poi hai paura, hai paura che finisca come Lauren e che preferisca me-
-Hai appena pronunciato le tue ultime parole-
-No no no no- Matt mi afferra per le spalle e mi tira indietro, mentre Mike si mette tra noi due. Tutti sanno che, se dovessi prendere ora come ora Brian, finirebbe davvero nel peggiore dei modi.
-Okay, adesso chiamo Rose- Andrew estrae il cellulare dalla tasca, pronto a cercare il contatto.
-No no ti prego, prometto che farò il bravo, ma lasciala studiare-
-Ultima possibilità. Alla prossima, giuro che la faccio venire qui in tempo zero-
Rose
-Non posso assentarmi quattro, e dico quattro ore per studiare che succede il putiferio! Dimmi come diamine farò a tornare tranquillamente a New York- Shawn gonfia le guance abbassa lo sguardo. Non ha detto niente sin da quando Andrew mi ha implorato di raggiungerli per pranzo. –Amore, io sto cercando di aiutarti, ma devi permettermi di farlo- gli passo una mano tra i ricci scuri, cosa che potrei fare per ore, tanto mi rilassa.
-Ho bisogno di staccare, di staccare da tutto questo-
-Ma il tour è cominciato da poco-
-Intendo alla mia vita infatti, non pensavo che potessi essere tanto stressato- mi siedo sulle sue gambe, il ragazzo poggia la testa sul mio petto e prende un respiro profondo. –Possiamo andarcene via solo io e te durante la pausa? Tipo in un posto dall'altra parte del globo, dove nessuno ci può rintracciare ed i telefoni prendono uno schifo-
-Buba lo sai anche tu che non si deve scappare dai problemi, specialmente da uno come questo. Non avevo mai visto te e Brian litigare prima d'ora-
-Solo per questa volta, ti prego. E ti prometto che, prima di partire, parlerò con la McKinley e farò in modo di trovare una cura adatta-
-Okay okay, riapriremo questo discorso una volta tornati a New York però, adesso, la questione è un'altra- alza il capo, ed io devo lottare contro me stessa per non baciarlo all'istante e mordergli le labbra fino a farle sanguinare.
-Brian ha esagerato, devi ammetterlo-
-Diciamo che entrambi ci siete andati giù pesante, ma succede. Ricordi che, fino a qualche mese fa, io e Daisy non potevamo stare nella stessa stanza? Sono fasi della nostra vita-
-Diciamo che avete avuto due brutti litigi in un anno, ed è davvero impossibile vivere in casa con voi quando siete in questo stato-
-E' la stessa cosa sta succedendo a te e a Brian in questo momento, ma sono sicura che riuscirete a chiarire. Al massimo faccio come il grande Chuck Bass, che ha chiuso Serena e Blair in ascensore per fargli riappacificare-
-Come fai a trovare una connessione per tutto con le serie tv?-
-Non ne ho idea, probabilmente è dovuto al fatto che ne ho viste davvero tante in questi anni-
-Ti amo Rose, e mi dispiace per tutti i problemi che ti sto causando in questo periodo-
-Oh non ti preoccupare, non cade mica il mondo se, per una volta, sei tu quello che ha bisogno di me- sorride e mi lascia un bacio tra la mascella e il collo. –Ti prego ti prego no, ho ancora il ciclo-
-Ma quanto cavolo dura?-
-Dai cinque ai sette giorni, sai com'è, e sono ancora al terzo-
-Benissimo direi-
-Ehi, se vuoi facciamo a cambio, così sei tu quello che perde sangue da...-
-No no no no- scuote la testa, con le palpebre ben serrate. –E' un'immagine che non voglio avere mai più in testa-
-E allora non ti lamentare più del mio ciclo, anzi, dovresti ringraziare che venga ogni mese, o avremo un bel problema-
-Un bambino non è mai un problema-
-Non ci provare Mendes. Dici così adesso, ma non credo proprio che sarebbe lo stesso, se fossi costretto a cambiare pannolini per i prossimi tre anni e a dover rinunciare a delle tappe, perché sai benissimo che non ti permetterei di lasciarmi tutto il lavoro sporco-
-Rose, credi che ci sia qualcosa di grave che non va in me?- i suoi grandi occhi scuri sono lucidi, ed io non posso fare a meno di scuotere la testa e di incastrare le dita tra i suoi capelli.
-No amore, assolutamente, sei solo un po' incasinato, probabilmente la mia vicinanza ti fa male-
-No, non è affatto così- scuote la testa, le lacrime rigano il suo volto. –La tua vicinanza, ora come ora, è probabilmente l'unica cosa che mi calma e che permette al mio cuore di non battere tanto velocemente. Non sono le medicine a farmi stare bene, sei tu, Rosebelle Beatrice Greyson, se ne sono accorti tutti, perfino Andrew, che è già disperato all'idea di farti tornare a New York-
-Non vado da nessuna parte- dico a quel punto, decisa. –Fanculo gli esami, non mi muovo fino a quando non ho la certezza che tu possa stare bene anche senza di me. Non riuscirei a stare dall'altra parte del mondo e a studiare sapendo che l'amore della mia vita sta male ed io non sono accanto a lui ad aiutarlo- 



Sbaaaam!

ho visto endgame cinque giorni fa e ancora non mi sono ripresa. 

alloooora, le cose tra rose e shawn stanno inziando ad andare parecchio male e lo so, nessuno di voi lo vorrebbe ma preparatevi, il peggio deve ancora venire. 

per il resto, ho appena realizzato che, tra due giorni, è il mio compleanno, e non ho ancora organizzato niente, che gioia. 

detto questo torno a studiare, 

vi amo 3000

rose xx

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Where stories live. Discover now