CAPITOLO 3

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Apro gli occhi nell'istante in cui Jade decide di saltare sul mio letto.
《Buongiorno anche a te》dico con la voce ancora impastata dal sonno.
《Voglio sapere com'è andata ieri!》
《Che ore sono?》dico cambiando argomento.
《Non può essere andata così male. Dai sei tornata alla 3 avrete pure parlato, no?!》dice ancora saltellando sperando in una mia risposta.
《Jade, io veramente dovrei chiederti una cosa..》dico seria.
Lei smette di saltare e si siede vicino a me preoccupata.
《Che ore sonoo? È la seconda volta che te lo chiedo!》
《Dai Alex, pensavo fossi seria》dice tirandomi un pugno sul braccio facendomi ridere.
《Te che dici? Cosa ne pensi?》Chiedo questa volta davvero seria.
《Io dico che... dovremmo parlarne meglio in un centro commerciale facendo shopping. Preparati, mangiamo fuori》 si alza dal letto e scompare dietro la porta per riapparire pochi secondi dopo 《sono le 12 sbrigati》.
Resto sul letto in pancia in su pensando alla notte passata.
È stata una serata intensa. Abbiamo passato la notte a Central Park perché Cole ha insistito tanto per fare un altro giro dopo aver preso un caffè insieme. Ho scoperto che oltre ad essere un bravo ragazzo è anche molto intelligente. Mi ha spiegato oltretutto molti meccanismi delle gare di Marcus e delle sue esperienze ed io non mi sono fatta scappare della parentela tra lui e Jade. Comunque parlerò prima con lei per vedere come la pensa, successivamente prenderemo una decisione.
SVARIATE ORE DOPO.
Siamo ancora in questo posto e Jade di andare a mangiare non ne vuole sapere. Entra ed esce dai negozi con la stessa lentezza di una lumaca.
《Muoviti ho fame》piagniucolo
《L'ultimo negozio e andiamo, giuro》
《Ti aspetto qui, fa subito》dico sedendomi su una panchina sistemando le trecento buste al mio fianco.
Abbiamo parlato ed ha detto che non vuole prendere decisioni affrettate, anche perché ieri non è riuscita ad andare oltre i 200 chilometri. Iniziare a guidare in quel modo è pericoloso, sopratutto per ragazze che agli 80 chilometri si sentivano Schumacher.
Parlando anche dei ragazzi mi ha detto che si è trovata molto bene con Ian anche se aveva sempre in mentre quel ragazzo.. Chad!
Jade esce dal negozio ovviamente con altre buste in mano e ci dirigiamo all'uscita.
Una volta davanti all'uscita un gruppo di ragazzi intenti ad entrare attira la mia attenzione, specialmente dei ricci prosperosi.
《Ma guarda chi c'è là》. Sì, in effetti anche la voce è sua.
Ci voltiamo trovando Chad, quel ragazzo dagli occhi profondi e altri due ragazzi che non ho mai visto.
《Ah si tu, brutto bugiardo》 gli dice Jade e tutto il suo gruppetto ride mentre Chad la guarda offeso.
Nel frattempo sento bruciarmi addosso lo sguardo di quel ragazzo con la stessa intensità del fuoco, ma io non lo degno di uno sguardo.
《Cos'ho fatto?》chiede Chad.
《Mi avevi detto che c'eri anche tu》.
Dopo questa frase lui si avvicina all'orecchio di Jade e sussurra 《oh, ma io c'ero e ho visto come ti stava quel vestitino rosso》. La sua voce risulta divertita e maliziosa allo stesso tempo e Jade arrossisce ed io sono sicura che se fossi stata anche un centimetro più in là non avrei sentito.
Ascolto tutto sempre con il capo basso,lo sento ancora, sento il suo sguardo su di me.
《Comunque per farci perdonare vi invitiamo a bere qualcosa》. Questa volta è lui a parlare mentre tutti gli altri lo guardano con facce sconvolte.
《Non ci sembra il caso. Noi non diamo una seconda possibilità》non so da dove mi siano uscite queste parole, ma finalmente ho ripreso il controllo delle mie corde vocali.
《Se non riusciamo a farci perdonare non vi importuneremo più》 insiste Chad guardando Jade.
《Accettiamo》 dice lei guardando Chad negli occhi per poi fare un occhiolino a me. 《ma dovete passare a prenderci sotto casa. Tanto tu la sai, giusto Chad?》 continua lei e lui annuisce.
《Dov'è che andremo?》Chiede ancora la mia amica.
Vorrei proprio sapere cos'ha in mente.
《All' E'S bar. Alle nove siamo da voi》aggiunge quell'altro ragazzo.
Lo guardo per poi parlare 《bene, adesso noi andiamo》.
Jade da un ultima occhiata a Chad e c'è ne andiamo.

