CAPITOLO 50

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《Josh ti ho detto che devi andartene》urlo con la voce spezzata dalle lacrime.
《Alexis apri questa cazzo di porta ti ho detto》urla ancora più forte, sbattendo con forza dei pugni sulla porta di casa.
《Vattene》riesco a dire singhiozzando.
Ho il viso bagnato di lacrime che non riesco a trattenere e che scendono senza sosta da quindici minuti circa.
《Dio mio smettetela o giuro che chiamo la polizia》sento urlare con la voce impastata dal sonno, la vecchietta che abita al piano di sopra.
In effetti sono le tre e mezza della notte e noi stiamo gridando come matti.
《Josh hai sentito? Vattene》ripeto cercando di risultare più forte emotivamente.
La realtà è che nemmeno io lo so se voglio che se ne vada oppure rompa questa fottutissima porta e mi abbracci. È che non mi sembra vero tutto ciò.
《Dormirò qui, davanti la porta piuttosto, anche sotto la pioggia》questa volta parla con un tono di voce decisamente più basso.
《Fa come vuoi, non ti aprirò》lascio scivolare la mia schiena contro la porta fino a sedermi a terra, portando poi, le mie ginocchia al petto.
Asciugo le lacrime rimaste e urlo di nuovo, ma per lo spavento questa volta.
《Jade, cazzo mi è venuto un infarto》.
《Avete smesso di gridare? Di già?》domanda ironica strofinandosi gli occhi.
《Scusa》anch'io abbasso il tono della voce.
《È colpa sua che non apre》sento dire da Josh fuori dalla porta.
《Aprilo》mi sussurra Jade, in modo da non farglielo sentire.
《Non ci penso proprio》anch'io bisbiglio per lo stesso motivo.
《Avanti Alex》mi incita sottovoce, ed io mi trovo di nuovo a negare con il capo.
Jade, mette l'indice vicino al mento ed ha un'aria pensante ed io glielo lascio fare, l'importante è che Josh non varchi la soglia di casa, non voglio vederlo per il momento.
Forse.
-
Passano alcuni minuti e decido di alzarmi da terra per controllare che Josh sia ancora li. Intanto non ho sentito rumori, quindi magari se ne andato non vedendomi cedere. Controllo dalla finestra della cucina, che affaccia dritto al vialetto sottostante, ed invece lo trovo sui gradini, fermo ed immobile a guardare la luna. Anche lui è seduto a terra con le spalle alla porta. Ha un aria afflitta, e noto anche che si è cambiato, non so come abbia fatto dato che le chiavi della sua macchina le ho ancora io. Ora indossa una tuta e non più la camicia che gli stava da dio.
Mentre guardo tutti i dettagli, noto che la porta si apre, e Josh si alza.
Assimilo tutto in modo lento, e quando mi volto trovo Jade davanti alla porta intenta a far entrare Josh.

Mi porto una mano sul fronte appena capisco di essere stata fregata dalla mia migliore amica che si è schierata dalla parte del mio nemico.
《Va bene, allora esco io》scendo dal marmo dove ero seduta per spiare Josh, e con le piabatte e la vestaglia mi avvio alla porta.
Josh la sbatte velocemente, non dandomi cosi nemmeno il tempo di arrivarci vicino.
《Io vi lascio da soli, ma non voglio la polizia a casa mia per colpa del vecchietta, quindi gridate sottovoce》fa un gesto con la mano e se ne va.
Certo che è proprio una tipa strana.
《Lasciami uscire》incrocio le braccia, portandomele al petto.
《Non sei credibile con le ciabatte e la vestaglia con gli unicorni》mi indica mentre sorride.
Mi mordo il labbro superiore per non ridere, e porto le mani sui fianchi 《non sto scherzando e tanto meno ho voglia di farlo. O esci tu oppure esco io》controbatto.
《Ok》dice soltanto sbuffando e prendendo fiato. 《È vero, c'era un patto》confessa.
《Ma dai non l'avevo capito》dico ironica.
《Ero un bambino》cerca di difendersi .
《Che cazzo di scusa è?》ci penso su guardandolo, mentre sta con il capo basso sul tappeto grigio. 《In passato hai fatto una cazzo di orgia, e quel malato del tuo amico voleva farla con me》gesticolo in modo frenetico, sembrando una pazza.
Solo al pensiero sembra innervosirsi 《ma te lo giuro, Alexis credimi》si avvicina e mi mette la mia mano sul suo petto dalla parte del cuore《in quel momento pensavo solo alla frenesia che c'era fra me e te. Non pensavo a Denver ed il suo stupido patto fatto cinque anni fa. Alex, io ho tanti difetti lo sai.. Ma sai anche che non riuscirei nemmeno a pensare di condividerti con qualcun'altro》.
Una lacrima, mi avvisa con qualche bruciore, che sta per uscire e nonostante stia cercando di non farlo, sono sicura che scenderà e rovinerà la maschera da dura che mi sono ben creata.
《Ti prego di credermi, perché non riuscirei a sopportare la tua mancanza》continua non ricevendo risposta.
《Cazzo Josh quanto ti odio》. Lascio che la lascrima cada, seguita da altre mentre mi abbraccia e mi stringe forte a lui.

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