RAGAZZO MISTERIOSO POV
《Quelle ragazze non sanno ancora cosa gli aspetta 》 dico guardandomi allo specchio per sistemare meglio il giacchettino di pelle. Mi volto verso Chad anche lui rivolto ad uno specchio ma è assorto dai suoi pensieri.
《Tu non dici nulla?》gli chiedo ma come è come se stessi parlando da solo.
《Si può sapere a che pensi?》gli chiedo scuotendogli una spalla.
《Quella ragazza Jade, è così bella》dice come se fosse appena sceso dalle nuvole.
《Ti ricordi il piano giusto?》
《Si lo so, ma infondo mi dispiace. Sono appena arrivate e se non era per noi non sapevano nemmeno che ci facevano a New York》.
《Cosa cerchi di dire?》chiedo alzando il tono della voce. Non può piacergli anche se sono delle bellissime ragazze, noi abbiamo un piano, loro per noi sono il nemico.
《Calma amico, stavo dicendo che loro sono indifese, non sanno a cosa vanno incontro, ma potremmo prendercela con chi già ci conosce》.
Non posso credere che pensa questo, abbiamo un compito e dobbiamo portarlo al termine. Non mi farò imbambolare dal loro sesso e non mi farò prendere in giro.
Prendo la giacca sul letto di Chad e gliela porgo 《andiamo a prendere quelle stupide》
La prende con un misto tra insicurezza e rabbia e ci dirigiamo nel garage della nostra villa. Accendo una sigaretta e senza aspettare Chad sfreccio a casa delle mocciosette. Spero solo che Chad rispetto i piani.
Poco dopo sono davanti casa sua, nessuno mi apre alla porta e Chad è appena arrivato.
È un enorme villa sicuramente data da Marcus per fare scena.. patetico.
《Che ci fai davanti alla porta?》
《Non mi ha ancora aperto nessuno》 dico piuttosto arrabbiato beccandomi delle risate dal mio amico.
《Cos' hai da ridere?》
《Quelle che tu chiami stupide ci hanno appena dato buca, a me perchè sencondo loro ho detto una bugia ed a te per il modo in cui ti sei presentato quella sera. Fatto sta che non sono per niente stupide》dice ancora ridendo.
Le suonerie contemporanee dei nostri telefoni avvisano l'arrivo di messaggi.
Io lo guardo ancora confuso mentre prendiamo i telefoni dalle tasche.
《Siamo all'e's bar.. vi muovete?》 Leggiamo nello stesso momento io e Chad. Lui ride mentre a me fa rabbia che due mocciose mi debbano prendere in giro.
Mi da una pacca sulla spalla e si dirige alla macchina.
《Ora dove vai?》CHIEDO.
《Come?? Metti il culo su quella macchina e raggiungi Alex. Smettila con questa storia》.
Non ci posso credere, prima dice di state dalla mia parte e ora le segue.. ora mi sentiranno.
Poco più tardi sono davanti al bar. È il nostro ritrovo,veniamo sempre qui per bere qualcosa.
Accorto davanti al bar e me le trovo li davanti. Tutte e due hanno un sorriso vittorioso stampato in faccia appoggiate ad una ford mustang rossa.
Mentre guardo Alexis mi rendo conto che è la prima volta che sostiene il mio sguardo, ha degli occhi stupendi anche se intimorirla non mi dispiace affatto.
Vengo raggiunto da Chad e decidiamo di avvicinarci subito, non hanno ancora smesso di ridere.
《Come avete avuto il numero?》Chiedo duro.
《A quanto pare il proprietario del bar vi conosce da tanto tempo.. e come fai dire di no agli occhi verdi di Jade?》Dice ancora ridendo.
Mi sta facendo uscire pazzo, non sopporto più la sua risata.
《Smettila di ridere adesso e entriamo》la prendo per un braccio forse troppo forte dato che si lascia sfuggire un gridolino.
Chad che fino ad ora si era appartato a parlare con Jade vedendo la scena ci raggiunge immediatamente.
《Sta calmo》 mi dice guardandomi negli occhi per poi prendere Jade sotto braccio e andare all'interno.
Guardo Alexis che si guarda le scarpe pur di non guardare me. Forse ora che ci penso Chad ha ragione, loro non c'entrano niente e pensando questo non posso far altro che sentirmi in colpa.
Mi appoggio anch'io all'auto e un buonissimo profumo che fino ad ora non avevo sentito mi invade le narici.
È arrabbiata, si vede benissimo e non so perché ma vedendola così mi fa sorridere.
La spintono dalla spalla e torna a ridere anche lei.
《Non sono carini i modi che usi con me》mi accusa guardando il basso.
《Vieni ti offro da bere》dico cambiando argomento.
《Non so neanche come ti chiami》dice alzando le spalle.
《Mi chiamo Josh, vieni a prendere qualcosa con me?》chiedo cercando di essere più galante possibile.
《Tanto non ti riesce la frase da angioletto》dice ridendo facendo ridere anche me.
《Allora vieni con me e basta》continuo
La prendo per mano e ci dirigiamo al bar sorridendo entrambi.
Mente camminiamo Alexis parla 《Ah bel nome comunque》 mi sorride ancora e posso solo notare tutta la sua bellezza.

Oltre ogni promessaWhere stories live. Discover now